Sogno o realtà?

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Mormorai il suo nome quasi fosse una supplica, mi sentivo davvero male lì, sembrava che tutto molto lentamente mi stava divorando, le gambe mi tremavano ed ero sicuro che presto avrei ceduto e sarei caduto al suolo privo di forze.

Improvvisamente sento di nuovo quel dolore lancinante propagato per tutto il mio gracile corpo, e non capisco cosa sia, noto solo quegli occhi rossi da lontano, l'unica cosa che riuscivo a vedere tra tutto quel buio e poi.. Il nulla, ancora una volta.

Sembrerà stupido, ma forse era solo un sogno, o probabilmente una realtà di qualcosa che io ancora non conosco, ma quello che so e che improvvisamente sento la sua voce, dopo tutto quello la risento ancora una volta, solo che adesso è nella mia testa, più chiara che mai.

"Sebastian.. Dove sono?"

Chiedo, parlando a quella voce che subito sembra rassicurarmi.

"Bocchan, può riaprire gli occhi adesso."

Ecco, ora capivo tutto.. Quello era un sogno, o almeno lui mi stava facendo capire quello, e quando riapro gli occhi, vengo quasi accecato da tutta quella luce che istintivamente mi porta a farmi alzare una mano verso il mio viso, ma forse è stata l'ultima cosa che dovevo fare, visto che quel dolore si ripresenta e non riesco a soffocare un urlo di dolore.

"Non deve muoversi, è molto debole adesso, ha bisogno di cure."

Di nuovo la sua voce che mi porta a vedere ora il suo viso proprio a pochi centimetri di distanza dal mio..
Mi aveva preso in braccio, ancora una volta, e quasi avrei dovuto ringraziarlo, ma non lo farò mai, visto che sono troppo orgoglioso per abbassarmi a tanto, infondo per me restava sempre il mio maggiordomo o meglio.. Il mio diavolo di maggiordomo.

"Pensavo che..."

Quasi la mia voce sembra interrompersi, non riuscendo a pronunciare altro, non capivo niente in quel momento, e mi sentivo solo troppo stanco anche per parlare, ma la mia voglia di sapere sembrava andare anche oltre la stanchezza e il dolore "fisico" di quel momento.

"Sebastian! Dove mi stai portando?"

Ero nervoso, fin troppo, non mi piaceva quando non ero a conoscenza delle cose, e anche se ero.. Beh, ero morto volevo sapere allora perché mi sentivo ancora così vivo e provavo ancora sentimenti e dolori.

"Si riposi, siamo quasi arrivati, non consumi queste pochissime energie che ancora le rimangono."

Ancora una volta sa come zittirmi, perché aveva ragione avevo bisogno di riposare, e poi avrei benissimo potuto continuare il mio interrogatorio quando mi sarei ripreso.

Così decisi di chiudere gli occhi, venendo inghiottito ancora una volta da quell'oscurità che non mi dava pace, ma questa volta in questo mio sogno c'era Sebastian al mio fianco, tutto così mi sembrava più sicuro.. Infondo anche se non lo ammettevo nemmeno a me stesso, lui non era solo il mio diavolo di maggiordomo, ma era sempre stato la mia salvezza.. Quella salvezza che poi ha messo fine alla mia vita.

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