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sono quasi 2 ore che vaghiamo per questo centro commerciale, siamo entrate in ogni tipo di negozio senza alcun risultato.

"maddai bocci tutti i vestiti che ti propongo" mi dice esausta sara
"non ho intenzione di mettere questa sottospecie di vestitino striminzito di questo colore a dir poco orribile" le dico buttandomi sul divanetto davanti ai camerini
"allora dimmi, hai intenzione di venire nuda?"
"no, non ho proprio intenzione di venire"
"dai isabel, ho sentito che ci sarà anche jacob" mi dice con stampato in faccia quel sorriso che detesto.

qualcosa in me si accende, non a causa di jacob sappiatelo

"va bene, guardo se c'è qualcosa che mi piace"
"si ma sbrigati" mi dice dirigendosi nel reparto tacchi.

passo minuti interminabili sommersa da vestiti decisamente troppo per me, fino a quando in mezzo a tutto quel giallo canarino intravedo una stoffa nera,
il vestito è stupendo, arriva pressapoco a metà coscia ed ha una scollatura non troppo pronunciata.

"non dirmi che vuoi provarti quello" grida dall'altra parte del negozio attirando fin troppa attenzione.
"invece credo proprio di sì" dico entrando nel primo camerino libero.

mi guardo allo specchio e riconosco che l'abito è stupendo e accompagnato dai tacchi neri opachi  non troppo alti che mi aveva consigliato sara, se non l'unica cosa che non le avevo bocciato, decido di uscire dal camerino.

"o mio dio, sei bellissima, anche se il vestito fucsia ti stava meglio"
"saraa"
"scherzo, forse. allora pensi di prendere quello?"
"mi sa di si"

17.10 la suona sveglia
niente può togliermi il mio pisolino pomeridiano.
accendo il display del telefono dove trovo 3 messaggi di Sara
*sei pronta per sta sera?*
*vengo da te a prepararmi*
*alle 5.20 sono lì*

getto il telefono disperata sul piumone e mi alzo, non so come farò a non sentire freddo questa sera, anche se è solo ottobre in italia fa già fin troppo freddo

scendo dal letto e mi dirigo in cucina dove apro il primo sportello accanto al frigo,
tiro fuori un cucchiaino e mi siedo sul grande divano posto all'angolo con il mio grande barattolo di nutella,
sono sempre stata un amante del cibo spazzatura, e questo mi costringe a passare gran parte delle mie giornate in palestra.

il campanello suona
e avvolta dalla mia coperta di pail e il cucchiaio sporco di nutella mi avvio alla porta

"sei pronta per questa magnifica serata splendore?"
dice con un sorriso a 32 denti, non capisco dove trovi tutto questo entusiasmo
senza darle una risposta ritorno sui miei passi e mi butto nuovamente sul divano
"sul serio? non dirmi che ti sei appena svegliata, scusami e quella è nutella?"
la guardo interrogativa
"cos'hai contro la nutella?"
"ehm tutto? fa male, ingrassa, ed è piena di olio di palma"
prima che possa aprire bocca ricomincia a parlare
"siamo sole?"
"no, c'è anche noah, dorme"
"quindi è cosa di famiglia, vabbè, che ne dici se cominciamo a prepararci?"
faccio finta di aver seguito il suo ragionamento e ancora assonnata mi dirigo verso la mia camera.

passano le ore più lunghe della mia vita con le urla di sara causate dal mio "cattivo gusto" in fatto di moda, dai suoi tentativi invano sul farmi mettere delle calze a rete e sui miei tentativi di cambiare playlist di spotify.

19.30
"ok, forse ora siamo pronte"
ci guardiamo allo specchio, e siamo stupende.
oltre ai tacchi e al vestito nero indosso due collane al collo, qualche bracciale, degli orecchini e 2 anelli,
un trucco molto leggero e i capelli sciolti che ricadono sulle spalle.
mentre lei è da togliere il fiato, indossa un abito molto appariscente, di un colore rosso acceso, degli stivali con il tacco che la fanno sembrare ancora più alta di quello che già è, e dei magnifici orecchìni con un diamante di dresden green che le fanno risaltare gli occhi verde chiaro.

"ci passano a prendere delle ragazze del mio corso di spagnolo, arrivano da un momento all'altro"
"scusami? e quando avevi intenzione di diem-"
il suono di un clacson mi interrompe
"sono qui, andiamo dai"
ormai stremata la seguo senza dire niente, prendo la pochette nera e mi dirigo verso l'uscita.

non immaginarlo, VIVILO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora