*ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗ*

1.1K 68 23
                                    

Lee Minho: apatico, insensibile e insopportabile.
Aveva quel sorrisino strafottente stampato in faccia ogni qualvolta che Han Jisung gli passava affianco. 
Lui lo odiava con tutto se stesso, odiava Lee Minho perché non si faceva mai aiutare.
Odiava Lee Minho perché non faceva altro che prenderlo per il culo e fargli inutili scherzetti che evidentemente solo lui trovava divertenti dato che i suoi "amici" tiravano una risata e gli battevano una pacca sulla spalla. 

"Han Jisung" aveva tuonato quella mattina. 
Jisung odiava anche il modo in cui pronunciava il suo nome, che nelle labbra del maggiore sembrava una presa per il culo continua.
"Han Jisung mi stai ascoltando?"
Il più piccolo cercò di ignorarlo il più possibile, alzando gli occhi al cielo.
Lo odiava, lo odiava con tutto se stesso. 

Per la prima volta però quella mattina invernale, in quel corridoio vuoto e freddo, Minho si avvicinò a Jisung. Odiava essere ignorato, non lo sopportava per niente.
Chiuse velocemente l'armadietto, Han, cercando di continualo ad ignorare. Cercò anche di dirigersi in classe, ma l'insopportabile voce del maggiore alle sue spalle non rendeva le cose più  semplici. 
"Han Jisung! Odio le persone che mi ignorano" 
Si voleva girare e tirargli un pungo in quel momento. 
"Il bimbo non vuole essere ignorato?" Han girò i tacchi, dirigendosi nel verso opposto alla sua classe raggiungendo il maggiore. 
Pochi passi li dividevano ormai "misà tanto che il bimbo ci dovrà fare l'abitudine" 

Minho era rosso dalla rabbia, chi era lui per rispondergli in quel modo? Da quando aveva tutte queste palle per rispondere a lui
"Vedo che hai trovato un po' di coraggio Han Jisung" alzò una mano delicatamente, sfiorando i suoi zigomi. Sorriso strafottente sempre sulle labbra "Han Jisung.."
"Smettila di chiamarmi così" alzò gli occhi al cielo "devo andare a lezione"
"assolutamente no, ora tu vieni con me" la mano scese piano sul fianco del ragazzo, prendendolo per la vita. 

Per qualche strano ed incomprensibile motivo Han non riuscì a muoversi in quel momento, e si fece trascinare con non poca difficoltà in un'aula vuota: l'aula di musica. 
"Han Jisung.."
"Ti ho detto di farla finita, non so perché sono qui con te in questo momento ma non ci metto niente ad andarmene sappilo"
"Sei qui perché sono troppo irresistibile Jisung" Minho continuava a ridere nella maniera che il minore sopportava di meno.
"Chiamami Han, non hai nessun diritto di chiamarmi per nome" gli puntò un dito contro.
"Tutto quello che vuoi principessa" si poggiò al muro, le braccia incrociate.  
Han sgranò gli occhi.
Come lo aveva chiamato?
"Preferisco di gran lunga Han Jisung grazie"  
Minho rise, poi riprese a parlare. "credo sia un po' difficile chiamarti con il nome completo mentre scopiamo" 
"Come scusa?" che cavolo di piega stava prendendo quella conversazione? "spero di aver sentito male, e se ho sentito bene non l'ho mai sentito" alzò le mani cercando di uscire da quella stanza. 
"oh no, hai sentito più che bene" Minho si avvicinò pericolosamente al minore, il sorrisino si trasformò in un ghigno "che c'è, non vuoi?" lo prese alle spalle, il fiato sul collo. 
"ovvio che non voglio" sussurrò Jisung. Non voleva giusto?
"non vuoi?" chiese nuovamente il maggiore con aria innocente fra un bacio umido sul collo e l'altro. 
Non voleva... giusto? 

Al diavolo tutto. Si sarebbero divertiti, nessuno avrebbe parlato e la storia si sarebbe conclusa lì. 
Lasciò andare la sua testa all'indietro, poggiandola sulla spalla di Minho che, a vedere quella scena, sorrise. Niente più ghigni o sorrisini strafottenti. Solo un sorriso sincero.
"Te l'avevo detto che sono irresistibile" ci scherzò su iniziando a slacciare la giacca e la camicia della divisa scolastica gialla. 
"Al diavolo Minho" Jisung si girò di scatto tirando leggermente  capelli del maggiore par lasciargli un bacio sulle labbra. Approfondirono poi quel contatto intrecciando le loro lingue.

Forse fu lì che Minho crollò definitivamente, lasciando spazio a quelli che erano i suoi veri sentimenti verso Jisung. Aveva sempre il costante bisogno di stargli affianco, controllarlo e far si che non gli succedesse niente, ma per farlo l'unico modo era punzecchiarlo con i suoi scherzetti. Chissà cosa avrebbero pensato i suoi amici se fosse stato gay, "meglio non rischiare" aveva pensato. 
Minho si era innamorato di Jisung fin dal primo giorno che si erano scontrati per i corridoi della scuola e finalmente stava ottenendo ciò che voleva, poter stare con il ragazzo anche solo per qualche ora. 

Minho si era stufato di quella situazione, voleva di più e i baci non riuscivano a compensare il bisogno che sentiva. Prese il moro in braccio e quest'ultimo incrociò le gambe intorno al suo bacino. 
Lo poggiò sulla scrivania dell'aula. Non smetteva di baciarlo.. ovunque. 
"Minho" sussurrò il suo nome con tanta eccitazione nella voce che il maggiore capì che doveva realmente fare qualcosa per il piccolo. 
"lecca" avvicinò due dita alle labbra del minore, di modo che le lubrificasse per bene. 
Le avvicinò poi alla sua apertura e piano ne infilò una. 
"Minho sono vergine" gettò tutto d'un fiato Jisung. 
"Andrà tutto bene"  inserì le dita baciandogli il collo, poi passò alle labbra. 
Dalla bocca di Jisung iniziarono ad uscire gemiti sempre più forti, Minho aggiunse un'altro dito. 

Passò qualche minuto, non troppo.
"Ti prego Minho, di più" le braccia intorno al suo collo, a tenerlo stretto a lui. 
Sfilò le dita, si tolse velocemente i vestiti ed entrò lentamente in lui stringendogli una mano sul fianco. 
"Minho-" ecco che sussurrava di nuovo il suo nome, al maggiore faceva impazzire. 
"Ti prego dillo di nuovo" 
"Minho" questa volta a voce più alta ed inarcando la schiena, Minho aveva trovato il suo punto debole. 

Le loro mani finirono intrecciate, Jisung sdraiato sulla fredda scrivania verde. 
"Jisung lo sai che sei proprio bello" si abbassò su di lui per baciarlo sulle labbra, erano tutti e due al limite.
Poco dopo Jisung venne facendo uscire dalle sue labbra il nome del maggiore seguito da un lungo e profonfo gemito. Subito dopo anche il maggiore raggiunse il suo limite baciando il più piccolo.
Si accasciò sul minore, facendo sempre attenzione a non schiacciarlo.
"Cazzo Jisung" gli lasciò un altro bacio sulle labbra.
Il più piccolo dal canto suo sorrise. 

###

Minuti interminabili di silenzio, nessuno dei due sapeva che dire. 
"Com'è stata la tua prima volta? Ti ho fatto male?" 
"Per niente, anzi grazie. Avevo quasi paura all'inizio" 
Nel frattempo i due ragazzi si erano rivestiti e ora erano seduti contro la parete, sotto la finestra. 
Avevano perso almeno due, o forse tre, ore di lezione ma poco importava. 
"Ho fatto tanto schifo?" chiese poi Jisung girandosi verso di lui. 
"Che? nono assolutamente" Minho scosse velocemente la testa, non voleva assolutamente che Jisung pensasse questo. 

"Sei gay?" domanda schietta, forse inutile in una situazione del genere. 
"Jisung non lo devi dire a nessu-" Jisung lo fermò con un bacio a stampo.
"Ti pare?" 
Più lo guardava negli occhi più sentiva il bisogno di confessarsi. 
"Credo di doverti dire una cosa io.." lasciò la frase in sospeso, si allontanò leggermente dal minore. Non aspettò nemmeno una risposta, continuò "mi piaci" alzò lo sguardo, in cerca di quello del più piccolo.
Fu la prima volta che Minho provò la sensazione di paura, fu la prima volta che Minho ebbe paura di perdere Jisung. 

Be Scared And Do It Anyway •Minsung•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora