FLAMING FLOWER

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I: INAZUMA

Allora, cosa ne pensi di Inazuma? Ti piace?- gli chiese Yoimiya, seduta sul bordo di una collina con le gambe che dondolavano nel vuoto, ammirando il paesaggio ai loro piedi. Vista da lassù, la capitale appariva seria e maestosa, con i suoi archi imponenti e le strade decorate da le aiuole ordinate, affiancate da alberi di ciliegio e banchetti di cibo e vestiti.

-E' molto..viola, direi.- rispose Childe, con tono scherzoso, riferendosi sia alla tonalità della vegetazione locale, che allo stile decorativo che adornava le abitazioni, dipinte con sfumature di ametista, rosa e porpora. Non aveva ancora viaggiato per tutti i sette regni, e Inazuma era soltanto il quarto che esplorava, ma ormai gli veniva naturale associare ognuno di essi ad una tonalità: Monstadt era verde, con i suoi prati rigogliosi e le case ricoperte di edera, mentre casa sua, Snezhnaya, era azzurra, con i suoi palazzi di ghiaccio e la neve in ogni angolo. E infine c'era la sua città preferita, Liyue, dorata come i suoi palazzi, le sabbie dell'oceano e le montagne ricoperte di pietre preziose. Childe non avrebbe mai creduto che gli sarebbe mancato l'oro più dell'azzurro,ma non poté fare a meno di pensarlo anche in quel momento, ammirando il panorama mozzafiato di Inazuma senza riuscire però a scacciare la nostalgia per Liyue, che aveva abbandonato soltanto da due settimane.

Quando era arrivato nelle isole di Inazuma insieme a Signora, si era ripromesso di non comportarsi più come aveva fatto a Liyue, di sforzarsi di pensare soltanto al lavoro e di restare per conto proprio. A quel modo, forse, sarebbe riuscito ad evitare di subire un'altra drastica delusione come gli era accaduto con Zhongli, la persona con cui aveva trascorso più tempo a Liyue e che ora era sparita dalla sua vita.
Yoimiya, però, era riuscita a fargli cambiare idea. Era una ragazza poco più giovane di lui, con i capelli biondi e perennemente vestita di rosso e arancione, quasi il suo intero guardaroba si basasse su quella tonalità vivace come la sua personalità. Viveva di fianco alla sua sistemazione provvisoria ed era stata talmente gentile da fargli da guida e dargli una mano a organizzarsi e ad ambientarsi in quel luogo fin dai primi istanti. Dopo qualche giorno, Childe si era arreso all'idea che sarebbero diventati due ottimi amici, finendo per apprezzare velocemente il suo carattere frizzante e i suoi favori totalmente disinteressati.

Yoimiya era quel tipo di persona che sembrava perennemente su di giri, che chiacchierava in continuazione ed era sempre disponibile ad aiutare il prossimo, aveva notato Childe durante le loro passeggiate, imparando a trovarsi a suo agio con il suo modo di fare aperto e sincero. Essendosi ritrovato in un luogo straniero per l'ennesima volta di quell'anno, aveva compreso che preferiva passare il suo tempo libero con una sua coetanea simpatica come Yoimiya, che non gli faceva troppi interrogatori sulla sua posizione politica, piuttosto che con la gente che frequentava Signora, rigidi e  spocchiosi funzionari del luogo.

-Non ti manca lo spirito di osservazione, eh?- rise Yoimiya, prima di indicargli un punto della città, con aria orgogliosa, stendendo le labbra in un sorriso furbo. –Vedi là in fondo, quella piccola collina con un arco? Ecco, è lì che lancerò i fuochi d'artificio al festival!  Tu ci verrai a vederli, vero? E' un'occasione unica!- esclamò, parlando in maniera ancora più concitata del solito. Occupandosi di creare fuochi d'artificio per mestiere, seguendo la tradizione della sua famiglia, Yoimiya era estremamente appassionata di quell'argomento, tanto che le brillavano gli occhi dorati quando lo nominava.


-Certo, mi piacerebbe. L'ultima volta che li ho visti ero a Liyue, durante il festival di inizio anno.- commentò Childe, sentendo il petto stretto in una morsa di nostalgia, rammentando quel giorno di soltanto poche settimane prima. Aveva acceso una lanterna insieme a Zhongli, prima di liberarla nel cielo, osservandola innalzarsi sopra all'oceano, sopra alle luci della città, fino a raggiungere le stelle e i fuochi d'artificio.
"Le lanterne portano con sé i desideri di chi le accende, conducendoli fino al cielo. Hai già pensato a qualcosa che vorresti accadesse?" gli aveva domandato Zhongli, con tono gentile, mentre teneva la mano intrecciata alla sua e osservava il fuoco crepitare dietro al velo di carta arancione della lanterna. "Non devi dirlo ad alta voce, però".
"L'ho deciso già da un pezzo", aveva risposto Childe, con un sorriso, ripetendosi il proprio desiderio nella mente: voleva essere felice a quel modo per sempre, voleva che la sensazione di pace che stava provando non scomparisse mai più.
Eppure quel desiderio non si era avverato, inevitabilmente: le lanterne gli avevano mentito proprio come Zhongli, che era ormai così distante dalla sua vita da farlo sentire come se qualcuno gli avesse strappato via un pezzo di anima e l'avesse lasciata ancorata dall'altra parte di Teyvat.
-Amico, tu hai lasciato il tuo cuore a Liyue. E' l'ennesima volta che me la nomini e..gli occhi non mentono! E i tuoi sono così tristi, quando ne parli.- commentò Yoimiya, voltando il capo per osservarlo attentamente, scuotendo il capo. –C'è qualcuno che hai lasciato oltreoceano, hm?- domandò, senza mezzi termini, tornando a sorridere.

Flaming flowers (Childe/Zhongli oneshot) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora