Capitolo 20 - Chi sei?

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L'immagine che mi ritrovai ad osservare era orrenda, nonché molto dolorosa da accettare per me. Percepii una lacrima solcarmi il viso, ma non era certamente l'ultima. Di fronte alla scuola c'era una larga strada... Quella volta era interamente invasa da studenti, anche se in mezzo vedevo spuntare il furgoncino bianco e rosso dell'ambulanza. Mi feci largo tra la folla cercando di capire cosa fosse successo. Daniele stava per essere portato in ospedale. Sull'asfalto c'era un'enorme pozza di sangue, in mezzo alla quale però si poteva chiaramente distinguere una figura umana. Chissà come, ma ancor prima di accertarmene sapevo già cosa fosse accaduto... nei minimi particolari. Mi sentii osservata all'improvviso, e di scatto mi voltai: notai una tenda scostata, e una ragazza che si affacciava alla finestra del terzo piano. Ero lontana ma riuscii a distinguere chi fosse: era Ai! Per qualche ragione tutti i miei sensi diventarono più acuti, mentre la rabbia saliva. Prima che la mia nuova conoscenza si accorgesse di me, riuscii a scorgere una cosa alquanto particolare: metà del viso era palesemente dispiaciuta e una lacrima scendeva lungo la guancia; dall'altra parte il sorriso era sgargiante e l'occhio esprimeva felicità. Cos'aveva quella ragazza? Doppia personalità? No, peggio...
Ancora turbata ma al culmine di una sensazione mista a rabbia dolore, corsi verso la scuola, mentre le lacrime sembravano ormai non voler cessare di arrossarmi gli occhi. Senza nemmeno pensarci mi diresti verso la palestra, dove trovai, stranamente con poca sorpresa, Ai. Aveva un'espressione di felicità corrotta...
-Bene bene. Ecco che arriva il mio angioletto fidato- disse cercando di camuffare quello spregevole tono da chi ti prende in giro.
-Cosa sai di Daniele? Cosa c'entri tu con tutto ciò? Chi diavolo sei?-
-L'hai appena detto tu stessa, un diavolo. Chiamami pure Sua Maestà o Principessa, ma non dovrei ripeterlo, essendo questa già la seconda volta-. Come la seconda?
-Ma se ti ho incontrata oggi per la prima volta! Ayane? Mai sentito questo cognome, ma so già da chi diffidare in futuro!-
-Adesso fai pure la finta tonta? A chi vuoi darla a bere? Hai addirittura un nome finto...- Ora la sua voce si faceva sempre più tagliente.
-Ma come ti permetti....!- cominciai, ma venni subito interrotta.
-Sora? Cielo? Ma non farmi ridere... Ayako-. (nota autrice: Ayako = bambina del progetto)
La mia vista cominciò pian piano ad offuscarsi, mentre riuscivo a distinguere la figura della ragazza trasformarsi in fuoco blu che emanava un gelido vento che arrivava fino a me, anche se ero a parecchi metri di distanza. Per evitare di combattere, o svenire, mi sforzai di correre verso una possibile via di uscita.
-Feramaaaa!-. sentii urlare una voce maschile. Era la prima volta che ero contenta di poterla udire. Sasha si scaraventò verso le fiamme, ovviamente trasformato, ma aveva qualcosa di diverso: aveva le ali color argento come quelle degli Angeli protettori. Mentre tentava l'attacco, mi sfiorò. Poi svenni. (Eh sì, questa ogni tre per due perde i sensi) Non mi trovavo più nella palestra della scuola, ma non sapendo come ci fossi arrivata ne dedussi che fosse solo un sogno.
{Mi trovavo in un'immensa distesa di erba, che si perdeva a vista d'occhio. Il cielo si stava tingendo di un delicato rosa, mentre non lontano da me dei bambini di supper giù otto anni giocavano allegramente. Erano angeli. Avevano capelli di vari colori, anche rosa e azzurri, mentre i loro occhi erano tutti ridenti e di colore viola. Le loro ali erano di colore bianco puro e sembravano risplendere di luce propria. Chissà come riconobbi persone conosciute. Un bambino dai capelli biondo platino: Sasha; una bambina dai capelli rosa: Yumi; un bambino dai capelli castano chiaro con una ciocca bianca...: Daniele.... All'ombra dell'unico albero nelle vicinanze riconobbi due figure molto simili tra loro. Sedevano con i lunghi capelli ramati che cadevano ondulati sulle spalle e lungo la schiena e legavano assieme i fiori creandone delle corone. Assomigliavano molto a me e a mia nonna...}

Enjeru (Angelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora