Capitolo 2

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La notte passò in fretta, mi addormentai molto velocemente dato che ero molto stanca; però come al solito feci degli incubi che mi tormentano fin da quando ero piccola. In questi incubi vedo il bellissimo volto di una donna a me familiare, che mi tiene in braccio e sorride; poco dopo mi avvolge una fredda e pungente oscurità che mi trascina giù nell'oblio e quando ritrovo la luce, vedo lei, stremata e con il viso pieno di cicatrici e tagli, sul punto di morire. Quando la luce penetrò all'interno della stanza, avvolgendo i miei occhi ancora chiusi, respirai a fatica. Non volevo alzarmi dal mio letto, non volevo rivedere quel ragazzo a scuola e tantomeno passare del tempo con lui per una punizione.

Questa mattina, fui sul punto di urlare contro la mia preside, quel cretino e tutto il mondo. Come se non bastasse, appena entrata in classe notai un silenzio alquanto imbarazzante, ma poco dopo capii quello che stava succedendo. Mi sembrava un orribile incubo e sperai di svegliarmi nel mio caldo letto, ma non fu così. Notai che al fianco della professoressa di scienze troneggiava la figura di un ragazzo, mi sembrava di conoscerlo; come scordarlo. Lui diede un'occhiata veloce verso la mia direzione e poco dopo con fare orgoglioso e leggermente arrogante si presentò davanti a tutta la classe. Io osservai la terribile scena dal mio banco nell'angolo e mi scappò una leggera risatina, la professoressa mi notò, mi esaminò il viso e commentò << Signorina Grey, si alzi in piedi e si scusi di fronte a tutti per il suo ritardo, ma soprattutto al nuovo arrivato.>>. Io completamente rossa in viso eseguii l'ordine e dissi in modo altamente sarcastico << Scusatemi veramente tanto, sono molto dispiaciuta, spero di non aver recato gravi danni alla serenità e alla quiete di nostra maestà Ethan.>>. L'insegnante mi lanciò un'occhiata furibonda, ma ad Ethan la mia esclamazione sembrò farlo divertire. Sapevo che lui non mi avrebbe dato pace, soprattutto quando c'erano posti liberi vicino a me. Ovviamente, per farmi irritare scelse proprio il banco vicino al mio ed io gli lanciai un'occhiata gelida che emanava disprezzo e rabbia. Lui sembrò poco interessato ai miei sguardi e quindi decisi di aprire il libro per poter seguire al meglio la lezione, o almeno farlo per pochi minuti. Infatti dopo qualche minuto qualcuno bussò alla porta e a varcare la soglia fu una figura slanciata che disse a denti stretti il ​​mio nome e quello del ragazzo di fianco a me. Ci convocò nel suo ufficio e ci comunicò con tono severo la punizione che avremmo dovuto eseguire << Al termine delle lezioni verrete scortati nella biblioteca della scuola e sistemare i numerosi volumi in ordine alfabetico nei propri scaffali>>. A quelle parole sbuffai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 04, 2022 ⏰

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