Sleeping

4uno

taehyung focus

era forse mezz'ora, un'ora o forse anche due? taehyung non lo sa ma è improvvisamente stanco e congelato. sbadiglia e dà una pacca sulla spalla di jungkook per farlo svegliare.

"jungkookie? jungkook? svegliati, andiamo dentro." taehyung borbotta piano, il più giovane si muove e apre gli occhi a un millimetro di distanza per guardare un taehyung assonnato.

"eh? oh. sì, ok." dice e si solleva dall'amaca arrugginita. taehyung lo segue e si dirige verso la porta sul retro, spingendo verso il basso la maniglia.

solo, non si apre. taehyung ci prova ancora un paio di volte. ancora non si apre.

jungkook è un po' più sveglio ora e si sporge sopra la spalla di taehyung per cercare di aprire la porta da solo. ancora non si apre.

qualcosa sorge su taehyung; "hai chiuso la porta?! hai lasciato la chiave nel buco?"

"eh?" jungkook sbadiglia, "la porta era aperta così sono entrato e ho chiuso la porta dietro. la chiave era dentro, credo. perché?"

"questa porta è vecchia, la serratura si incastra quando è chiusa. Devi tirare fuori la chiave!" dice taehyung, esasperato.

"Oh."

"ora cosa facciamo?

silenzio.

jungkook alza lo sguardo e vede la finestra della camera da letto di taehyung spalancata. si stropiccia gli occhi, sbadigliando di nuovo.

"hai una scala?"

"sì perché?" taehyung sospira, strofinandosi gli avambracci per scaldarsi la pelle. anche se era luglio, le notti potevano diventare piuttosto fredde - abbastanza fredde da far venire la pelle d'oca sulla pelle abbronzata di taehyung.

alza lo sguardo per vedere dove stava guardando Jungkook. "Oh mio Dio."

"la scala è abbastanza lunga?"

"sì, probabilmente. oh mio dio." taehyung respira, guardando la finestra spalancata. "è laggiù." punta taehyung. guida jungkook sul retro del capannone, dove la scala giace abbandonata. né sua madre né lui stesso erano interessati a spostare la scala in modo che giacesse lì, a marcire.

jungkook lo solleva e taehyung strilla quando vede i pidocchi e gli insetti viscidi seduti nel terreno umido sottostante.

jungkook lo trascina verso l'alto senza l'aiuto di taehyung; il povero ragazzo rannicchiato alla vista degli insetti.

jungkook lo lancia sul lato della casa. taehyung lo aiuta a malincuore a sollevare e ad appoggiare la scala di metallo contro la casa, l'estremità dell'incredibilmente lunga scala vicino alla finestra della sua camera da letto.

"vuoi provare a salire?" chiede Jungkook, strofinandosi gli occhi stanchi.

"Va bene, tieniti alla scala." taehyung mette un piede con le scarpette sul gradino più basso, "mantienilo robusto okay?" chiede mordendosi il labbro.

buon Dio, per favore, per favore, non farmi cadere da questa dannata scala.

"Non ti lascerò cadere." dice Jungkook, leggendogli nel pensiero. Il cuore di taehyung batte un po', "quindi sali su quella dannata scala, muoio dalla voglia di tornare a dormire." jungkook geme. il tremolio scompare e taehyung lo guarda torvo prima di afferrare i pioli e salire con decisione sulla scala.

merda, è una lunga strada da percorrere.

sto per morire. cadrò e morirò, oh mio dio.

taehyung si ferma a metà strada, riprendendo fiato e cercando di fermare le immagini raccapriccianti, nella sua testa, di lui che cade e incontra una fine sanguinosa nell'orto tanto amato da sua madre.

"Continua così." Jungkook chiama. taehyung prende enormi boccate d'aria e continua a salire lentamente verso l'alto. si ferma in cima, pregandosi di non guardare in basso, e apre la finestra per permettersi di salire. Si accascia sul tappeto della sua camera da letto e fissa il soffitto, calmando il suo cuore che batte. si dimentica che jungkook è ancora chiuso fuori, per un secondo, ma gli viene in mente una voce che urla in giardino.

"OI COSA PENSI DI FARE?" taehyung si siede e sbircia nell'oscurità per vedere che jungkook viene sgridato dal suo anziano vicino. jungkook guarda spaventata la donna che si avvicina a lui, i bigodini blu nei suoi capelli d'argento che minacciano di cadere. jungkook distoglie lo sguardo con gli occhi spalancati, i suoi occhi marroni che sfrecciano lontano dalla vista ravvicinata che aveva delle narici della vecchia signora.

"PORTA VIA LA SCALA, BRUTTO LADRO" taehyung si precipita alla porta della sua camera da letto e si precipita giù per le scale.

oh no, è la signora son . ci ucciderà.

entra nella sua cucina e spalanca la porta sul retro. "RESTA LÀ, CHIAMA LA POLIZIA." urla la signora figlio, puntando un dito sul petto di jungkook mentre preme i tasti per la polizia sul suo telefono.

"ah! um, salve, signora son! lui non è un teppista - è un amico. siamo rimasti chiusi fuori e dovevamo entrare. stavamo usando la scala." taehyung si precipita. alza i palmi delle mani in segno di resa, nel caso in cui la signora figlio decidesse di colpirlo dolorosamente al petto.

la signora son pesantemente sovrappeso e una donna molto feroce, tira su con il naso, "va bene e tutto, ragazzo. solo non sembrare così subdolo a riguardo. pensavo che questo ragazzo sarebbe venuto a svaligiare la mia casa dopo". lei fissa jungkook. "inoltre, questo non passerà inosservato nei confronti di tua madre. Presto chiamerò tua madre per il comportamento tuo e dei tuoi amici. Ragazzi di questi tempi, così dirompenti". lei scherza.

taehyung geme internamente.

"Mi scusi, signora son. Adesso stiamo zitti." assicura taehyung, sorridendo. la signora figlio fissa i due adolescenti prima di tornare a casa sua.

cazzo, siamo fottuti. mamma mi ucciderà.

"vecchia strega". jungkook brontola e lentamente fa scendere la scala. taehyung ridacchia mentre ripete quello che è appena successo nella sua testa; salendo le scale nelle case e jungkook che ha tanta paura della signora figlio. taehyung ride e lo aiuta a mettere via la scala, facendo una smorfia agli insetti e agli insetti.

"di che stai ridendo?" sguardi di jungkook.

"la tua faccia quando la signora son ti ha urlato contro." dice taehyung, scoppiando di nuovo. jungkook sembra indifferente.

"andiamo dentro adesso." dice jungkook, passando davanti a un taehyung ridacchiante. "Ho bisogno del mio sonno." taehyung fa jogging per raggiungerlo, ancora ridendo.