• NEW BEGINNING •

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Sono giorni che prendo diversi pullman, autobus solo per arrivare in questo quartiere.

Dorchester.

Un piccolo paese nel Massachusetts.

Devo ricominciare una nuova vita.
Non ha più senso stare nella mia Londra, senza più nessuno.

Ricominciare tutto dall'inizio.

Quindi quando ho girato il mappamondo e il dito si è fermato su questo quartiere, ho fatto le valigie, ho preso quei pochi soldi che mi son rimasti in banca e son partita.

Sono passata sopra l'oceano, ho camminato per autostrade in cerca di qualche passaggio o un pullman qualsiasi, disposta a pagare il prezzo dovuto.

Ed ora sono qui.

In piedi, di fronte a questa specie di hotel, dove vivró fin quando non trovo un appartamento a pochi soldi.

Ecco...i soldi un altro problema.

Devo cercare un lavoro, altrimenti non concludo niente, devo risparmiare e guadagnare.

Guardo l'orologio sul mio polso, un regalo di papà, segna le 22.40, così mi decido a fare il primo passo, ed entro nella mia 'nuova casa'.

La porta automatica dell'hotel si apre, e dietro ad essa si rivela, una stanza che dovrebbe essere la hall, con due poltroncine rovinate, e un bancone di legno.

-" Buonasera signorina e benvenuta nell'hotel Azzar" mi sorride l'uomo anziano, con un pó di pancetta e la barba abbastanza lunga.

Incerta, faccio piccoli passi che mi portano davanti al vecchietto, e cerco di convincermi.

-" Salve, sono Samantha Jones e ho prenotata una stanza a tempo indeterminato" spiego mostrando il mio miglior falso sorriso.

-" Un attimo che controllo" dice prima di prendere un enorme libro con pagine quasi gialle, e sfogliarlo "Jones, Jones, Jones..." scorre il dito fra le varie righe, e poi sorride "Samantha Jones si, allora camera 22 al secondo piano".

L'uomo che ho scoperto dalla targhetta si chiama Joe, mi da le spalle, mentre prende le chiavi del mio mini appartamento, insieme ad un piccolo biglietto con scritte le informazioni dell'hotel con i numeri utili in caso di emergenza.

Dopo aver fatto un ultimo sorriso sforzato, comincio a salire le scale pentendomi subito di aver scelto un hotel economico.

Finite le due rampe di gradini, sono davanti ad un corridoio, con tre camere a sinistra e due a destra dove nell'ultima porta c'è scritto 'sala comune'.

Quando apro il mio mini appartamento, che è l'ultima stanza a sinistra, vado subito a spalancare la finestra.

C'è un odore sgradevole, da chiuso, e se non entra aria svengo.

Dopo aver arieggiato la stanza, mi pulisco le mani sui miei jeans, e mi guardo in giro.

È molto piccolo, ma vista la mia scarsa disponibilità economica va più che bene.

C'è un piccolo salottino con un divano e una poltrona, sopra un mobile vecchio c'è un televisione e a fianco una piccola stufa.

Collegata alla sala si trova la cucina, con un tavolo per 4 persone, e un frigo abbastanza grande, per contenere tutto il cibo necessario per saziarmi.

Una porta poi conduce alla mia camera, dove c'è un letto da una piazza, coperto da lenzuola stranamente pulite e un armadio per mettere tutti i miei vestiti.

Di fianco, poi c'è un'altra entrata che corrisponde al bagno, con semplice doccia, lavandino, e un piccolo mobile per mettere le mie cose.

Il giro turistico della casa finisce quando il balcone sbatte violentemente, e io salto dalla paura.

OBSESSION (Harry Styles)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora