Il portone si aprì ed entrò un'adolescente sui quattordici anni. Pelle azzurra, capelli e occhi blu: pareva un normale ragazzo della classe del Vento. Indossava una lunga felpa rosa, da cui spuntava una gonnellina. Camminava a testa china, con un leggero sorriso sulle labbra, mentre ardenti, glaciali, rocciosi, persino tempestosi lo deridevano. Dopo anni aveva imparato a sopportarlo, ma solo esternamente: le loro parole erano come coltelli nel cuore. Persino i suoi genitori si erano stufati di cambiare continuamente scuola e le lamentele e le gruda di disperazione del figlio erano ormai insopportabili.
Contunuò a camminare piano piano, oscillando, come se stesse per cadere da un momento all'altro fino a un piccolo armadietto blu con alcune scritte rosse.
Kill yourself...Useless...Freak...Brat...Stupid....Gay... dicevano. Ma lui non si scoraggiava: aprì l'armadietto, prese i suoi libri e si diresse nella classe del Vento. Mentre camminava, un ardente antipatico di nome Riff gli fece lo sgambetto. Riff aveva la pelle color pesca, i capelli rossi sfumati all'arangione e tirati all'indietro con del gel, due prepotenti occhi rossi. Quel giorno indossava una giacca di pelle nera slacciata, non aveva la maglietta sotto, per cui si vedevano gran parte defli addominali e dei jeans strappati. Il tempestoso cadde, sempre tenendo quel bel sorriso sulla faccia, quasi inquietante.
"Che fai ora Gay? Mi baci?!": urlò Riff, guardando compiaciuto il resto dei compagni.
"Hey! Riff!": urlò una ragazza dalla pelle chiara e e con delle ciocche viola. Si fece spazio tra la folla ed lo aiutò ad alzarsi.
Indossava una maglietta a maiche corte viole, con delle stelle ricamate sopra e dei leggins neri.
Prese Eron per il braccio e lo trascinò nel bagno delle donne.
"Ma che fai?!": urlò una ragazza con i capelli rosso-marroncino.
Aoki prese lei e un'altra ragazza che stava asciugando le mani e si rinchiusero in una cabina.
"Se ci beccano siamo fritte tutte e 3!": sussurrò la ragazza bionda.
La prima si chiamava Finna, faceva parte della classe del Fuoco ed era la sorella di Riff. Aveva la pelle color pesca, gli occhi rosdi come il fratello e i capelli rossi che tendevano al marroncino. Indossava una coda alta, una tuta nera a spallina fine (per tuta intendo pantaloni e maglietta attaccati) e sopra un maglione marrone, che lasciava libera la spalla da cui si vedeva la spallina della tuta.
La seconda si chiamava Siran. Aveva i capelli biondi a caschetto, gli occhi verdi e la pelle color caramello. Indossava una felpa verde scuro e dei jeans. Faceva parte della classe della Roccia.
"Tranquille...": intervenì Aoki:" È Gay...se anche vedrà una di noi tre nude non gli fregerà nulla".
Finna si avvicinò a me e avvicinò la bocca all'orecchio del ragazzo.
"Ti capisco": sussurrò:" Sono Lesbica, per cui siamo più o meno nella stessa situazione..."
Queste parole confortarono Eron, ma non erano sufficenti per curare quelle innumerevoli ferite sul cuore, accoltellato dalle brutte parole negli anni.
"Sappi che noi ti supporteremo sempre!": continuò Siran.
"Forse non mi sopporterete...": disse il tempestoso, quasi inudilmente e con molti grazie, si incamminò verso la sua classe...
Mentre camminava, però, si scontro con un glaciale. Tra i fogli e i libri per terra, Eron riuscì ad ammirare i splendidi occhi verdi. Aveva la pelle verdastra, i capelli perfettamente laccati all'indietro, indossava una camicia bianca e dei jeans. Eron rimase a fissarlo, mentre l'altro prendeva i fogli e se ne andava nella classe del Ghiaccio. Il tempestoso sembrava quasi arrossire e rimase a terra, seduto tra i fogli e i libri.
"Hu..huuuu"
Girò la testa e vide la ragazza ardente appoggiata alla parete.
"Ma dai?! Per un glaciale?! Tu vuoi farti un glaciale?! Stai sprecando tempo amico...": disse scherzando e agitando la testa. Lo aiutò ad altarsi e gli sussurò:" Ora vai, prima che arrivi tu sai chi".
Eron si volto e di corsa si diresse verso la sua classe, mentre Finna continuava a fissarlo ed ad agitare la testa.
Alla fine della scuola, il glaciale stava leggendo dotto ad un albero. Eron gli si avvicinò e lo salutò.
"Ehm...ciao...?": rispose lui.
"Ti era caduto questo prima...".
Eron porse al ragazzo un'agenda con una copertina verdastra, mentre nascondeva un leggero rossore sulle guance.
"Oh...grazie...ciao...": rispose lui e continuò a leggere.
"Come ti...chiami?": continuò il tempestoso, senza ascolare la frase dell'amico.
"Ikor e ora sparisci, non voglio certo essere amico di un Gay.": rispose seccato Ikor e gli fece cenno di andarsene.
"Avevo un'amico he si chiamava come te...": continuò lui.
"Oh, sai...è interessante, non non di evo a te ma alle cose che sto studiando e ora vattene": alzo la voce gli girò le spalle, ma continuò a guardare il ragazzo andarsene.
"Wow, ti ha proprio frienzonato amico!:" disse Finna, mentre Eron passava davanti alle sue amiche.
Aoki e Siran scossero la testa, mentre l'ardente lo prendeva per le spalle.
"Te l'ho detto! Sprechi tempo prezioso! E poi tu meriti di meglio di quel coso.": lo tranquillizzò lei.
Siran si fece avanti e disse timidamente:" Noi oggi andiamo a casa mia a studiare, vuoi venire con noi?".
"No, no grazie, ho promesso ai miei genitori che li avrei aiutati con le faccende domestiche.": rispose Eron tristemente.
"Faremo per un'altra volta... ci vediamo domani allora!": salutò Aoki e il gruppo si divise.
Il tempestoso tornò a casa da solo, ma quel giorno non incontrò Riff e la sua squadra mentre tornava a casa, e questo lo fece arrivare prima delle altre volte.
Quando aprì la porta, vide sua madre e suo padre discutere. La signora Windy sembrava piangesse e si lamentasse e il marito, il signor Windy, il padre di Eron urlava contro la moglie ma le offese e i lamenti non erano indirizzate a lei.
"Ma ti rendi conto?! Perchè lui non può essere normale come tutti i ragazzi della sua età?! Perchè è Gay?! Al giorno d'oggi non si può essere te stesso, DEVI piacere alla gente!"
"Lo so, ma lui non capirà mai, Eliott!"
"Cosa faremo con lui, Elaide? Ho paura che dovremmo abbandonarlo..."
Le ultime parole del padre fecero spegnere quella lucina di speranza nei suoi genitori.
"Eliott! Non parlare così! È sempre tuo figlio! E se un figlio non ha l'appoggio del padre allora secondo me non saprà ancora il motivo perchè è a questo mondo!"
La madre di Eron diede uno schiaffo al marito ed si sedette sul letto. A quella visione, Eron chiuse la porta delicatamente, in modo che non potrssero sentirlo, e in lacrime si diresse alla casa di Siran.
La rocciosa viveva con i suoi genitori in un condominio, al centro della città.
Eron suonò il campanello e le ragazze furono soprese del suo arrivo inaspettato. Appena Siran aprì la porta si ritrovò abbracciata ad un tempestoso in lacrime. Dopo avergli spiegato tutto ed essersi tranquillizzato grazie alle sue amiche, il ragazzo tornò a casa all'ora di cena. Pensando una lavata di capo, entrò a testa china, ma, al contrario, la signora Windy gli è corsa tra le braccia, preoccupata.
Dopo aver cenato Eron andò a letto, pensando che la discussione di qualche ora prima fosse solo frutto della sua fantasia, ma appena risentì le urla dei propri genitori, si rimise a piangere.
Eron si addormentò con le guance bagnate.