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Da grande appassionata di mitologia e folklore non ho potuto fare a meno di scegliere l'arcobaleno, un fenomeno che ha affascinato da sempre gli uomini e che ci affascina tutt'ora nei suoi colori.
Questo aesthetic non rappresenta l'arcobaleno in sé, ma tutti i miti e le leggende legate ad esso.
Prima immagine (quella grande a destra): è un semplice arcobaleno, nei suoi sette colori è simbolo di pace e armonia; nella tradizione irlandese (grandi fan degli arcobaleni, in quanto la maggior parte delle leggende su questi viene dall'Irlanda) la prevalenza di un colore rispetto ad altri indicava un'annata abbondante per certe colture o produzioni (rosso per il vino, giallo per il grano, verde per l'olio...) e se un bambino passava sotto un arcobaleno cambiava sesso. Sempre secondo la loro tradizione se per 40 anni non si vede un arcobaleno vuol dire che la fine del mondo è vicina.
Seconda immagine (in alto a sinistra): rappresenta Iride, la dea dell'arcobaleno nel pantheon greco. Chi ha letto Percy Jackson saprà sicuramente il suo ruolo nell'Olimpo: come Ermes lei è la messaggera degli dei (ma al contrario di Ermes era solo una messaggera, non un altro centinaio di case), ma a differenza del dio che si occupa dei messaggi "positivi e buoni" lei porta le "cattive notizie". Iride è la personificazione dell'arcobaleno, è vestita di "iridescenti" gocce di rugiada ed è proprio per la sua luminosità di colore variabile che la membrana dell'occhio si chiama "iride".
Terza immagine: è il serpente arcobaleno della mitologia aborigena, è una delle leggende meno conosciute, ma è a mio parere molto interessante. Secondo le leggende è stato il Serpente a creare il mondo, durante il suo riposo sottoterra sognò gli dei ballare e cantare, quindi si svegliò per raggiungerli. Uscendo in superficie si ritrovò in una terra spoglia e buia. Così creò le nuvole soffiando forte e tuonò forte sperando di farsi vedere, infine fece sgorgare acqua e si tramutò in un arcobaleno. Strisciò sulla terra e creò i fiumi formando anche monti e valli. Dopo molto tempo riuscì finalmente a trovare gli dei. Insegnò loro molte cose, ma ingerì per sbaglio due ragazzi della tribù. Gli venne quindi aperta la pancia e nacquero due piccoli pappagalli. Ma per questo il Serpente Arcobaleno si arrabbiò e mangiò gli dei provocando inondazioni. Per sottrarsi alla sua ira, alcuni si tramutarono in animali e piante, diventando totem.
Quarta immagine: la famosa pentola alla fine degli arcobaleni, anche questa leggenda è dei nostri amici irlandesi e, al contrario di quella prima citata, è una delle più famose. Alle fine di ogni arcobaleno si trova una pentola piena di oro o ambra, è il tesoro di un leprecauno, il folletto verde del folklore irlandese. I leprecauni sono esseri astuti e amanti degli scherzi e si dice che finché mantieni il contatto visivo con loro non possono andarsene, ma appena ti distrai loro scappano subito via. Secondo la tradizione se ne catturi uno quello ti dirà dove si trova il suo tesoro, ma trovano poi il modo di salvare il loro tesoro all'ultimo secondo; un esempio è la storia di una ragazzina che si fa guidare dallo spiritello nel luogo del tesoro, ma durante la strada lei sente un rumore alle sue spalle, il leprecauno le dice di scappare perché è inseguita da uno sciame di vespe, ma appena lei si volta il folletto scompare via.
Quinta immagine: rappresenta il Bifrost, il famoso ponte arcobaleno della mitologia norrena. Ogni amante della Marvel o di Magnus Chase lo conoscerà sicuramente, è il ponte che collega Asgard agli altri otto mondi dell'Yggdrasil. Può essere usato soltanto dagli dei, i giganti che provano a salire sul Bifrost si brucerebbero i piedi, ma il mito si contraddice da solo (perché altrimenti non è un mito nordico) narrando che il ponte crollerà quando i giganti di fuoco lo useranno per invadere Asgard, a quel punto il guardiano del ponte Heimdall, colui che tutto vede e tutto sente, suonerà per la prima e ultima volta il suo corno Gjallerhorn segnando l'inizio del Ragarok, la fine del mondo.
Ne ho messi due perchè ero indecisa sullo sfondo, scegli te quale ti piace di piú
