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*hey, diciamo che non sta andando come immaginavo, ormai frequento la nuova scuola da due settimane, ma non sono riuscita a farmi neanche un amico. sono partita pensando che avrei fatto subito amicizia, che mi sarei ambientata perfettamente, ma è tutto diverso qui in Italia *
chiudo il mio diario a lo poso sul letto.
sono le 7.30 e sta per iniziare la mia solita routine quotidiana.
scendo dal letto e mi dirigo in bagno per lavarmi e vestirmi, mi guardo allo specchio, sono inguardabile.

scendo per fare colazione, come al solito ci sono i miei genitori seduti al bancone della cucina a bersi il loro solitolo caffè.
arrivo fino agli sportelli per prendere qualche biscotto e mi siedo su una delle sedie libere.
sto in silenzio, non ho niente da dire.
"tutto ok Is?" mi chiede mio padre, mi chiama così da quando sono bambina e per fortuna lo fa solo lui.
"mhmh" gli rispondo senza togliere gli occhi dalle 3 gocciole che ho in mano
"vai in autobus o ti porto io?" chiede mia mamma
"mhmh" le rispondo senza aver sentito la domanda, mi alzo dallo sgabello, prendo il mio eastpak nero dal bancone e mi dirigo verso l'uscita
"ciao io vado" dico senza degnarli di uno sguardo.

scendo dall'autobus, sono le 8.07, in tempo per la prima ora, salgo le scale ed entro nella prima porta a destra,
vado al mio solito posto e mi siedo, mi guardo in torno fino ad arrivare al suo banco, è vuoto.
ormai non vedo i suoi occhi color ghiaccio da due settimane.
il rumore della porta mi fa voltare
"buongiorno ragazzi, per la lezione di oggi ho intenzione di farvi fare un lavoro a coppie che terminerete a casa, mettetevi in coppia con il compagno affianco a voi, se sento anche una sola delle vostre stupide voci da mocciosi, verifica sull'ultimo argomento spiegato"
mi giro verso la mia compagna di banco, ad entrambe scappa un sorriso.
mi sono appena accorta di lei, è una bellissima ragazza, è mora con dei capelli che le arrivano fino alle spalle, degli occhi color nocciola e due fossette che le perforano le guance
"ei, a quanto pare siamo insieme" mi dice voltandosi verso di me
"eh già" le rispondo imbarazzata
"allora... dove ci troviamo per fare il progetto?"
"se vuoi io ho casa libera oggi, l'unico problema è che c'è mio fratello noah, ma non ci dovrebbe dare fastidio"
"hai un fratello..."
"ha 4 anni" le rispondo avendo già capito le sue intenzioni.
momenti di silenzio ci dividono prima di scoppiare in un enorme risata
"oook, ricevuto. comunque per me va bene, a che ora?"
"alle 4?"
"certo capitano" mi risponde con una mano sulla fronte.

decido di sistemare un po' la stanza prima che Sara arrivi,
rifaccio il letto e metto apposto alcuni vestiti che avevo lasciato sulla sedia.
mi dirigo verso il bagno, ripongo nel cassetto la piastra ed il phone, e sistemo i trucchi che sono sopra il water. mi guardo allo specchio e mi do una sistemata.
il rumore di una finestra che si chiude mi fa voltare, vado verso la finestra del bagno, sposto le tende, e quello che mi ritrovo mi fa restare a bocca aperta.
un esemplare di Jacob senza maglia,
mi stropiccio gli occhi per riuscire a vedere meglio.
mi state dicendo che il lupo solitario con gli occhi color ghiaccio abita accanto a me?
indossa un paio di kipsta neri ed ha una collana d'oro al collo, ha i capelli molto disordinati, come se si fosse appena svegliato.
non sembra stia male, per quale motivo non viene a scuola, perché resta a casa, perché è così bello.
la mia faccia è letteralmente appicciata alla finestra.
lo osservo attentamente fino a quando non mi ritrovo i suoi occhi nei miei.
presa dal panico mi butto a terra
"oddio, mi ha vista vero? e adesso? penserà che sia pazza, ora mi eviterà, o lo avrebbe fatto comunque"
il suono del campanello mi distrae
"è arrivata sara"
penso ad un modo per non farmi vedere, così mi metto a gattonate furtivamente fino alla porta di camera mia
"le spie di 007 mi fanno un baffo"
corro fino alla porta d'entrata.
"eii, non sai cos'è appena successo"
"tu. abiti. qui?" mi dice senza aver sentito cosa le ho appena detto
"è stupenda" dice facendosi strada per il salotto.
"accomodati pure" le dico sarcasticamente.
ispeziona a fondo la mia casa, dalla cucina fino allo sgabuzzino, guarda tutte le foto appese ai muri, i giornali lasciati sul comodino, e le scarpe lasciate a terra davanti all'entrata.

"ok questa è la mia camera"
senza guardarmi entra in tutta velocità, si gira in torno
"ok, è stupenda" apre gli armadi, guarda i poster attaccati alle pareti e le candele sopra il comodino.
"hai pure il bagno in camera?" dice aprendo la porta accanto all'armadio.
apre tutti i cassetti, guarda tutti i miei trucchi e si dirige verso la finestra.
non faccio molto caso al suo comportamento, so che è sempre stata molto entusiasta ed un po', un po' tanto espansiva.
"sai chi abita lì" le dico indicando la casa accanto alla nostra
"chi?" mi chiede incuriosita
"jacob" le dico con un sorriso a 32 denti
"chi scusa?"
"come chi, il nostro compagno di classe"
"quel jacob?" torna a guardare la casa "è figo" mi dice senza togliere lo sguardo dalla finestra
"lo conosci?" le chiedo
"nah, credo di aver sentito la sua voce tipo 3 volte in 4 anni, girano voci strane su di lui, tipo che ha investito una persona, è non si è neanche fermato per aiutare"
la guardo sbalordita
"o era una pantegana, non ricordo"
"daccordoo" le dico prendendola per un polso e portandola in camera
"che ne dici se cominciamo il progetto?"
"d'accordo" mi risponde un po' svogliatamente.
passano pochi minuti ma la mia curiosità è alle stelle
"sai perché jacopo non viene più a scuola?"
le chiedo con gli occhi spalancati
"non so" dice sfogliando le pagine del libro di scienze,
"molti dicono che sia morta sua madre, altri che abbia il cancro, ma io non starei molto a sentire quello che dicono gli altri. perché sei così interessata a lui? aspetaa non dirmi che ti piace jaco-"
la fermo prima che possa continuare
"non dire sciocchezze, sono solo curiosa"
"si come no"
non le rispondo,  mi limito solo a pensare
*scopriró cos'ha che non va quel ragazzo*

non immaginarlo, VIVILO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora