Capitolo 7

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A casa mi lancio nel letto e guardo e riguardo il messaggio di Jake, mi sento tremendamente in colpa, sono stata così assorbita dalla personalità di Adam che lo ha eclissato nella mia mente, come quando sto con Jake vivo la sua presenza completamente. Che caspita sto facendo, che fine hanno fatto i miei valori, non posso dare corda a Adam cazzo, è gay e impegnato e Jake, Jake mi rende così insicura e fragile. Prendo coraggio e rispondo al messaggio:

- - Oh che tenero, va tutto bene?- -

- - Si, sono a lavoro, stasera sei al locale?- -

“Oh cazzo” penso tra me e me, e ora come spiego che non sono al locale, ma che non sono nemmeno libera qualora mi invitasse a stare con lui? Mi stringo la testa tra le mani poi rispondo:

- - No oggi sono di riposo, ne approfitto per andare con una mia amica in centro - -

Lo invio mordendomi le labbra dalla tensione, non voglio che si arrabbi…

- -Capito, allora divertiti, però domani possiamo vederci? - -

Mi sento così in colpa

- - Si certo, divertiti anche tu, xo xo july. - -

- - Ci proverò… :-D - -

Tiro un sospiro di sollievo e una parte di me esulta all’idea di vedere Adam, l’altra parte invece mi schiaffeggia impietosa. Mi alzo e mi spoglio andando in doccia, metto l’acqua bollente e mi godo il profumo rilassante del mio bagnoschiuma preferito all’ambra grigia, faccio degli impacchi per i capelli in modo da renderli morbidi e profumati, voglio essere al meglio delle mie possibilità. Decido di mettere dei bigodini molto larghi e una volta asciugati i capelli posiziono una retina e apro l’armadio, so che è presto ma voglio comunque decidere già cosa indossare, caspita, non so nemmeno che tipo di serata sarà, e non so nemmeno di che genere sia il locale. Prendo la cesta della roba da mettere in lavatrice e mentre la metto nel cestello tra le mani trovo la maglia su cui Adam ha segnato il suo numero… Sento il cuore saltare numerosi battiti e una vocina mi esorta insistente di comporre quel numero, dopo un tempo che mi è parso infinito prendo il cellulare e d’impeto compongo il numero, subito al primo squillo ho l’istinto di chiudere la chiamata, ma prima di trasformare questo impulso in azione sento la voce di Adam :

-Pronto?-

-Pronto Adam, sono Juli…-

-Ciao Juli, tutto ok?-

-Ehm si, ti ho chiamato per sapere che tipo di locale è, ehm ecco per capire giusto come devo vestirmi…-

- Vorrei che fosse una sorpresa, vestiti come vuoi, nulla di elaborato…-

-Va bene, allora a stasera-

-A stasera, ciao Juli-

-Ciao-

Ok, cerco di regolarizzare il battito cardiaco e mi arrabbio con me stessa per queste reazioni da adolescente, e guardo il mio armadio, scelgo degli shorts neri e una maglietta di pizzo bordeaux, delle francesine con una zip e qualche borchia e ci abbino la pochette sempre nera con zip e borchiette e un giubino corto di pelle, poggio tutto sul puff ai piedi del mio letto e mi sdraio nel letto al calduccio della mia coperta preferita con la stampa di un lupo che ulula alla luna.

Quando mi sveglio mi preparo un sandwich sono già le sette, come caspita ho fatto a dormire così tanto?

Prendo i vestiti e li indosso poi trucco gli occhi con un tratto deciso di eye-liner e per le labbra un balsamo alla ciliegia, tolgo i bigodini e i capelli ricadono sulla schiena in onde morbide e corpose, appena un minuto prima che arrivi Adam metto un po di profumo, poi ecco il citofono e io scatto giù per le scale sorridente e saluto con trasporto la meraviglia che mi aspetta al portone. Da vero galantuomo mi apre lo sportello della macchina e ad un tratto mi sento a disagio e penso “ci sarà Sauli stasera?” Adam mi guarda incuriosito ma non dice nulla. Arrivati al locale rimango sbalordita e dico:

il tuo sguardo mi ha stregataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora