2) La confusione

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💧🌪

Finn si stava dirigendo verso un posto che nessuno sapeva l'esistenza,nemmeno i suoi amici. Ci andava per sfogarsi e anche per pensare. Camminare per quei corridoi era sempre stato per Finn infinito,un'agonia lenta e dolce,nemmeno lui sapeva il perché.
In un capannone davanti la scuola Finn dava sfogo alla sua rabbia,il suo odio e anche il suo dolore,perché si,Finn aveva sofferto molto.

*

I passi di Millie rimbombavano tra le pareti di quel corridoio deserto,in cerca di qualcosa che nemmeno lei sapeva il perché,o meglio in cerca di qualcuno,e chi poi? Uno sconosciuto. Uscì dalla porta di emergenza, per vedere dove si fosse cacciato,quando sentì un tonfo sordo,provenire da un capannone,poco lontano da lì. La ragazza cammino a passi lenti,avendo paura di chi poteva esserci. Arrivata si sporse poco dallo steccato senza farsi vedere vedendo quel ragazzo strano spaccare dei pezzi di quel capannone vecchio. Si spaventò e fece un passo indietro,non lo avesse mai fatto,calpesto un rametto che fece girare improvvisamente il ricciolino. Rimasero qualche secondo ad osservarsi in silenzio,finché Finn non spezzò questo silenzio.
"Chi sei?Perché mi segui?!"
Aveva forse alzato un po' troppo la voce. Fece fare a Millie qualche altro passo all'indietro,scivolando sulla corteccia di albero.
"Cazzo.."
Imprecò dal dolore,toccandosi la caviglia che ora faceva male.
"Cosa è successo?!"
Aveva affermato un ricciolino ancora fermo immobile nella stessa posizione di prima.
"Aiuto.."
Pronuncio quella parole senza neanche accorgersene
"Ora ti do una mano!"
Un piccolo sbuffo da parte di quel ricciolino,incamminandosi verso Millie.
"Fammi dare un'occhiata,faccio skate!"
Iniziò toccando la sua caviglia.
"Ti fa male qui?
Millie annuì
"E qui?"
Millie annuì di nuovo.
"Mi dispiace,ma la caviglia è rotta.
Finn scuoteva la testa mettendo le mani sui fianchi.
"Merda....le gare?!"
Aveva parlato ad alta voce
Finn corrugando le sopracciglia chiese spiegazioni
"Pratico nuoto,devo fare le gare tra un mese!"
Aveva affermato Millie preoccupandosi
"Davvero?Lo pratico anche io!"
Gli aveva sorriso Finn,ricambiato da Millie.
"Ora avviso il tuo e il mio insegnante che ti porto in infermeria"
Affermo Finn con un sorriso.
"Comunque,piacere Finn"
Gli porse la mano
"Piacere Millie"
Ricambio la stretta. Ad entrambi a quel contanto presero un pochino colore e sentirono dei brividi invadergli il corpo.

*

Millie e Finn entrarono in quella piccola stanza,ben decorata,con una specie di barella al centro della stanza.
"Siediti lì,così ti potrà dare un'occhiata"
Finn indicò la specie di barella.
Aspettarono una mezz'oretta prima che l'infermiera entrasse in quella piccola stanza.
"Ehi ragazzi,cosa è successo?"
Domandò la signora abbastanza basse con degli occhiali.
"È scivolata sul pavimento del corridoio,così gli ho dato una mano a venire qui"
Spiegò Finn prima che Millie potesse anche pensare a qualcosa.
"Mi dispiace signorina,ha la caviglia rotta,ti consiglio di andare in ospedale"
Scosse la testa l'infermiera.
"Va bene,grazie"
Aveva affermato Millie,cercando di alzarsi.
"Ti aiuto"
Era venuto in suo soccorso Finn sbuffando
"Aspettate,tu ragazzo vieni un secondo con me che ti do del ghiaccio"
Fece segno di venire con lei,e il ricciolino si dovette spostare da Millie per raggiungere l'infermiera.
"Tieniti stretto quella ragazza"
Affermò la donna passando il ghiaccio al giovanotto sbigottito.
"Lei non è la mia ragazza!"
Aveva controbattuto il ricciolino sulle difensive.
"Allora ti conviene dichiararti,prima che sia troppo tardi"
Alzò le spalle la signora
Finn con l'indice puntato sulla signora,la fronte corrugata e le labbra schiuse sussurrò un "arrivederci" e se ne andò dalla stanza delle provviste ed entrò nell'infermeria.
"Ehi... ecco il ghiaccio"
Finn porse il ghiaccio a Millie così che poté metterlo sopra la caviglia.
"Vivi lontano da qui? Visto che ho la bicicletta devo portarti dai tuoi genitori!"
Si era seduto ed aveva iniziato a parlare Finn
"Non c'è bisogno,mi accompagneranno le mie amiche"
"Ehm.. ok"
In quella stanza calò il silenzio,così tomba che si poteva sentire il cuore di quei due ragazzi battere forte.
Così Finn accompagnò Millie al suo armadietto.
"Okay...qual'e il tuo armadietto?"
Chiese guardando Millie
"Eccolo là"
Lo indicò facendo una smorfia di dolore per la caviglia.
Finn vide una ragazza con gli occhi neri e i capelli neri,vicino all'armadietto da Millie indicato.
"Senti,tu si proprio tu,Millie ha la caviglia rotta,portala all'ospedale!"
Si sbrigo a lasciare Millie alla sua amica.
"Millie,un'ultima cosa,il tuo armadietto è il 17?!""
"Si"
"Tu hai il suo armadietto,non meritavi di usarlo"
Ringhio Finn con la resta china,prima di andarsene e sparire tra la confusione del cambio della seconda ora.
"Ora chiamo i tuoi genitori"
Aveva dichiarato Martina cercando di telefonare reggendo Millie.
"Giorgia,dov'è?"
Martina aveva sentito sussurrare Millie vicino all'orecchio,facendola irrigidire all'istante,azione che alla Brown non sfuggì.
"Lei ha fatto amicizia con delle nostre compagne di matematica,sarà in giro con loro"
Aveva esclamato Martina titubante,ma non così tanto che Millie ci credette,e fu questo il suo errore.

Angolo scrittrice
Allora ragazzi,in questa storia oltre a cose che mi sono successo,inventerò anche qualcos'altro. Per quanto riguarda i capitoli,penso di postare una volta al giorno,ma dipende. Quasi sempre capitoli di tipo 1000 parole super giù,o anche di meno.
E voi vi aspettavate questa reazione di Finn per un armadietto?🙈

🥀Zoe🥀

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