Wherever you are

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For a while we pretended
that we never had to end it
but we knew we'd have to say
goodbye [...]

La luce dolce e soffusa del sole di fine estate filtrava tra le foglie degli alberi, oltrepassava il vetro sottile della finestra della camera di Tooru e cadeva morbida sulla sua pelle nuda, creando una costellazione di rami e sentieri fittizi. Quello era il momento della giornata preferito da Hajime: lontano da scuola, dagli allenamenti, lontano da ogni affanno, preoccupazione. Solo il suo corpo e quello di Oikawa intrecciati tra le lenzuola, il volto di quest'ultimo nascosto nella clavicola destra di Hajime, il suo posto preferito.

-Tooru, ti amo.-

La faccia premuta sul cuscino, parole sussurrate, quasi distanti.

-Ti amo anch'io.-

Gli occhi appesantiti dall'amore consumato, le dita intrecciate nei capelli dell'altro.

Hajime avrebbe voluto che quei momenti non finissero mai.

You were crying at the airport
when they finally closed the plane door.
I could barely hold it all inside [...]

-Mi trasferisco.-

È un attimo. Un singolo, feroce attimo che consuma e sgretola le prospettive, i progetti di una vita intera. Un attimo così vivo, così reale da spazzare via tutto ciò per cui hai sempre lottato fino a quel momento.

-Come?-

Noti la sua postura rigida, i pugni stretti sulle ginocchia. Hai sempre vantato di essere l'unico in grado di saperlo leggere come il palmo della tua mano, superando quel velo illusorio di bugie e mere apparenze che non ti appartengono, che non ti rapiscono e scavando a fondo, sempre più a fondo sino a trovare il posto che ti spetta di diritto, perché Oikawa è casa, lo è sempre stato.

Allora prendi coraggio e alzi lo sguardo, incastrando i tuoi occhi nei suoi, e mai come in quel momento desideri di non aver mai saputo leggerli, quegli occhi. Speri in una bugia, in uno scherzo sgradevole dei suoi, ma sai bene che la verità è un'altra.

-In Argentina. Mi trasferisco in Argentina.-

È così che deve andare? Dirsi addio, lasciarsi andare e tornare ad essere due schegge di vetro in un mondo fin troppo logoro, straziato?

Dio quanto vorresti urlare, inveirgli contro, vomitare tutta la rabbia e tutta l'amarezza che quella nuova rivelazione sta portando con sé, rinfacciargli di essere stato egoista e non aver pensato a te, al vostro futuro insieme, quel futuro di cui parlavate sin da quando eravate bambini. Finché non realizzi. L'egoista sei tu.

L'egoista sei tu che stai anteponendo la tua felicità alla sua.

Ed ecco che quella rabbia si veste di consapevolezza e tutto quel che puoi fare è sorridere, sorridere anche nel dolore che inizia a divorare una parte di te, sorridere perché sai che nessuno mai prenderà il suo posto e nessuno mai prenderà il tuo. Lo sai e basta, non è qualcosa che si può spiegare. Perché Tooru è casa, ti ripeti, lo è sempre stato e lo sarà sempre.

-Ti amo così tanto, Hajime.-

Lui è qui, ti sta chiedendo di aspettarlo, ed è così che ti rendi conto di amarlo più di quel che hai sempre creduto, più di quello che gli hai sempre sussurrato nelle vostre notti buie. Lui è qui, ed ecco che ti rendi conto di essere disposto ad aspettare anche altre cento vite per averlo nuovamente con te, al tuo fianco, incastrato nella tua clavicola destra, al sicuro.

Ubi tu, Ibi ego || IwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora