Capitolo 1

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Questa è solo una traduzione. La storia originale appartiene a craft-rose.
Link: https://archiveofourown.org/works/3361892/chapters/7353020.
Dato che qui nella storia non è direttamente "cliccabile", ve lo lascio anche in un commento sotto questo capitolo. Spero che la storia vi piaccia!
Love u, 

Overwatch.


Hermione guardò il dispositivo sul bancone della cucina con incertezza. C'erano diversi dispositivi particolari nel mondo magico - clessidre che viaggiavano nel tempo, diari posseduti, manici di scopa volanti, gufi messaggeri, macchine invisibili, ritratti viventi, scale mobili - ma nessuno assomigliava a quello che aveva in mano. In verità, l'aveva comprato per capriccio - per uno stupido, sconsiderato, disperato capriccio – spinta dal costante ricordo che tutti i suoi amici fossero sposati o stessero per sposarsi.

Anche Ron.

Persino quel coglione del suo ex fidanzato.

Il coraggio che aveva avuto a fidanzarsi dopo aver rotto con lei perché non riusciva a vedersi 'legato' con nessuna era stato sufficiente a spingerla oltre il limite. Non che lei provasse dei sentimenti per lui - perché non li provava. Era il fatto che persino Ron era riuscito a trovare qualcuno con cui passare la sua vita, mentre lei era stata a malapena baciata in tre anni.

Quello era più di un periodo di siccità. Quella era una siccità. Quella era la siccità di tutte le siccità.

Aveva bisogno di una scopata.

Ne aveva un gran bisogno - forse di dodici scopate.

Hermione inspirò - rassegnata al fatto che forse non avrebbe mai trovato il signor Darcy per la sua Elizabeth Bennett - e spostò la sua attenzione sull'ultimo arrivato nella sua crescente collezione di sex toys. A quanto pareva era di gran moda nell'Est Europa, o così sosteneva il negoziante.

Quel dispositivo si presentava in due parti.

La prima parte era un vibratore lungo otto pollici e largo due - ma con una svolta. Non c'erano pulsanti. Non c'erano impostazioni per la velocità e nemmeno un interruttore on/off. Non poteva controllarlo in alcun modo.

C'era, tuttavia, qualcuno nel mondo che ne aveva il controllo; qualcuno con cui poteva comunicare usando la seconda parte, che si dava il caso fosse un auricolare.

In altre parole, era andata in un negozio per adulti e aveva speso i guadagni di una settimana in sesso telefonico glorificato. La cosa la faceva sentire peggio che patetica, ma cercava di non pensarci come a qualcosa di diverso che ad un affare. Era meglio che usare la sua mano ogni notte. In questo modo, aveva almeno l'illusione di un'altra persona - un professionista pagato - ma comunque un'altra persona.

Con la punta delle dita tremanti, sollevò l'auricolare dalla confezione e se lo mise nell'orecchio destro. Il negoziante le aveva dato poche istruzioni: inserire l'auricolare e aspettare, e così fece.

Hermione si versò un bicchiere di vino e si diresse dalla cucina al salotto. Si stese sulla chaise longue. Fissò il soffitto. Non riusciva a concentrarsi. Riusciva solo a bere, sbattere le palpebre e chiedersi cosa mai le fosse preso per pensare che quella fosse una buona idea. Dopo poco tempo, tremava per il nervosismo. Si sentiva ridicola. Non aveva idea di cosa aspettarsi, quando aspettarsi o come...

"Pronto?"

"Ehm..." Hermione si bloccò. "Huh - Ciao."

Ci fu una risata dall'altra parte. "Sembri nervosa".

"Io - erm - non l'ho mai fatto prima".

"Mai?" chiese lui, vagamente giovane a giudicare dal suono della sua voce. "Nemmeno con un fidanzato?"

Vibrations | Traduzione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora