"Mi puoi rispiegare com'è che tu sei fatto questo livido?" mi chiede mia sorella per l'ennesima volta mettendo un panno umido sullo zigomo.
"L-lo sai Gemma, s-sono molto goffo e-e un ragazzo mi ha urtato p-per sbaglio e sono finito addosso a un banco" le rispondo.
La ho trovata sulla porta di casa pronta per andare a lavoro ad aspettarmi siccome ho dimenticato le chiavi questa mattina. Con il cappuccio ho provato in tutti i modi a nascondermi ma lei ha la super-vista e appena si è accorta del livido ha insistito per aiutarmi a medicarlo.
"Sicuro?"
"Sicuro Gem, perché dovrei mentirti?"
Lei risponde con un'alzata di spalle.
"Ora ti lascio scricciolo, devo andare a lavoro. Ti ho lasciato un toast pronto da scaldare." dice lei salutandomi
"Hey, n-non chiamarmi scricciolo!" le urlo dietro e sento la sua risata dalla porta che ormai si è chiusa alle sue spalle.
Scaldo il toast, mangio e rimetto tutto a posto.Invio un messaggio a Ed, è da un po' che non ci sentiamo
Harry: "Hey Ed come va? come è andato il tuo primo giorno di scuola? ; P"
Lo invio ma risulta non consegnato, avrà il telefono staccato.Sono le quattro quando decido di staccarmi da netflix e andare a prendermi qualcosa per merenda, fortunatamente devono ancora iniziare a darci i compiti per casa.
Sono all'ultimo gradino delle scale quando il campanello suona.
Mi dirigo subito alla porta e apro senza chiedere chi è.
"Ciao! Sono Elizabeth, ma puoi chiamarmi Lizzie" - mi trovo davanti una ragazza, castana con occhi giaganti, bassa ma con la grinta che le esce da ogni poro - "e mi sono appena trasferita qui accanto con le mie quattro sorelle e i miei genitori. Ti ho visto rientrare prima da scuola ma non volevo darti fastidio quindi ho aspettato un po', e poi mi sono dimenticata. Ma ora sono qui! Sai hai proprio dei bei capelli..." è in quel momento che realizzo che non ho il cappuccio e che, sicuramente ha visto il livido. Subito lo tiro su. " Oh scusa, tutto ok? cosa hai in faccia?"
"I-io sono Harry. P-piacere di averti co-conosciuta. Ora d-devo andare" balbetto di fretta chiudendo la porta.
Non voglio sembrare cattivo. Non potrei mai esserlo, ma non voglio che nessuno entri a far parte del brutto della mia vita."Allora Harry, cosa vuoi guardare sta sera?"
"Mamma, lo sappiamo e-entrambi che a prescindere da cosa decidiamo finiamo sempre a guardare l'ennesimo episodio di FRIENDS"
"Non si sa mai. Pop-corn?" mi sussurra all'orecchio sedendosi accanto a me sul divano
"Oggi una delle figlie dei vicini, q-quelli che si sono trasferifi qui è venufa a salufarmi" le confido mangiando una manciata di pop corn
"Ah si? sono tanto simpatici sai, li ho incontrati ieri qui fuori e mi sono fermata a parlare con la madre. Chi è venuta?"
"Elizabeth"
"Ha la tua età! sai sono in cinque, Jane la più grande che ha l'età di Gemma, Elizabeth, poi c'è Mary, Kitty e Lydia. Sono tutte care ragazze e vanno alla tua stessa scuola, tranne Jane che ormai è al college." Ogni volta mi stupisco di mia mamma, puoi dirle una cosa anche solo di sfuggita e lei se lo ricorderà perfettamente. "Magari siete in classe insieme, potrebbe diventare tua amica"
"Boh, magari" mi piacerebbe averla come amica, sembra una ragazza energica e potrebbe aiutarmi, ma come ho già detto non voglio trascinare giù con me nessuno. Poi chi mi vorrebbe come amico. Io sono uno sbaglio. Me lo dicono da anni, perché dovrebbero farlo se fosse una bugia?IL SECONDO GIORNO DI SCUOLA e già non ne posso più. Non possono fare solo un giorno?
"Harry alza il culo da quel letto altrimenti farai tardi!" sento urlare dal piano di sotto da mia sorella.
Quando urla sembra indemoniata da quanto la sua voce è forte.
"Si arrivo!" le rispondo nello stesso momento in cui mia mamma dice: "Gemma Anne Styles, non trattare a questo modo tuo fratello e poi io ti avevo detto di andarlo a chiamare non di urlare così, altrimenti potevo farlo io" "allora potevi farlo tu cara mamma" sento lei rispondere.
La parte divertente è che sono così sempre. Più che madre e figlia sembrano sue amiche che battibeccano per ogni sciocchezza."Harry ricordati che oggi io e Gemma torniamo tardi che andiamo a trovare la zia!" urla mamma dalla cucina mentre sto uscendo.
"Certo" le rispondo alzando un pollice.
"Ciao Harry!" una voce dietro di me raggiunge le mie orecchie ma fingo di non sentire.
"Hey, sono Elizabeth, quella di ieri" la ragazza si mette davanti a me agitando le mani velocemente in modo buffo.
"O-oh ciao, non ti a-avevo sentita" le rispondo sforzando un sorriso.
"Ti va bene se facciamo insieme la strada verso scuola?" annuisco in risposta.
Facciamo il tragitto in silenzio, ascoltando entrambi la musica con le cuffiette.Entriamo nei corridoi deserti, manca ancora un po' all'inizio delle lezioni e sono ancora tutti fiori in cortile.
"Senti Elizabeth" "Ti prego chiamami Lizzie" "O-ok Lizzie, tu sembri simpatica m-ma devi capire che non ti c-conviene stare con me"
"Perché?"
"Oh guarda chi abbiamo qui" dietro la testa di Lizzy scorgo Marc, Steve e Nick.
"Ma cosa ci fai con questa bella ragazza, a te non piace altro?" sghignazza Marc facendo ridere gli altri due.
Elizabeth si gira. Li guarda. Poi guarda me. Poi realizza. Ecco, adesso non vorrà starmi più accanto.
I tre sono sempre più vicini.
"Salve vi serve qualcosa?" chiede lei innocentemente.
"Mh, si. Ci servirebbe il tuo amico. Sai deve recuperare tre mesi di assenza" risponde Steve.
"Mi spiace ma al momento è occupato"
"Lizzie t-ti prego" le sussurro implorante.
"Credo che tu non abbia capito, la mia non era una richiesta" Steve adesso è davanti a Elizabeth. Mezzo metro tra loro. Solo 50 centimetri a dividerli. La vena sulla sua fronte ha iniziato ad ingrossarsi, se continua così Lizzie sarà in guai seri.
Faccio un passo indietro. Cerco di prenderle la mano per allontanarla ma lei la sposta.
"No caro, penso sia tu a non capire, Harry non verrà con voi"
Mi tremano le gambe.
Steve si avvicina. Stringe i pugni.
"Li-lizzie vieni indietro, andiamo via. Ti prego." cerco di convincerla ma i due continuano a guardarsi con sguardi di sfida.
Ormai attorno a noi si è accumulato un gruppetto di studenti.
"Lui viene con noi" le ringhia in faccia.
"No" risponde lei sicura.
È furioso.
Vedo che sta per caricare il pugno.
"Non toccarla!" urlo prima di tirarla con forza indietro e mettermi davanti a lei come scudo.
Un dolore lancinante si diffonde dalla tempia sinistra.
Steve mi ha colpito.
Cado a terra.
"Harry!" urla Lizzy. Ma è lontano.
Vedo gli studenti attorno a me fissarmi.
" Aiuto! qualcuno lo aiuti!" sento, prima di perdere i sensi.
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AND ALL HIS LITTLE THINGS ||larry
Fanfiction- riscrittura della mia precedente storia - « Posso descrivermi facilmente sapete, ci ho pensato spesso a come potrei farlo se dovessi scrivere un'autobiografia: classico ragazzo magrolino che indossa pantaloni della tuta e felponi enormi con il ca...