1.Keep calm

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[Importante avviso alla fine]

Keep calm.

Allison's pov

Ero appena atterrata nell'aeroporto internazionale di San Francisco, che cosa bella.
Già sentivo l'odore della spiaggia.

Nuova città, nuova vita. Addio vecchia Allison e benvenuta nuova me.

Presi il taxi e mi diressi verso il campus, la "San Francisco University", ovvero la mia scuola per i prossimi anni, interessante no?

Finalmente arrivai ed ero impressionata, non me la aspettavo così bella e gigante.
Beh se lo dovevo paragonare con le scuole che ci stavano a Columbus, cioè la mia città natale, non c'era da discutere.

Entrai e andai verso la segreteria dove trovai una signora.

«Salve, le serve aiuto?» mi chiese molto gentilmente.

«Sì, sono nuova di qui e vorrei avere i miei orari, se è possibile.» dissi rivolgendole un sorriso.

«Si, aspetti un attimo, come si chiama?»

«Allison Rose Gilinsky.»

«Uh ecco a lei,» disse porgendomi
un foglio.

«Grazie, arrivederci.» la salutai gentilmente.

Le prime tre ore del lunedì: Letteratura Inglese. Cominciavamo bene insomma.

Cominciai ad andare a piedi, con la mia valigia pesante, verso casa di mio fratello dista quattro isolati dal Campus, almeno da quello che mi aveva detto lui.
Starò a casa con lui che si è trasferito prima di me. Frequentava l'ultimo anno e si stava specializzando per diventare un biologo marino, ma la sua vera passione era il canto.

Col mio tempismo perfetto ovviamente, lui non era qui, mi aveva detto che stava a campo scuola e che sarebbe ritornato presto.

Quando pensavo di essermi persa, eccomi qui, davanti alla porta di casa mia, adesso anche mia sì, grazie a tutte le persone che mi avevano aiutata con le indicazioni stradali.

Una casa non tanto grande ma neanche tanto piccola mi si presentò davanti dopo aver oltrepassato il cancello socchiuso. Mio fratello prima mi aveva mandato un messaggio dicendo che c'erano delle chiavi d'emergenza sul vaso di fiori vicino alla porta, così le presi ed entrai.

Era una casa molto accogliente, c'erano varie foto della nostra famiglia attaccate sui muri che decoravano la casa, il salone era molto semplice così come la cucina e la sala da pranzo.

Salii sopra le scale e c'erano due piccoli corridoi, uno a destra e uno a sinistra. Andai prima alla sinistra e c'erano due stanze, che una volta aperto la porta scoprii che erano il bagno e una piccola palestra con alcuni attrezzi. Mentre al corridoio destro, c'erano quattro porte, le aprii tutti per vedere cos'erano e scoprii che uno era la camera di mio fratello, uno il bagno e gli altri due invece erano due camere da letto. Così scelsi il mio e mi accomodai a quello che sarebbe diventata la mia nuova camera, che con le pareti color panna con una scritta sopra il letto 'Everything's gonna be alright.' davano un'atmosfera molto leggera e tranquilla.

Scesi sotto e andai in cucina, avevo una fame pazzesca.
Aprii il frigo e vidi che Jack fece la spesa prima di partire quindi non sarei morta di fame.

Conclusi la mia serata guardando un film horror.
Da sola.
Idea stupenda insomma.
Sentii dei rumori strani e mi sentivo osservata ma forse era solo la mia immaginazione.

Mi addormentai così sul divano sopraffatta dalla stanchezza.

- - -

Mi svegliai con la luce del sole che filtravano dalla grande finestra del soggiorno.
Nonostante gli incubi durante la notte, ero riuscita dormire. Stupido film.
L'orologio sotto la tv segnava che erano le 6.30 così feci tutto con calma, mi lavai e mi vestii con jeans attillati e camicia a quadri rossa e nera e infine vans nere, lasciando i miei capelli sciolti.

Guardai l'orologio ed erano le 8.00.

Bene avevo ancora mezz'ora prima che le lezioni iniziassero, uscii e passai velocemente da Starbucks che era a pochi passi da scuola per fare colazione.

Entrai a scuola, i corridoi erano pieni di studenti e professori che andavano di corsa, camminai velocemente verso il mio armadietto e presi i libri che mi sarebbero serviti per la giornata.

Camminai stando attenta a non cadere, l'ultimo dei miei problemi era quello di fare una figuraccia il mio primo giorno di scuola.
Proprio quando pensavo di aver superato l'inferno nel corridoio, mi imbattei contro una superficie dura che fece cadere tutti i miei libri per terra.

Bene.

Mantieni la calma.

Non è successo niente.

1, 2, 3 respira.

'Non arrabbiarti con chiunque sia, magari era colpa tua che non guardavi, o magari era un muro e non l'avevi visto.' stupida coscienza.

//Spazio autrice.

Allora benvenuti a tutti!

Per i miei vecchi lettori, non so se vi ricordate di me o di questa storia, ma ho deciso di riscriverla d'accapo.
Ho visto come la mia scrittura di tre anni fa (parliamo del 2015 e stavo ancora alle medie ahaha) fosse infantile, cioè non che adesso sia perfetta, ma io direi che con gli anni sono maturata e così anche la mia scrittura, quindi è tutto diverso adesso, le mie idee sono cambiate e questa storia farà patte del cambiamento.

Sembra il solito cliché dove il ragazzo urta la ragazza facendole cadere i libri e s'innamorano, MA QUESTO LIBRO NON SARÀ COSÌ.

E con questo, buona lettura!

Jx

xxbiebshug 2017

I'm a mess » h.s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora