This is my fault - JeongChan

CAPITOLO 12

Erano passate due settimane, da quell'incontro. Aveva passato il suo compleanno da solo, come programmato. Minho aveva insistito nel volerlo andare a trovare, ma Chan aveva inventato una scusa all'ultimo minuto e così ora erano esattamente 15 giorni che non vedeva e non sentiva nessuno, neanche la sua famiglia.

Continuò così fino a dicembre, non voleva avere contatti con nessuno se non solo i commessi dei vari negozi che frequentava per fare la spesa o per fare qualche lavoro (che nella maggior parte dei casi consisteva nell'organizzare i magazzini, in modo da dover avere meno conversazioni possibili).

Sentì qualcuno bussare alla sua porta. Sorpreso andò ad aprire e contro ogni aspettativa trovò di fronte a sé Felix con uno zaino in spalla e una valigia.

-preparati-

Chan non capiva cosa stesse succedendo, era ancora un po' stordito dalla sbronza del giorno prima.

-oggi, 17 dicembre, io e te partiamo per l'Australia. Non voglio sentire lamentele, non voglio neanche sapere perché sei scomparso. Non mi interessa. Ora tu vai nella tua camera e riempi quella stupida valigia.-

Lo spinse leggermente con la spalla per farlo spostare e si andò a sedere sul divano.

-chi ti ha detto dove vivo?-

-Ho seguito Minho l'ultima volta che vi siete visti. Eravamo tutti insieme quel giorno e sapevo che fosse successo qualcosa ma non ha voluto dirmi cosa. Quindi l'ho seguito e ora sono qui, con due biglietti per l'Australia. Staremo via solo due settimane, quindi muoviti. Non voglio perdere l'aereo a causa tua.-

Chan non proferí parola ed andò a prepararsi, anche se aveva ancora molti dubbi su questo viaggio. Ma ormai Felix era lì e aveva pagato quel biglietto, non voleva deluderlo ulteriormente sapendo anche che sicuramente avesse lavorato il doppio per prenderlo. 

Per tutto il viaggio rimase in silenzio, aveva solo nelle orecchie le sue cuffiette che riproducevano le stesse identiche canzoni di ogni giorno in loop: Ed Sheeran.