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«Ti odio. Sei riuscita a rovinare quel poco di integro che c'era ancora in questa famiglia. Me ne vado.»
Queste sono le ultime parole che mio fratello maggiore, Yuki, disse a mia madre prima di aprire la porta di casa e andarsene, sbattendola per poi lasciarsela alle spalle.È passata un'ora e mezza da quando hanno incominciato a litigare, ed è sempre la stessa storia, quasi mi sembra di vivere in un incubo che non ha mai fine.
Dopotutto, è sempre stata così la vita in casa mia, sin da quando ne ho memoria: ogni giorno qualcuno si mette a gridare e litigare, anche per la cosa più stupida al mondo; ed io, l'unica cosa che posso fare è stare in camera con le cuffiette e la musica al massimo volume, aspettando che tutto finisca, in silenzio.
Nonostante Yuki se ne sia andato, per la terza volta questa settimana, anche oggi la situazione non sembra migliorare; mia madre continua a gridare e insultare mio fratello, mentre mio papà è uscito per andare a cercarlo chissà dove.
Tutto quello che vorrei fare adesso è mettermi a dormire, mi sto rigirando nel letto da mezz'ora ma il mal di testa mi impedisce di prendere sonno.
Sospirando decido quindi di alzarmi dal letto «mi conviene mangiare qualcosa e prendere una medicina, altrimenti finirò per passare l'ennesima notte in bianco» pensai tra me e me.
Uscii dalla mia stanza tenendomi la fronte con una mano, per poi raggiungere la cucina dove trovai mia madre ancora seduta e immobile, con la testa appoggiata al tavolo e dei fazzoletti stropicciati attorno a lei.Chiusi per un istante gli occhi e decisi di fare un respiro profondo, non riesco a sentirmi in colpa per la condizione in cui si trova in questo momento: ha sicuramente pianto, ha gli occhi gonfi e rossi, i suoi capelli sono scompigliati e la sua espressione è ancora arrabbiata; ma se l'è cercata, deve accettare le conseguenze delle sue azioni e non può incolpare nessuno se non se stessa. Questa è una cosa che mi è stata ripetuta mille e più volte, fin da quando ero piccola, e adesso è diventato un po' il motto della mia vita.
Scacciai questi pensieri dalla mia testa e mi avvicinai alla dispensa per tirare fuori un panino, non ho molta fame, ho solo bisogno di buttare giù qualcosa per poter prendere la medicina.
Mentre stavo per uscire dalla cucina sento una voce chiamarmi «Yachiru, possiamo parlare?» le parole di mia madre uscirono deboli e tremanti dalla sua bocca, quasi a implorarmi di stare ad ascoltarla.
Decisi di prendere un bel respiro e di mettermi di fronte a lei, in attesa di sentirla parlare.«Sono davvero io ad aver rovinato tutto? Sono davvero un fallimento come madre? Io cosa posso farci se tuo fratello è una testa di cazzo? Non è colpa mia se dice solamente bugie e non fa niente dalla mattina alla sera, non posso impedirgli di uscire tutti i giorni e rientrare alle quattro del mattino, non posso obbligarlo la mattina ad alzarsi dal letto e andare a lavorare, non merito di essere insultata e di sentirmi una merda solo perché sono preoccupata per lui ed il suo futuro.» la sua voce si spezzò nuovamente, credo che stia riprendendo a piangere.
Alzai la testa dal panino che avevo iniziato a mangiare e dopo aver deglutito, le risposi, guardandola negli occhi «Non è colpa tua se non vuole lavorare, non è colpa tua se sta fuori tutta notte ogni giorno e poi si alza nel pomeriggio senza fare niente, non è colpa tua se mente. Ma è colpa tua se lui ti rende chiaro il fatto di non stare bene e tu prendi il problema alla leggera, è colpa tua se ogni cosa la giustifichi dicendogli che è solamente svogliato e che dovrebbe svegliarsi, è colpa tua se gli dici che è il tuo peggior rimpianto.
Mamma, si raccoglie quello che si semina, me l'hai sempre detto, ora non lamentarti.»
Finii il discorso sentendo i miei occhi farsi lucidi, iniziai a vedere sfocato, stavo per piangere, ancora.
Mi alzai di scatto e prima che mia madre potesse aprir bocca ero già corsa su per le scale, chiusa a chiave in camera mia; sentendo subito dopo la porta di casa riaprirsi. Sentii la voce di mio papà, ma non quella di mio fratello, come sospettavo, non è riuscito a trovarlo neanche questa volta.
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Tra me e te | Rindou Haitani x OC
Fanfiction"...promettimi che ogni volta che ti sentirai triste, insicura, o vorrai abbandonare tutto, cercherai di vederti attraverso i miei occhi." - Una storia in cui una ragazza con un passato e una vita difficili è amica di un gruppo di piccoli delinquent...