Dopo un doccia rigenerante mi vesto con un jeans nero, una canotta nera e una camicia a quadri rossa e nera sbottonata, lascio i capelli sciolti ed esco dalla stanza.
Sull'uscio della camera di fronte alla mia trovo il ragazzino dell'autobus, i capelli corvini perennemente spettinati, i buffi occhiali rotondi e la cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
Aveva dei semplici jeans scuri e una felpa con la zip. Dopo una decina di secondi finalmente mi sbambolo.
"Ci conosciamo?" chiede il giovane.
Alzo la testa e mi ritrovo incatenata ai due limpidi smeraldi che aveva incastonati nelle iridi.
"Si...cioè in realtà io ti conosco ma forse tu non sai chi sono, Harry"
Alla pronuncia del nome, un brivido mi percorre la spina dorsale.
Mi tende la mano nonostante sembrasse contrariato.
"Si quello è il mio nome..." rotea gli occhi con fare annoiato "Il tuo invece?"
Stringo la mano con forse troppo entusiasmo e mi presento.
"Il piacere è tutto mio" Mi dice con garboDecide di interrompere il silenzio che si era creato invitandomi a prendere un gelato con lui a Diagon Alley.
"Ehm...voglio dire, a me andrebbe anche bene...ma, ecco, nn so se ti va di essere visto in giro con una serpeverde, insomma, tu sei chi sei" Improvvisamente si dipinge sulla sua carnagione chiara del volto un espressione di sconforto.
"Se devo essere sincero, mi sembri diversa dagli "altri" " dice disegnando per aria il simbolo delle virgolette.
"Allora va bene"Ero stra tentata di prenderlo per mano, ma ovviamente dovetti trattenermi.
In caso nn si fosse capito, ho una cotta bestiale su harry da circa un anno, ma per via della mia casata e del mio giro di amici, al quale faceva parte anche Malfoy, nn mi ero mai confessata con nessuno.