Epilogo

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Epilogo

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Epilogo.

CINQUE ANNI DOPO


Urla. Acclami. Fischi.

Questa era la loro vita. Questa era vita.

Louis era splendente sotto la luce bianca dei riflettori che puntava costantemente sulle loro teste e sui loro corpi sudati. Il più grande aveva i capelli zuppi come la canottiera bianca che portava, che lasciava intravedere tutti i segni d'inchiostro sulla sua pelle: la scritta "it is what it is" sulle clavicole ed il 78 sul pettorale, i muscoli gonfi per gli sforzi, la vena sul collo evidenziata mentre si piegava con il microfono stretto in una mano a cantare. La sua voce si espandeva per tutto lo stadio, l'intera struttura tremava sotto le loro voci melodiose, perfette insieme.

Harry non poteva essere più bello di così, con i capelli lasciati crescere in grandi boccoli morbidi che gli donavano un'aria da principe, i pantaloni eleganti a vita alta neri, degli stivaletti ai piedi del medesimo colore ed una giacca lasciata aperta a chiudere quel completo total black con delle maniche pelose che lui personalmente adorava. Si muoveva sul palco ballando a ritmo di musica, parlava con i fan, faceva battute e si divertiva a leggere i più disparati e strani cartelloni dedicati a loro. Molti li amavano insieme, non importava quanti commenti disgustosi avevano ricevuto e quanti manager avevano rifiutato di firmare contratti con loro per la loro relazione, ora erano felici, dopo anni di lotta erano riusciti ad amarsi davanti a tutto il mondo. Ora gridavano davvero al mondo intero il loro amore e la loro storia.

Avevano imparato a non dar peso ai commenti sprezzanti, si focalizzavano sulle cose belle, soprattutto Harry che era da sempre quello più ragionevole e pacato dei due.

Andare in tour -avvenimento accaduto un paio di volte e basta- era favoloso, viaggiavano per il mondo, incontravano fan, visitavano mille posti nuovi ed altri per mille volte consecutive, ma non si sarebbero mai stancati di quella sensazione. Gli dispiaceva solo non poter vedere la loro famiglia per tanto tempo o i loro amici, ma volentieri le sorelle di Louis -con cui aveva amabilmente e fortunatamente riallacciato i rapporti- e la madre e la sorella di Harry li andavano a trovare nelle tappe dove era possibile andare, di tanto in tanto nella folla riuscivano a riconoscere anche quattro teste familiari: due bionde, una mora ed una castana. Era stupefacente come la loro amicizia non si fosse persa negli anni.

La loro vita andava ormai a gonfie vele, spediti come un treno avevano raggiunto il loro obiettivo, erano felici.

"Sssh, ssh.. Silenzio, devo chiedervi una cosa" parlò al microfono Harry, con un sorriso smagliante, guardando una ad una le mille testoline che si muovevano ai loro piedi. Aveva un potere tale, Harry Styles, da zittire un intero stadio pieno di persone. Il suo ego adorava tutto questo. "Come ben sapete, oggi è il ventiquattro dicembre, tanti auguri a tutti e.." si girò verso il suo compagno. "Tanti auguri a te amore mio" continuò portandosi dei capelli dietro l'orecchio, poi tornò a guardare la folla ancora con occhi increduli. "Vi chiedo di cantare con me "tanti auguri a te" per Louis" concluse con un sorriso, mentre tutti urlavano e applaudivano le mani. Harry li lasciò urlare pochi attimi, poi riportò la calma nello stadio, contò con le dita e al suo tre fece partire un coro di mille voci per il suo amato Louis, che lo guardava scuotendo la testa e ridendo, a disagio come ogni festeggiato che si rispetti.

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