È mattina e Mia si alza come ogni giorno senza voglia di andare a scuola ma dopo un grande sbadiglio si ricorda che oggi sarebbe stato il suo primo giorno di scuola ma non si trovava più alle medie quello sarebbe stato il giorno in cuiavrebbe varcato la soglia di un mondo nuovo fatto di persone diverse da quelle cui era solita stare insieme ma non sarebbe stata sola per fortuna al suo fianco anche se non c'era la sua migliore amica ci sarebbe stata una delle sue compagne Recel e anche un suo amico Andrew si era iscritta all'indirizzo scienze applicate di Capo d'Orlando amava la matematica e da grande voleva diventare una veterinaria perché amava gli animali infatti aveva un gatto 2criceti 2 cani.
–Buongiorno Nonna- fu la prima cosa che dissi appena aprii gli occhi
lei di tutta risposta mi disse– Svegliati è tardi-
mi alzai e con un occhio ancora chiuso per il sonno mi incamminai verso il bagno mi lavai lafaccia e i denti e andai in camera mia, presi la mia solita felpa e i miei soliti leggins e me li misi poi misi in spalla lo zaino.
Erano le 6 del mattino scesi sotto in cortile e aspettai finché non arrivò il pullman l'ansia mi stava uccidendo salii il primo scalino poi il secondo e quando sbirciai una parte del corridoio vidi delle mani sventolare euforiche e allora l'ansia scomparse mi sedetti nel sedile dietro Alice e Recel ero sola e speravo che nessuno si sedesse con me dopo aver chiacchierato per varie fermate con Anna il pullman si fermo di colpo e io sbattei contro il sedile che male, la porta si aprii e entrò un ragazzo che non avevo mai visto prima era alto spalle large un viso affascinante aveva dei capelli scuri come la pece lunghi e occhi indecifrabili ma di un verde sconosciuto si intravedevano dei tatuaggi sul collo che fuoriuscivano dalla felpa.
Stava venendo verso di me e io guardavo Alice confusa quando a un certo punto sentii una presenza vicino a me era lui si era seduto accanto a me e io mi girai lo fissai per 5 secondi e poi misi le cuffie senza rivolgergli la parola.
Eravamo quasi arrivati e sentii qualcosa sfiorarmi la coscia era il suo braccio gli era caduto il cellulare sotto il mio sedile io mi tolsi una cuffia mi abbassai allungai il braccio e lo presi glielo porsi e senza dire niente vidi un leggero sorriso quasi inesistente mi rimisi le mie cuffie e mi persi nelle note della canzone che stavo ascoltando
–siamo arrivati- mi grido Anna nell'orecchio e io non sapevo se insultarla per avermi stonato un timpano o abbracciarla perché l'avrei vista tra 6 ore la abbracciai e la vidi scomparire tra gli altri ragazzi,
Una sola lacrima mi scese dall' occhio sinistro ma poi fu invasa dalla felicità presi Recel e Andrew sotto braccio e chiesi
–siete pronti ?- loro non parlarono fecero un cenno col capo e ci avviammo verso la bidella chiedendole dove fosse la 1b lei ci porto li entrammo e ci sedemmo agli ultimi banchi ci accolsero come se fosse la prima volta che vedevamo una scuola ma che ci vuoi fare.
Iniziarono le lezioni passarono 2 ore e durante la lezione di religione chiesi se potevo andare in bagno aspettai che la prof mi desse il permesso e ne approfittai per esplorare un po'.
"SPAZIO AUTRICE"
ciao lettrici/lettori questo è il primo capitolo spero vi piaccia scusatemi se ci sono errori di ortografia ma più avanti ricontrollerò tutti i capitoli per correggerli se volete seguitemi e votate la storia ditemi nei commenti le vostre prime impressioni e niente al prossimo capitolo e buona lettura❤ RIBELLE
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INVECE SI
RomanceMIA e una ragazza 16 enne va in primo superiore è alta capelli ricci lunghi e magra ha gli occhi castani porta degli occhiali rotondi sottili color oro e le sue labbra sono carnose porta un 38 di scarpe e il suo look abituale è sempre formato da leg...