New York.(Stati Uniti)
Camminava per le vie della città illuminata, non sapeva a cosa andava incontro, sapeva dove andare, da chi andare. C'erano solo lei e la notte. Guardò il cielo stellato, si sentì libera, amava la notte, la calma, l'oscurità, il silenzio. Continuò a camminare fino al grande edificio, la sua missione non poteva fallire, in caso contrario non sarebbe più potuta tornare a casa. Arrivò. Prese la pistola dalla fondina e iniziò a smanettare la serratura, in meno di un minuto riuscii ad entrare, salì silenziosamente le scale tenendo salda la presa sull'arma, arrivò al primo piano. Si girò improvvisamente sentendo una figura dietro di lei:
<<Chi sei?>> un uomo le aveva appena puntato una freccia contro. Non rispose iniziò a indietreggiare
<<dimmi chi diavolo sei o ti ritrovi un buco di 5 centimetri di diametro nel cranio>> ripeté
<<chi sono io non ti deve interessare! Non sono qui per te>> riuscì a dire
<<si che mi interessa dato che ti sei infiltrata nella mia torre>> rispose lui tenendo la corda tesa
<<primo la torre non è tua è di un certo Stark e non mi sembra proprio che sia tu! Secondo sono qui per Natasha Romanoff>> sussurrò nell'oscurità, a quel nome lui sentì le gambe molli e gli occhi bruciare <<cosa vuoi da lei?>> chiese nascondendo la tristezza nella sua voce
<<non ti interessa!>> ripeté innervosita
<<ok dimmi chi diavolo sei e come diavolo ti chiami o scocco la freccia>> ringhiò innervosito, lei cedette
<<il mio nome è Katherine, non conosco il mio cognome>> rispose
<<Katherine?>> chiese stupito dal nome non nuovo per lui
<<si esatto qualche problema?>>chiese scontrosa
<<no è solo un bellissimo nome! Quindi non conosci il tuo cognome?>> chiese
<<no esatto!>> esclamò
<<i tuoi genitori?>>
<<non so chi siano>> sussurrò
<<sei scappata da un orfanotrofio?>>
Lei scosse la testa
<<sei stata abbandonata?>>
Continuò a negare
<<allora cosa?>>
<<non so precisamente ma so solo che da quando sono piccola vivo in un grande palazzo grigio assieme a un tipo tedesco, in ogni stanza c'è un polpo rosso disegnato sul muro>> rispose senza paura. Si stava fidando di lui?
<<Hidra>> sussurrò lui incredulo
<<come fai a sapere il loro nome?>>
<<vedi sono vecchie conoscenze, non so cosa ma ti guardo negli occhi e sento di potermi fidare di te>> disse abbozzando un sorriso <<quanti anni hai? Sembri giovane!>> continuò
<<tredici>> rispose, in effetti era ancora una ragazzina
<<sei piccola wow>> rispose
<<tu chi sei?>>chiese inclinando la testa
<<Mi chiamo Clint, Clint Barton. Sono un agente dello Shield.>>
<<Barton? C'è un file con lo stesso nome nel palazzo, con scritto "eliminato"e a volte il tedesco mi sembra si chiami Struker parla di te e degli Avengers>>
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Stelle
Short Story"Le persone speciali sono come le stelle, saranno sempre con te ogni volta che alzi lo sguardo, a volte potrai non vederle ma sai che sono sempre li "