La notte passò in fretta, mi addormentai molto velocemente dato che ero molto stanca; però come al solito feci degli incubi che mi tormentano fin da quando ero piccola. In questi incubi vedo il bellissimo volto di una donna a me familiare, che mi tiene in braccio e sorride; poco dopo mi avvolge una fredda e pungente oscurità che mi trascina giù nell'oblio e quando ritrovo la luce, vedo lei, stremata e con il viso pieno di cicatrici e tagli, sul punto di morire. Quando la luce penetrò all'interno della stanza, avvolgendo i miei occhi ancora chiusi, respirai a fatica. Non volevo alzarmi dal mio letto, non volevo rivedere quel ragazzo a scuola e tantomeno passare del tempo con lui per una punizione.
Questa mattina, fui sul punto di urlare contro la mia preside, quel cretino e tutto il mondo. Come se non bastasse, appena entrata in classe notai un silenzio alquanto imbarazzante, ma poco dopo capii quello che stava succedendo. Mi sembrava un orribile incubo e sperai di svegliarmi nel mio caldo letto, ma non fu così. Notai che al fianco della professoressa di scienze troneggiava la figura di un ragazzo, mi sembrava di conoscerlo; come scordarlo. Lui diede un'occhiata veloce verso la mia direzione e poco dopo con fare orgoglioso e leggermente arrogante si presentò davanti a tutta la classe. Io osservai la terribile scena dal mio banco nell'angolo e mi scappò una leggera risatina, la professoressa mi notò, mi esaminò il viso e commentò << Signorina Grey, si alzi in piedi e si scusi di fronte a tutti per il suo ritardo, ma soprattutto al nuovo arrivato.>>. Io completamente rossa in viso eseguii l'ordine e dissi in modo altamente sarcastico << Scusatemi veramente tanto, sono molto dispiaciuta, spero di non aver recato gravi danni alla serenità e alla quiete di nostra maestà Ethan.>>. L'insegnante mi lanciò un'occhiata furibonda, ma ad Ethan la mia esclamazione sembrò farlo divertire. Sapevo che lui non mi avrebbe dato pace, soprattutto quando c'erano posti liberi vicino a me. Ovviamente, per farmi irritare scelse proprio il banco vicino al mio ed io gli lanciai un'occhiata gelida che emanava disprezzo e rabbia. Lui sembrò poco interessato ai miei sguardi e quindi decisi di aprire il libro per poter seguire al meglio la lezione, o almeno farlo per pochi minuti. Infatti dopo qualche minuto qualcuno bussò alla porta e a varcare la soglia fu una figura slanciata che disse a denti stretti il mio nome e quello del ragazzo di fianco a me. Ci convocò nel suo ufficio e ci comunicò con tono severo la punizione che avremmo dovuto eseguire << Al termine delle lezioni verrete scortati nella biblioteca della scuola e sistemare i numerosi volumi in ordine alfabetico nei propri scaffali>>. A quelle parole sbuffai.
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eclipse🌘
FantasyDelia, figlia dell' Esperide Aretusa, simbolo della luna calante, vive sulla Terra, ma non sa di essere diversa dai comuni mortali. Sua madre, dopo essere stata accusata di alto tradimento dalla Dea Era, verrà esiliata sulla terra; lì nascerà sua fi...