Capitolo 1.

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Ore 6.30.
Primo giorno di scuola. Seconda superiore. Un nuovo inizio.
Non riesco ad alzarmi dal letto. Ho le palpebre pesanti perché stanotte ho dormito solo due ore. L'inizio di un nuovo anno è sempre traumatico.
Sta di fatto che con poca voglia mi alzo da quel letto e mi dirigo verso il bagno a sciacquarmi la faccia e schiarirmi le idee. E per non pensare al fatto che mancano 9 mesi,cioè 265 giorni,alla fine di questo incubo chiamato liceo,mi metto a far colazione. Latte e gocciole.
'Ah,vivrei di latte e gocciole.' penso.
Mia mamma entra in cucina e con un sorriso affettuoso,mi chiede "sei pronta per il tuo primo giorno di scuola?"
La guardo e le faccio un mezzo sorriso.
Non sono per niente pronta alla scuola,allo studiare tutti i giorni, all'ultimo banco vuoto, al mangiare la merenda in bagno,alle prese in giro,alla solita merda.
Mi faccio una doccia veloce e metto un paio di jeans,la felpa dell'Hardcore di Barcellona e le mie Vans nere. Poi,mi pettino i capelli troppo lunghi e pieni di nodi e mi trucco alla veloce perché sono in ritardo.
Abbraccio mia mamma e poi esco di casa per dirigermi alla fermata.
Scesa dal pullman,mi dirigo verso scuola.
Sembra un carcere,con il recinto azzurro e le scritte sui muri esterni di ragazzi che si divertono con poco.
Le prime due ore,stranamente,passano molto velocemente.
Primo intervallo.
Sono abituata a passarlo da sola,quindi prendo la mia merenda e...
'Hei' dice una mia compagna,Martha.
'Ciao..' Dico.
M:'Come stai? Hai passato bene queste vacanze estive?'
C:'Beh si,diciamo che mi sono riposata molto,tu?'
M:'Si,è stata una vacanza fantastica. Ho fatto l'animatrice in oratorio e poi sono andata da mia nonna in Puglia.'
C:'Sarebbe bello fare l'animatrice.'
M: 'Già' sorride.
Martha e' bellissima. Hai capelli neri che le arrivano alle spalle,gli occhioni da cerbiatto castano chiaro,un sorriso che toglie il fiato e un fisico perfetto.
Eravamo migliori amiche alle elementari,poi ci siamo allontanate alle medie perché andavamo in due scuole diverse e ci siamo ritrovate alle superiori.
M:'posso sedermi vicino a te?'
C:' certo..'
Mi sentii strana in quel momento,non avevo un vicino di banco dalla quinta elementare.
Mi sentii diversa,non mi sentivo sola.

Uno piccolo e splendido disastro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora