Introduzione

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( la storia segue i fatti della serie tv " Outer Banks."
Alcuni particolari verranno cambiati/ alterati  nel corso della storia per adattarli al racconto.)

La confusione regnava attorno a noi, stava per arrivare una tempesta. Il cielo stava per esplodere  sprigionando la sua rabbia.
l'arai fredda mi oltrepassava i vestiti colpendo la mia pelle bianca, il braccio della persona al mio fianco,  si poso delicatamente attorno al mio busto e con un gesto rapido attirò il mio corpo al suo, con  l'intenzione di fermare i tremori che dominavano il mio corpo.
Sono grata che lui stia al mio fianco pensai mentre due dita sollevarono il mio volto e il mio sguardo si posò su quello del ragazzo che amavo.
I suoi occhi chiari si posarono sui mei color ambra, potevo percepire l'agitazione nel suo corpo,era preoccupato, come tutti la dentro.
" Stai bene ?." mi chiese in un sussurro, scossi la testa. Non stavo affatto bene.

Il nostro abbraccio fu sciolto quando l'agente Shoupe seguito  da altri tre agenti fece il suo ingresso nella tenda, allestita provvisoriamente vicino al faro della nostra isola, in cui stavamo aspettando, insieme ai nostri amici e compagni d'avventura Pope e Kiara che, mano nella mano, si avvicinarono agli agenti.
'' Li avete trovati?" chiese pope, l'agente Shoupe rispose dopo pochi istanti '' No." Disse sospirando.

" Sono andati via ?." Chiese Kiara visibilmente scossa, l'agente Shoupe abbassò gli occhi sul freddo pavimento cercando di evitare i nostri sguardi
" I ragazzi sono dispersi. Mi dispiace.. '' rivolse nuovamente lo sguardo sui nostri volti rigati dalle lacrime seccate dal vento ''  Dispersi ?. Come sarebbe a dire dispersi? Sono andati via di che diavolo sta parlando." Pope alzò il tono di voce in cerca di una risposta " Sono su una piccola barca in una depressione tropicale..." rispose Shoupe mentre ogni tentativo di elaborare ciò che stava accadendo sembrava nullo.
Kiara Si fece coraggio e chiese: "è finita?" Indietreggiare di qualche centimetro incerta sul voler ascoltare la risposta che però udì lo stesso " Non lo so." L'incertezza delle parole dell'agente gente immobilizzò il mio corpo.
Com'eravamo arrivati fino a questo punto? Mi chiesi.
" LI AVETE SPINTI VOI NELLA TEMPESTA! Mi prendi in giro ? " Urlò il ragazzo che qualche istante prima stringeva il mio corpo tra le sue braccia. Poi successo tutto in un istante, il ragazzo si scagliò contro l'agente Shoupe in un momento d'ira
" JJ BASTA! " cercò di calmarlo Kiara ma il suo tentativo fu nullo poiché il ragazzo continuò ad aggredire gli agenti " Non ha ucciso nessuno e lei lo sa." disse Pope rivolgendosi a Shoupe " Li cercheremo ancora" promise quest'ultimo.
Misi una mano sul mio cuore cercando di controllare i battiti irregolari, Cercai di respirare, Di reagire e di dire qualcosa per mettere fine a tutta quella confusione ma dalla mia bocca non uscì niente ed il mio corpo non si mosse di un centimetro.

Fu quando, i genitori di Pope e quelli di Kiara fecero irruzione all'interno della tenda che l'ira di JJ si calmò. I genitori non persero tempo ad stringere tra le loro braccia i figli, il padre di Pope invitò JJ nell'abbraccio.
Mi feci da parte guardando la scena che mi ritrovavo davanti ai miei occhi.
Più le famiglie si stringevano nell'abbraccio e più notavo la loro assenza, erano passate poche ore da quando se ne erano andati eppure potevo già percepire la loro mancanza nell'aria.
Pensai a mio padre, scomparso nove mesi prima.
Pensai a mia madre che ci aveva abbandonati prima ancora che incominciassi a fare i primi passi.
Pensai a mio fratello e alla sua ragazza, dispesi in mare.
Cercai di convincermi che li avrebbero trovati.
cercai di convincermi che quella notte non avevo davvero perso tutto.

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BEST SURFER// JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora