Le ragnatele del passato

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Nick- è una lunga storia...

Jhin- ti va di parlarne ragazzo? Non sono qui per giudicare sai. Sono qui per ascoltare.

Nick- quando ero piccolo... la prima creatura che vidi non fù un Coslo.. ma un Vilder...

Jhin- u-un Vilder...?!

Nick- si proprio un Vildren. Quando ero piccolo non avevo paura del buio in realtà... fù quell'episodio a procurarmela. Come saprai i Vilden accecano le proprie prede ma con me non ci riuscì, mancò i miei occhi per veramente poco. Ancora non riesco a capacitarmi di quanto sia stato drammatico visto che avevo solo 5 anni e me lo ricordo come se fosse stato ieri.

Jhin- ragazzo superare una cosa del genere non è facile... ma che è successo? Non capita a tutti di poter raccontare di un attacco di Vildren.

Nick- Lo so... il Vildren entrò in camera mia che si trovava al piano superiore, mi prese una gamba con lq coda e mettendomi a testa in giù cercò di avvelenarmi con i suoi getti di veleno. Mancò gli occhi di pochissimo *indica sotto gli occhi* vedi? Le bruciature sono ancora qua. Dopo avermi "accecato" mi portò via. I miei genitori se ne accorsero subito grazie alle urla di mio fratello, io li vidi mentre il serpente mi trascinava giù dalla finestra. Da quello che poi ho capito con il tempo, i Vildren sono molto attenti a non danneggiare le prede durante il tragitto per la tana e quindi non mi fece nessun male. Dopo buoni 10 minuti iniziai a sentire un odore spregevole e nauseante... ti posso solo lasciar immaginare dicendoti che ero arrivato alla tana. Papà era poco dietro di lui, non è una caratteristica di queste creature andare veloce, ma non gli sparò, aveva paura di colpirmi. Fu così che entrai nella tana del serpente, era buio e non si vedeva nulla, sentivo un fetore che mi nauseava ma feci di tutto per non muovermi, il Vildren mi posò per terra e se ne andò verso l'unico spiraglio di luce rimanente. Fù li che mi diressi, corsi più veloce che potevo fino a quando non inciampai su qualcosa. Emanava un odore più forte di quello che copriva la tana. Fù li che vidi 2 occhi tondi e bianchi scattarmi verso il viso. Poi svenni e mi risvegliai in casa tra le braccia di mamma e i sospiri di sollievo di papà. Ma ciò che accadde la mi terrorizzò e non riuscì mai più a stare tranquillo nei posti bui.

Jhin- continua a parlarmi di te ragazzo. Sei mai andato a scuola?

Nick- si ci andai... ma neanche quella fù un gran che. Ci andai per un anno solo quando avevo 9 anni, ero molto meglio degli altri della mia età, sia fisicamente che mentalmente gli ero superiore. Fù li che conobbi Adam e Raslow: gli unici amici che abbia mai avuto. Loro erano sempre di fianco a me anche quando gli altri mi deridevano.

Continuai a parlare di me per un pò fino a quando, dopo che passò circa un ora, decidemmo di ripartire alla ricerca dell'albero dalle foglie azzurre. Presi le poche cose che avevo con me e Jhin iniziò a farmi strada come se fosse una bussola. Iniziammo ad allontanarci dalla fonte e il rosso dell'acqua iniziava a sparire. La mia angoscia si calmò solo dopo che ci allontanammo di circa 300/400 metri, anche se fù semplicemente sostituita dalla paura della foresta. Jhin mi iniziò a parlare della strega e dell'albero dalle foglie azzurre.

Jhin- La strega ha deciso di mandarti all'albero. Ragazzo senza di me saresti già bello che morto

Nick- guarda che lo so!

Jhin- non per quello. La strada verso l'albero è la più pericolosa. Solo in pochi sono riusciti ad arrivare alla fine senza flusso di magia.

Dopo aver camminato per molto tempo ci avvicinammo ad una zona che mi trasmise un senso di tranquillità assoluta. Capì che fummo arrivati dal fatto che per terra le foglie cadute iniziarono ad essere blu/azzurre e la sensazione di tranquillità si fece sempre più grande

Jhin- Ragazzo!! Rifatti gli occhi! Il posto più bello della foresta. Anche l'unico dove non puoi morire

Di fronte a me, dopo aver superato delle siepi, apparve una quercia maestra che metteva paura per le dimensioni. "L'unico posto dove non puoi morire". Se il senso di tranquillità che sentivo io lo sentivano tutti allora si che avevo capito il perché nessuno avrebbe provato ad ammazzarmi. Mi sedetti su di una radice sporgente dal terreno fino a quando non sentì dietro di me una voce femminile.

?- già sei stanco? Pff ahahahhaah forse è il momento che mi presenti, alla fine sei arrivato fino a qua in vita.

Quella voce mi fece pensare all'unico nome femminile sentito nelle ultime ore...

Be mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora