Si poteva dire che avesse tutto, quel bambino.
Si poteva dire che, anche se non avesse avuto qualcosa, a quel bambino sarebbe bastato schioccare le dita per averlo.
Si sarebbe potuto dire che non potesse desiderare nient'altro, quel bambino.
E si potevano dire tante altre menzogne.
Era vero, nuotava nella ricchezza dei genitori.
Era vero, aveva i migliori giochi del mondo.
Era vero, bastava che chiedesse e veniva accontentato, dai genitori o da un elfo domestico.
Ma quel bambino desiderava ardentemente qualcosa che non aveva mai avuto, qualcosa che né il denaro né il suo essere Purosangue gli avrebbero procurato.
Draco Malfoy se ne stava appollaiato sopra ad una scopa che aveva ricevuto in dono pochi mesi prima, per Natale.
Stava giocherellando con un boccino, anch'esso un regalo, mentre pensava.
Il suo compleanno sarebbe stato il giorno seguente, il 5 maggio 1985, e lui doveva ancora scegliere cosa chiedere ai genitori come regalo.
Lucius e Narcissa Malfoy erano piuttosto assenti, come genitori, e tentavano di rimediare a questo facendo vivere il figlio nel modo più agiato possibile.
Solo un giorno l'anno, più precisamente il 5 maggio, potevano concedere un paio d'ore completamente al donare affetto a Draco Malfoy, prima di dover partecipare ad una festa formale con i parenti.
In queste due ore, facevano di tutto per allietare il loro pargoletto, erano disposti a qualsiasi cosa.
Per questo motivo il biondino stava ragionando su come esprimere la richiesta che aveva da fare ai suoi genitori.
Era complicato da spiegare, ma tutto aveva origine dall'emozione costante che Draco provava: la solitudine.
Non aveva mai avuto qualcuno con cui parlare, con cui andare in giro, con cui utilizzare quelle decine e centinaia di giochi fantastici che possedeva.
Anche quando si trovava con la sua "famiglia", che di famiglia aveva solo il sangue, non poteva mai veramente intrattenersi con qualcuno, sia perché erano tutti più grandi, sia perché li incontrava solo in eventi semi-formali, in cui sembrava di leggere i dialoghi da un copione.
Sentì uno schiocco e vide comparire un elfo domestico, credeva che si chiamasse Dippy, non era sicuro.
"Padron Lucius dice a Dippy di avvertirla, signore, che fra poco sarà l'orario di dormire, signore."
" Umpfh! D'accordo. Dippy?"
"Sì, padron Draco?"
"Rimani ancora un poco"
"Come preferisce, signore. Dippy può fare qualcosa per lei, padron Draco?"
"Gioca a scacchi magici con me.
"Prego, signore? Lei sta invitando Dippy a giocare con lei, Draco, signore?"
"Esatto. Siediti e giochiamo dieci minuti."
"Come... come comanda il padrone, signore."
Il giovane Draco sorrise felice e prese la sua scacchiera dai pezzi intarsiati, dopo essere sceso dalla scopa, e la posizionò a metà fra lui e l'elfo.
Non aveva mai considerato gli elfi domestici più di dei servi, ma almeno aveva qualcuno con cui distrarsi e giocare.
"Pedone in E-3."
Iniziarono a giocare, con Dippy che si accusava ogni volta che mangiava un pezzo al bambino, il quale era felice lo stesso.
Purtroppo, dovettero finire velocemente, poiché un altro elfo, Dobby, era comparso bella stanza.
"Il padron Lucius avverte padron Draco che è giunta l'ora di dormire, signore."
E, detto questo, l'elfo scomparve.
"Grazie, Dippy."
"Dippy ha solo eseguito gli ordini di padron Draco, signore. Arrivederla, signore. Buona notte."
Il bambino si ficcò sotto le coperte, ma non riusciva a prendere sonno.
Si era divertito.
Chissà com'era bello giocare con un amico, se già con un elfo era magnifico.
Ecco cosa desiderava per il suo compleanno.
Solo un amico.
"Draco, svegliati. Oggi è il tuo compleanno."
Draco Malfoy si ritrovò a pensare quanto sarebbe stato bello se, ogni mattina, al posto di un elfo domestico lo avesse svegliato sua madre, come quel giorno.
Scosse la testa, come per cacciare quelle fantasie, e sorrise: il 5 maggio poteva accadere.
"Eccomi!"
Il bambino si fiondò nel salotto, dove si trovavano i suoi genitori.
"Allora, figlio mio, oggi compi ben cinque anni."
"Sì, padre."
Narcissa si avvicinò a suo figlio e gli diede una carezza.
Era piuttosto strano, da parte sua."Draco, hai pensato a cosa vuoi come regalo? Chiedi pure ciò che desideri."
Anche Lucius Malfoy annuì, sentendo queste parole.
"Ecco...io vorrei solo una cosa..."
"Parla, figlio mio. Sai che non devi farti problemi a chiedere."
Draco prese un bel respiro e il coraggio a due mani, alzò gli occhi verso quelli di suo padre e sua madre e disse solo due parole.
Due semplicissime parole, ma che sorpresero oltremodo i due coniugi.
Due semplici parole, che non avrebbero potuto comprare.
"Un amico."
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Un amico- Draco Malfoy
FanfictionPremetto che Draco non è mai stato uno dei miei personaggi preferiti, pur collocandosi ad una buona posizione nella classifica. Questa storia sarà una One-Shot, se non ci saranno cambiamenti. Ci troviamo al Malfoy Manor, e il piccolo Draco sta per c...