Capitolo 2

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POV GIULIA

Arrivati al Franchi Federico mi aprì la portiera dell'auto facendo una faccia buffa e un inchino goffo in stile maggiordomo.
<grazie monsieur> dissi iniziando a ridere, per poi contagiare anche la risata di Fede.
<è stato un piacere madame> disse ridendo, in un secondo mi attirò a lui e mi strinse in un'abbraccio, alzai lo sguardo ed ero davvero troppo bassa rispetto a lui, come se mi avesse letto nel pensiero disse:
<sei proprio una nana> gli diedi un pugnetto sulla spalla ridendo.
<sei tu che sei troppo alto> gli feci di nuovo la linguaccia, lui mi guardò per un secondo mettendo il broncio e poi iniziò a ridere.
<dopo ti faccio il solletico fino allo sfinimento> disse lui, stavo per rispondere ma qualcun'altro cercò l'attenzione di Federico.
<Fede si vede da mille chilometri che sei innamorato di questa bellissima ragazza, ma dovresti muoverti gli allenamenti sono iniziati da un'ora, ah comunque piacere io sono Federico Bernardeschi, per gli amici Berna>
ovviamente sapevo già come si chiamava
<piacere io sono Giulia>dissi in modo cordiale
<onorato di conoscerti Giulia, ora il tuo ragazzo ti accompagna sugli spalti e lui si muove ad entrare in campo> disse Bernardeschi con tono scherzoso, mi resi conto che il mio Federico stava guardando male Bernardeschi, per questo gli lasciai un bacio veloce sulla guancia
<Amore vai giocare e fai vedere a tutti quanto vali> dissi io, Federico mi guardò con una scintilla negli occhi e dopo poco mi resi conto di come lo avevo chiamato, insomma non ci conoscevamo da nemmeno un giorno e io lo chiamavo amore, si insomma ci eravamo già baciati tre volte, forse stavamo correndo troppo.
Fede mi risvegliò dalle mie paranoie mettendo le sue labbra sulle mie, ci staccammo dopo poco e tutta la squadra ci guardava sbigottita e poi iniziarono a fare i complimenti a Federico per essersi finalmente trovato una ragazza, risi e lui rise con me.
<io vado ad allenarmi> disse
<vai e rendimi orgogliosa di te, anche se lo sono già>
Scese in campo ed era bellissimo, non riuscivo a smettere di guardarlo.
Dopo pochi minuti fece goal, mi guardò, mi corse incontro e mi baciò di nuovo, i suoi baci mi facevano sempre lo stesso effetto, ma non ne avevo mai abbastanza.
Tornò a giocare e dopo due orette avevano finito l'allenamento, appena vidi Federico gli saltai addosso.
<IO TI ADOROO> dissi urlando, lui mi sorrise dolcemente, ma poi diventò triste.
<Fede che hai?> dissi
<no è che gli altri volevano andare a cenare fuori, ma non voglio allontanarmi da te> quanto è dolce
<vabbè Fede ci vediamo domani> dissi triste
<ti accompagno a casa, ma dovrai darmi le indicazioni> disse Federico sorridendomi
<Federico noi andiamo e il ristorante è lontano, quindi dobbiamo andare subito> disse un suo compagno di squadra, stava cominciando a fare buio e avevo leggermente paura ad andare in giro da sola, ma non potevo far perdere a Federico la cena
<allora non vengo> disse lui
<no Fede, tu vai e basta, io torno a piedi> dissi convinta io
<non se ne parla, è pericoloso e non me lo perdonerei mai se ti accadesse qualcosa> disse lui premuroso, era sempre cosi dolce con me.
<Fede tranquillo, vai> dissi, i suoi compagni di squadra lo presero di forza e io iniziai a ridere.

POV FEDERICO

Alla fine ho convinto i miei compagni di squadra a lasciarmi andare con la mia auto, ma sono preoccupato, decisi di chiamarla, tante volte, il telefono squillava a vuoto, senza pensarci due volte tornai indietro e poco prima del campo la vidi, era a terra.
Fermai l'auto e mi misi a correre verso di lei, era svenuta.
La portai in ospedale e mi dissero che era svenuta, niente di grave per fortuna.
Aspettai che si svegliasse e nel frattempo la guardavo, i suoi lineamenti perfetti, avevo voglia di conoscerla, per davvero e seriamente.
Poco dopo un medico mi disse che era svenuta, niente di grave ma aggiunse che sarebbe potuto succedere altre volte, allora presi una decisione.
Dopo qualche ora cominciò a svegliarsi
<ehi nana> le sussurrai all'orecchio
<ehi bellissimo> mi disse lei
<indovina quale ragazza sta per trasferirsi a casa mia?> Giulia mi guardò stranita
<chi?> chiese triste, ma chi se non lei
<tu> le dissi spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sorrise e mi abbracciò
<no aspetta in che senso> chiese confusa
<sei svenuta e il medico mi ha detto che sarebbe potuto accadere e che poteva diventare pericoloso> le dissi
<perché ti preoccupi tanto per me?> chiese con il volto da bambina
<perché anche se ti conosco da un giorno è come se ti conoscessi da sempre e voglio una relazione seria con te> ammisi, lei salì su di me a cavalcioni e iniziò a baciarmi, iniziò a scende sul collo, per poi togliermi la maglia e continuare a darmi dei baci sui pettorali, era tutto fottutamente eccitante, era quasi arrivata al pube e stava per abbassarmi i pantaloni ma la fermai, mi guardò basita
<voglio una relazione seria con te e voglio fare una cosa fatta per bene, la nostra prima volta deve essere speciale> le dissi in modo dolce.
Lei mi guardò e mi baciò
<sono d'accordo> disse
<Ora firmi le dimissioni e andiamo a casa> le si illuminarono gli occhi quando pronunciai le parole andiamo a casa.
Anch'io mentre dormiva fantasticavo su come sarebbe stata la nostra vita insieme e arrivai a pensare a dei piccoli Chiesa che giocavano con me a calcio in casa e con Giulia che ci urla dietro perché avremmo rotto qualcosa.
Risi nuovamente al pensiero.
<sono pronta> disse lei, era bellissima e da lì a poco l'avrei vista tutti i giorni e non potevo essere più felice.

Per sempre con te/FEDERICO CHIESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora