1) Sono Clay

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Sono Clay David, e insieme alla mia famiglia ci siamo trasferiti a Boston per iniziare un nuova vita. Mia madre, una donna bella e forte, è nel corpo di polizia di Boston, un altro motivo del nostro trasferimento dal tronde.

 In Famiglia siamo in tre, mia madre, mia sorella Isabella, ed io.

Vi faccio una brevissima descrizione di me stesso:

Sono alto 1.60 (tanta voglia di crescere insomma), dopo varie decolorazioni ho deciso di tenere i capelli bianchi; ho gli occhi verdi chiaro, il naso alla francese e delle labbra sottili; Oltre alla mia scarsa altezza essendo un omega sono magrolino. Sono molto timido, infatti molte volte sto per le mie, evitando o semplicemente isolandomi dagli altri.

Siamo a Boston da una settimana, ma entrando nella mia stanza ci sono ancora tutti gli scatoloni, ed il mio armadio è vuoto, ho ancora tutto in valigia. Essendo arrivati da poco devo ancora ambientarmi, e non parlo solo della città, ma anche della casa; L'unico posto dove per ora mi sento al sicuro è fra le 4 mura grigie di camera mia; 

[...]

Entro in stanza e mi stendo sul letto; sospiro e socchiudo gli occhi, penso a domani; Il primissimo giorno di scuola qui a Boston; Prima di trasferirci, mia madre ci aveva informato di dover iniziare direttamente la terza, pur essendo un scuola diversa.

Decido di schiudere gli occhi solo quando sento mia madre bussare alla porta, per poi entrare senza aver ricevuto risposta; si fa un giro veloce della camera, per controllare che tutto sia al posto proprio, la vedo con qualche felpa fra le mani,infatti si avvicina al mio letto e mi dice:

<Le ho trovate nel mio scatolone, qui fa molto più freddo> mi dice in modo calmo.

Esce da camera mia con passo lento, lasciando la porta ovviamente aperta.

Dopo essermi stiracchiato, e dopo aver sospirato il giusto numero di volte esco dalla mia camera, e vado da mia sorella, che stava mettendo in ordine nell'armadio della sua stanza, mia affaccio alla porta e sospiro pesantemente per farmi notare.

<é solo scuola, sta tranquillo> mi dice come se mi avesse letto nel pensiero;  si gira verso di me, e con poche falcate raggiunge il letto; si siede delicatamente mentre mi guarda; annuisco lentamente alle sue parole e faccio per andarmene.

Uscito da camera sua mi trovo nel corridoio triste e buio di casa; qui i costi sono molto più bassi, infatti ci siamo potuti permettere una casa medio-grande come questa. Sospiro concentrandomi su quello che avrei dovuto fare

Svuotare scatoloni

Raggiunto camera mia chiudo la porta a chiave, ripetendo a me stesso di fare tutto a modo, dopo qualche minuto a contemplare l'aria inizio a fare ordine;

Esco qualche libro dallo scatolone più grande, e li ripongo nella libreria nera incorporata al muro di fianco la scrivania; Aggiungo qualche modellino, qualche foto e qualche palla di cristallo regalata da mia madre.

Passo all'armadio; Un grosso armadio disposto davanti al mio letto, è sempre nero, di legno, e su una delle due ante c'è uno specchio; Ci ripongo tutti i vestiti in modo preciso e ordinato, quelli scuri a sinistra, e quelli chiari a destra. In fine trovo uno spazio anche per la valigia in camera.

Scendo le scale e mi dirigo al ripostiglio, dove prendo le ultime cose per la camera: un tappeto rosso scuro ed una piccola scatolina, li porto in camera e dopo aver messo il tappeto al centro della stanza, mi siedo sul letto e ripongo la mia attenzione su quella scatola;

La apro e ci trovo molte foto fatte a New York, con tutti i miei amici. Prima di venire a Boston ero pieno di amici, infatti conservo molti ricordi di loro; Altre foto in famiglia, e molte altre che mi rappresentavano da solo; Decido di attaccarle al muro; Dopo aver preso il necessario le metto in modo che formino un grande quadrato, una per una, dalla più bella a quella più artistica. Infondo alla scatola vi erano le mie luci a led, che decido di mettere nella parte alta del muro, attacco le luci alla corrente, ma aspetto che faccia buio per accenderle.

Era ormai ora di cena e decido di scendere al piano di sotto per mangiare con mia madre e mia sorella; Arrivato a piano terra sento un buonissimo odore di pizza, infatti mi precipito verso il soggiorno appena vedo due cartoni ancora fumanti di pizza. 

Finita la pizza e lavati i piatti torno in camera, ma non prima di essere passato dal bagno:

Mi chiudo la porta alle spalle, e raggiungo il lavandino, contemplandomi allo specchio; Faccia stanca, occhiaie, diciamo che non dormo facilmente; Mi chino leggermente per lavarmi la faccia, prendo l'asciugamano e svuoto i pensieri quando la stoffa calda tocca il mio viso; Mi lavo lentamente i denti e dopo aver finito i miei piccoli rituali cerco per tutto il bagno dei soppressori, il mio calore non è vicino, ma non mi va di cercarli per tutta la casa quando arriverà il loro momento; 

Trovati.

Torno in camera e cerco una lunga maglia per la notte, attacco il cellulare al caricatore e metto la sveglia per il terribile giorno che dovrò affrontare domani, mi metto sotto il piumone nero, per poi cadere nelle braccia di Morfeo.

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Angolo Autore:

I capitoli successivi saranno ovviamente più lunghi e meno noiosi.

Questo capitolo è una breve introduzione della storia dove vi ho spiegato un po' la vita del protagonista, che approfondirò nei prossimi capitoli.

Spero la storia vi piaccia.

_I'll Be Fine_      [OMEGAVERSE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora