Destinazione PARADISO

Capitolo 3

Mi decisi a rivolgergli la parola così tirai fuori l'unica frase che mi sembrava opportuna
"Hey, credo di non averti mai visto nei dintorni...comunque piacere io sono Jo"
"Hey ciao, piacere mio io sono Carter ed eneffetti sono qua solamente in vacanza" la sua voce era suadente: lo avrei ascoltato per ore.
"Ecco perché la tua faccia mi è nuova" ridacchio "cosa ti porta a visitare questo posto?"
"Diciamo che avevo solamente bisogno di passare qualche giorno solo allora sono "scappato" fino qua"
"Bene allora non sono la sola a voler 'scappare' " dico rincuora a.
"Ah nono stai pure tranquilla" sorride per poi posare uno sguardo interrogativo su di me, annunciando infine "maaaa come mai una ragazza carina e simpatica come te desidera tanto scappare?"

"Hai presente quando tutto ciò che ti circonda è l'opposto di ciò che vorresti dalla vita?"sbottai quasi liberandomi di un peso.

"Cazzo se cel'ho presente, non sai quanto..." dice abbassando lo sgurado
Capii subito che anche lui come me non stava vivendo la vita che desiderava, ero indecisa se approfondire o no, si stava creando una pausa di silenzio imbarazzante così decisi di provare a togliermi qualche curiosità
"Ti va di parlarne?"
Lui risponde mantenendo la testa bassa
"Beh diciamo che io amo la musica e amo cantare ma mio padre non sopporta niente di tutto questo quindi cerca di 'fa una rapida pausa poi alza la testa sistemandosi i capelli per riprendere' ostacolare i miei sogni in ogni modo"
Mi incanto tra i suoi occhi e la splendida voce, Dio quanto era splendido, cerco di rimettere in moto il cervello ma con qualche titubanza e provo a formulare una risposta decente
"C-cavolo immagino perfettamente quello che provi diciamo che è molto simile alla mia storia, i miei mi impongono di diventare un medico primario ma a me non va giù, non è la vita che voglio, insomma cazzo trovo ingiusto che non possa decidere cosa farne della mia vita, non ho preso giri sbagliati voglio solo una vita semplice non mi fotte un cazzo dei loro soldi delle loro stupide macchine o delle loro ville al mare insomma vaffanculo " mi interrompo prima di scoppiare a piangere, non so perché ma le parole mi erano uscite di bocca senza che le controllassi , cazzo finalmente qualcuno che mi capiva, una lacrima rigó il mio volto e prima che potessi asciugarmi il viso sentii le mani calde di Carter accarezzarmi il viso per poi chiedermi in un caldo abbraccio che mi fece sentire al sicuro e protetta, le mie lacrime avevano bagnato la sua camicia.
Si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi "tranquilla piccola jo ho un'idea"