Passo dopo passo, mi avvicino sempre di più al cancello della mia vecchia casa.
Il sole delle 12 si fa sentire, picchia sulla mia testa, ma sento solamente il battito del mio cuore che accelera. Dopo quattro anni, aggiungerei quattro lunghi anni non é cambiato praticamente niente. L'ampio cancello verdastro si estende davanti ai miei occhi, circondando il vasto perimetro della casa. Suono il citofono. Mentre aspetto che mi aprano i miei, lego i miei lunghi capelli dorati.
"Olivia, sei tu?" sento urlare da un voce abbastanza vicina. Neanche il tempo di alzare gli occhi che le braccia di mia mamma mi circondano affettuosamente. Il suo profumo delicato mi inonda le narici, e subito mi sento a casa."Ciao Ollyyyy!" corre verso di me la mia sorellina, Leda. I suoi occhi azzurri mi erano mancati tanto. É cresciuta tanto in questi tre anni: si era alzata di altezza, i suoi capelli color miele si erano allunganti e sempre legati con una treccia. É seguita da mio papà un uomo piuttosto giovanile per la sua età. Il suo corpo da quasi cinquantenne era fasciato da dei pantaloncini corti e una classica camicia di lino bianco. Ma mancava una persona, l'unica che mi era riuscita ad aiutare in questi anni devastanti. Dopo i soliti abbracci infiniti, sento un fiato sul collo; non faccio nemmeno in tempo a girarmi che due braccia possenti mi circondano facendomi sussultare."Jules." urlai a gran voce sia per lo spavento che per la felicità che scorreva nel mio corpo."Mi sei mancata anche tu Lilly!" disse ridendo. "Direi di entrare in casa visto che sto morendo di caldo." Incalza io.
Il vialetto di ghiaia era circondato ai lati da innumerevoli tipi di piante già sbocciate, visto che l'estate é quasi finita, e l'inizio della scuola é alle porte.
"Olivia com'é andato il viaggio? Hai sete, fame? Com'é andato quest'anno?" mi domando mia mamma quasi senza prendere fiato. "Bene bene prendo un bicchiere d'acqua e poi vado a farmi una doccia. Sono distrutta dopo 14 ore di aereo!"
Mentre i miei famigliari iniziano a conversare su argomenti poco interessanti, mi dirigo verso la mia camera con le infinite valige. Salgo al secondo piano dove le pareti erano decorate da dipinti e varie foto di vacanze, eventi e momenti magici. La fatidica seconda porta a destra dove tutto é iniziato e finito, e poi lasciato chiuso per 3 anni. É rimasta intatta tranne per alcune variazioni che hanno fatto i miei genitori. Le pareti azzurre ormai sono spoglie dalle innumerevoli immagini, disegni e frasi che avevo appiccicato sopra. La luce arriva calda dall'enorme finestra che guarda verso il mare. Mi accomodo sul letto, ma appena mi appaiono i ricordi sento il bisogno di alzarmi. Mi dirigo verso il bagno e mi sciacquo.Un "A tavola" urlato piu volte da mio fratello mi risveglia dai miei pensieri. Scendo le scale di corsa quasi inciampando. "Ma Olivia a 17 anni non hai ancora imparato ad asciugarti i capelli?" mi rimprovera mia madre"Mamma sono appena arrivata non ho voglia di discussioni, mi sembri nonna." risposi sbuffando. Sul cibo che viene preparato non posso lamentarmi, essendo mia madre di origini italiane, precisamente nata a Milano. Infatti la tavola era occupata da verdure e pesce, e da brava italiana le porzioni non sono mai piccole, anzi abbondanti. Di fianco a me sedeva Leda, mentre mio fratello era posizionato davanti e i miei genitori a capo tavola. Mio papà iniziò il suo solito monologo sugli avvenimenti catastrofici del momenti, mia mamma ribatteva sulla disorganizzazione della sua segretaria e mio fratello faceva le pernacchie alla più piccola della famiglia e prosegue cosi finché non arriva il momento di sparecchiare. Mentre raccolgo i piatti mia mamma mi domanda " Olivia ma quando arriva Francesco che sono curiosa di conoscerlo?" E caló il silenzio. La mia faccia diventò bordeaux e Jules davanti a me inizio a ridere. Cazzo mi ero dimenticata quanto mia mamma fosse ficcanaso. "Olly anche io sono troppo curioso di conoscerlo" aggiunse mio fratello ironicamente, mentre mio padre abbassò il giornale guardandomi in malo modo. "Ehm penso che arrivi domani sera." risposi imbarazzata.
Questa giornata non finisce mai. Quasi del tutto addormentata mi trascino verso il bagno. Mi lavo i denti, mi sciacquo la faccia e mi tolgo le lenti a contatto. Riaprí la porta della mia camera e spalancai la finestra. Mi buttai sul letto guardando il soffitto.
"Quanto mi ami da uno a tanto cosi?" mi disse gesticolando. "Non lo so fammi pensare un po'." Mi sistemai sul suo addome. Il suo respiro mi solleticava il collo e le sue labbra contornavano la mia fronte abbronzata . Successivamente mi invitó a guardarlo " Mi prometti che resterai sempre vicino a me, anche se ci molleremo?" mi chiese quasi spaventato dalla risposta. Guardai i suoi occhi verdi, cosi profondi che ogni volta mi trascinavano in un vortice diverso. "Tranne se diventerai pazzo!" risposi scherzando.
"Olly sei ancora sveglia?" entrò mio fratello in camera e mi svegliai sussultando. Mi abbracciò fino a che non scoppiai in lacrime.
"Lo sai che ti voglio bene, e che so che difficile ma doveva andare cosí. Non potevi rimanere in Italia fino al resto della tua vita. Qui é pieno di persone che ti vogliono rivedere, abbracciare e salutare. É ora di riprendere in mano la tua vita Lilly e lo sai anche tu. Non potete evitarvi per sempre." mi addormentai accovacciata sul petto di Jules bagnato dalle mie lacrime .
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SPAZIO SCRITTORE
Buona sera ragazzi e ragazze. Non scrivo da tanto tempo , ma ora mi é venuta un'ispirazione pazzesca e fiammeggiante, quindi preparatevi ad una nuova storia che all'inizio vi sembrerà banale ma i colpi di scena non mancheranno.
Cosa ne pensate del primo capitolo?
xoxo La vostra preferita :)