Capitolo 4

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Mi sveglio con i raggi del sole che mi feriscono gli occhi esattamente tre minuti prima del trillo della sveglia. Ancora stordita dal sonno mi dirigo verso il bagno e immergo il viso nel lavandino pieno di acqua fredda, mi sveglia del tutto e mi preparo di nuovo per andare a correre. La temperatura sta cominciando a calare e un ottobre straordinariamente soleggiato cede il passo ad un Novembre decisamente fresco, così prendo una sciarpina e metto dei leggins neri e una maglia a maniche lunghe. Mi avvio verso central park e vedo la gente che cammina ogn’uno chiuso nella sua bolla senza far caso a ciò che li circonda.

Il parco è pieno di giovani che corrono e si mantengono in forma, dopo qualche giro torno inconsciamente sotto l’albero dove mi sono allenata ieri, confesso di rimanere amareggiata nel constatare che il ragazzo misterioso non c’è.

Mi do mentalmente dell’idiota, e me lo ripeto come un mantra finché non torno a casa sudata fradicia e mi butto sotto la doccia calda e poi mi preparo una bella zuppa di verdure per pranzo. Sento il telefono vibrare, è un messaggio di Tessa:

--Cara ci vediamo stasera alle 20:00 per firmare il contratto. Per sei mesi sei ufficialmente una ragazza del Coyote Ugly.--

Comincio a saltare per tutta la casa, per sei mesi avrò la possibilità di mettere via un sacco di soldi, 100 dollari a serata più tutte le mance che ricevo sono per me.

Chiamo Meredith per avvertirla della bella notizia, ma non mi risponde, mi sento all’improvviso così sola, non ho nessuno con cui condividere la mia gioia, e tantomeno i miei dolori.

 Prima delle 19:00 non esco di casa e mi dedico a sistemare la mia roba, togliere tutto dalle scatole, pulire e sistemare tutto come ho sempre desiderato, finalmente sento quell’appartamento veramente mio. Appena finisco mi rendo conto che  ho giusto il tempo per una doccia e andare a lavoro.

Appena arrivo vengo accolta da Tessa, è la prima volta che ho l’occasione di parlarci seriamente a quattr’occhi, ha dei capelli biondi e occhi ambrati, un corpo snello e agile, ed ha le sembianze di una gatta, ma sa il fatto suo, sa esattamente cosa può aspettarsi dal suo locale ed esige che tutti diano il massimo, mi legge il contratto per filo e per segno, poi mi porge una penna ammiccando, restituisco la penna con un sorriso e ci alziamo, e mentre Tara ci aspetta al bancone prendiamo la bottiglia di Don Perignon e brindiamo alla mia assunzione.

Tara mi sorride e mi abbraccia, ha una chioma fluente color cioccolato e una pelle rosea, sembra una pesca, saranno le sue origini italiane a dargli questa bellezza prorompente, fianchi larghi e vita stretta, seno invidiabile ed energia da vendere, è un portento.

 Arriva l’ora di apertura ed io ho il cuore in gola, mi sembra tutto un sogno, mi do da fare e comincio a servire drink e birre uno dopo l’altro.

Mentre riempio un boccale di birra vedo entrare dalla porta il mio Miraggio, verso un po’ di birra per terra prima di riprendere coscienza di me stessa, poi lo vedo far strada al biondino e prendersi per mano, poi parlottano mentre si avvicinano al bancone che piano piano si svuota. I nostri sguardi si incrociano e come in un rallenty vedo lui lasciare la mano del biondo e poggiarle sul bancone, mi prendo a schiaffi mentalmente per questo pensiero malsano. Deglutisco a forza e sfodero il mio sorriso migliore:

--Cosa vi preparo ragazzi?

--Due vodka lemon, grazie.   

Mi risponde il biondino mentre l’altro mi osserva serio e ogni tanto sorride…

--Arrivano subito.

Dico sicura e porgo i due bicchieri con le cannucce.

Non prendono posto al tavolo ma sugli sgabelli del bancone, e mi sento sotto pressione, mentre quegl’occhi di zaffiro mi scrutano.

Mi sento svenire poi quando vedo comparire dalla porta Jake, mi saluta con un cenno e si avvicina:

--Buonasera Madame, passato una buona giornata?

Arrossisco e annuisco e rispondo abbassando lo sguardo:

--Abbastanza e tu?

--Discreta...

--Ti preparo qualcosa?

--Si un Sex on the beach

--Ok .        Arrossisco di nuovo e porgo il drink.

Mi sento ancora osservata e di soppiatto colgo di sorpresa il bel tenebroso a guardare male Jake.

Stavolta mi sono data una pedata nel culo, devo finirla di farmi film mentali.

Decreto la mia morte nello stesso momento in cui vedo Tessa alzare la musica e dare il via al ballo sul bancone.

Mi siedo sul bancone e come da coreografia mi sdraio facendo pendere la testa dall’altro lato proprio tra Jake e il mio miraggio, mi volto e finisco in ginocchio con i loro occhi che non battono ciglio fissi su di me, mi alzo e ballo ancora, poi concludo la coreografia sdraiata davanti a loro, e tutti e tre con un sorriso malizioso mi mettono nella scollatura un biglietto da 50 dollari, ma il sorriso si trasforma in ghigno quando Jake e il Miraggio si guardano.

Trattengo il respiro e torno subito al mio posto, Jake mi guarda e sembra triste e insieme irritato e si allontana.

Il biondino tutto sorridente dice:

--Cazzo, se non fossi gay mi sarebbe diventato duro senza dubbio… vero Adam?

Ci sai fare bella…

E così si chiama Adam mi dico tra me e me…

--Grazie .

Rispondo ridacchiando

Adam sorride e allunga la mano e dice:

--Ha ragione Sauli, complimenti… Io sono Adam, lui Sauli e tu sei….?

--Juli mi chiamo Juli Summers

--Allora Juli, è un piacere conoscerti

--Anche per me

Entrambi sorridono, poi vedo tornare Jake che fulmina i due..

--Ti posso accompagnare a casa quando smonti?

Mi chiede Jake cordiale ma vedo la tensione percorrere il suo corpo, non posso che paragonarlo a un bellissimo pastore tedesco che marca il territorio…

Annuisco e sorrido con calore, ma una punta di dolore mi pervade nel vedere che Adam prende per mano Sauli e lo bacia.

Forse i miei non sono solo film.

Poco dopo Sauli e Adam si alzano, mi pagano e mi stringono la mano, Adam però mi inchioda con il suo sguardo e con un sorriso che stenderebbe chiunque…

Jake prende il posto di Adam e poco dopo chiudiamo il locale, e mi avvio verso casa con Jake.

Saluto con un cenno Tessa e Tara e appena arrivati sotto casa, Jake prende il mio viso tra le sue mani e mi bacia con vigore, mi poggia alla ringhiera e mi accarezza lembo di pelle nuda del fianco.

Sento tante scosse, sarà il freddo o sarà il suo tocco?

Mi lascio andare alle sue carezze ma poi mi fermo, sorrido imbarazzata e lui dice:

--Ehy, va tutto bene… non mi pare che prima sul bancone ti vergognassi troppo.

Ridacchia.

Io rido, ma mi sento ferita, che devo fare? Come mi devo comportare?

Cerco di dissimulare la mia amarezza, e prima che possa fermarmi bacio delicatamente le sue labbra e fuggo in casa.

Mi butto sul letto e piango a dirotto, prendo le salviette struccanti spengo il cellulare e mi infilo sotto le coperte a riflettere, e mi addormento distrutta ma con due occhi azzurri fissi nelle mie pupille.

il tuo sguardo mi ha stregataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora