Capitolo 1: Entrata accidentale

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Dopo aver passato la notte prima a leggere manga, mi svegliai alle sei forse per l'agitazione. Agitazione, stress e insonnia. Non sto bene...

Chi se ne importa, forse è normale per primo giorno di superiori. Aspetta. "Sono già grande, svegliati Claire!" Mi dissi da sola pensando o i miei mi avrebbero seriamente presa per pazza durante colazione. Una volta finito mi preparai e presi lo zaino in spalla. Non mi facevo più accompagnare dai miei genitori per la prima giornata di scuola, sembrava troppo... infantile.

Scesi da casa e mi feci coraggio. Il Liceo era vicino a quello di Rica e Ellie quindi sperai vivamente di incontrarle. Superai il "Bosco di palme" ,come lo chiamavo io, e mi diressi alla destinazione predetta. Fu facile riconoscerla per via dei ragazzi che giravano intorno, quindi mi buttai nella mischia. Mi sembrava che fossi l'unica sola, senza nessun amico o amica, tutti in gruppo a chiacchierare e a pettegolare come delle anatre senza voglia di conoscere nessuno di nuovo. Tra spintoni e urli riuscii finalmente ad arrivare all'entrata dove sempre più persone erano presenti soprattutto sedute sulle scale. Mostrarmi da sfigata sedendomi da Forever Alone con il cellulare a fare cavolate o muovermi alla rinfusa come una che cerca qualcosa? Optai per la seconda, almeno avrebbero pensato che stavo cercando qualcuno. Avevo il 60% di incontro selvatico, come nei videogiochi, con un mio vecchio, odioso compagno e il restante 40% per non incontrare nessuno.

-Ciao, Claire! Disse una compagna che conoscevo.
Era Agata, ed era quella persona: la classica persona vanitosa e estroversa.

-Ciao.
Le accennai. Speravo che non cercasse conversazione perchè se le sue amiche se ne accorgessero in che guai sarei stata.
-Come stai?- Chiese come in una coversazione normale -Hai passato bene l'estate?

All'inizio potrà sembrare pecorella, ma se vai fino in fondo con lei spettegola su tutti quanti. -Bene, grazie. Ora devo andare. Dissi come se era tutto un'urgenza.
In effetti era vero, un grave emmergenza."Sei tu l'emmergenza" le avrei voluto dire, e scappai di corsa. Non veramente in corsa, ma diciamo scattando e scappando.

Mentre mi aggiravo intorno la scuola, e pregando che questa maledetta campanella suonasse, vidi Ellie. Peccato che stava parlando con Rica e non si accorse di me. Stavo propio pensando che ero davvero una Forever Alone che si innamora di gente bella, intelligente e tutte quelle cose belle lì. Il volto di Rica era spento al contrario di quello di Ellie che era più acceso del suo anche con quella faccia monotona. Questo fu tutto quello che riuscii a capire perché mi sfrecciarono davanti, ma eravamo separate da una strada di automobili bloccate nel traffico.

Quando finalmente la campanella suonò, io mi ritrovavo un poco più distante del dovuto. Quindi di corsa e con il peso alla schiena camminai in fretta e furia verso quest'ultima perchè vedere una ragazza che corre il primo giorno di scuola per entrare era vergognoso, mi avrebbero preso come una secchiona. La mia classe era la 1-F e, siccome avevo scelto come indirizzo un liceo musicale e coreutico per la mia passione per la musica, dovevo cantare e ballare, recitare e ciò mi dava un certo fastidio con la paura di mezzo perchè avevo la possibilità di essere criticata per la mia voce e per il mio modo di ballare e recitare come una strega disabile handiccapata. Ma chi ha detto di non seguire le propie passioni? Poi è già un sollievo che riesco a sentire musica e guardare video con la mia linea wi-fi (che non è neanche mia) e il casino in casa. Almeno non dovevo fare Spagnolo, quella lingua che mi ha ridotto la pagella in una zona dov'era stata la guerra mondiale. Mi sta bene spagnolo, menomale che sei sparito... Per tutti e cinque gli anni!

Salii le tremende, lunghe quindici gradini, rampe di scale con la gente che si spingeva. Allora anche loro avevano fatto una figuraccia da secchioni. O forse no perchè stavano con degli amici. Faccio un genocidio tra poco se dopo un gruppetto tutto truccato, stiloso, con l'ombelico all'infuori, gambe scoperte viene da me. A me dà fastidio vedere tante gente truccato solo per far bella figura. Ma forse lo ero anche io perchè mi ero messa un semplice soprabito di lana che scendeva alla spalle e dei jeans, niente make-up e neanche un cappello come il 70% lo portava. Non mi ero messa gli All star, mi ero messa le Nike, no mi sono messa una collana o un braccialetto che faceva rumore ogni volta. Ero l'unica fuori posto.

Seguendo le indicazioni di una cartina trovata nel corridoio e averla vista solo per tre millesimi di scondi e cercando di ricordare la strada in quel labirinto formato da blocchi su blocchi di gruppi di amici per la pelle, finalmente riuscii a trovare questa benedetta 1-F.

Che strano... Anzi, che silenzio e non era nemmeno arrivata la professoressa o il professore. Confusa, andai a sedermi all'ultimo banco, vicino alla porta e guarda tu, nessuno si siede vicino a me. Anche con il silenzio imbarazzante, la gente che non si parlava le gente mi guardava come se fossi un mostro. Non hanno mai visto un'americana? In quel momento fece grande irruzione "qualcuno" se non definirlo pazzo o sfitato con il cappellino su scritto "Swag" la giacca da liceale e le All star. "Complimenti" gli stavo per dire, " ti sei appena meritato il titolo di figaccione sfigato che otterà brutti voti della classe". Ma ovviamente non glielo dissi.

Ah... "mi dispiace che tu sia arrivato in ritardo" gli stavo per dire di nuovo "ma l'unico posto libero è vicino al mio".

***

Angolo scrittrice
E il primo è andato! Ora aspetto la prossima settimana e via con l'altro! Comunque spero che a meta di questo libro possa pubblicare anche l'altro ma mio interamente, perchè PH è lungo parecchio e ci vorrebbero settimane e giorni e mesi...

Blog: www.dotcomfairy.wordpress.com

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