Primo Capitolo

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L'inizio del principio.

Inizio col presentarmi, salve, a parlarvi è Jho, ora come ora sto per varcare la soglia dei diciotto anni, ma quello che sto per raccontare risale al compimento dei miei sedici anni.

*circa due anni fa*

Vik: Jhoo salta dal letto, io scappo a lavoro.

Eccola, la voce stridula di mia sorella Vik, venti anni di responsabilità sulle spalle, dopo la morte dei nostri genitori l'ho vista sbracciarsi le maniche e da nulla facente è passata a lavoratrice rompipalle, la ammiro, ma non le dirò mai queste parole, se ne vanterebbe a vita e io non potrei sopportarla.

-squillo incessante del telefono-

Jho: Pronto?

Vik: nanetto sei sveglio? Devi fare la lavatrice altrimenti domani non ho la divisa per il lavoro.

Jho: Vik sei andata via due minuti fa...

Vik: lo so, ma te sei ancora a letto.

Jho: ciaooo!

Spesso mi tocca riattaccarle il telefono, non mi lascerebbe neanche respirare, ma forse è meglio darle retta.

*alcune ore più tardi*

Mi tocca portare questo stupido cane a passeggio, iniziavo ormai a pensare fra me e me, e sempre fra i miei pensieri iniziavo a pensare che avrei potuto lasciarlo li e dire a Vik che è scappato, ma i miei sorrisi e i miei pensieri vennero sfumati dall'avvicinarsi di una ragazza.

-ma è tenerissimo.

Jho: tenerissima, è una lei.

-una lei, una piccola principessa di papà?

Jho: no no, figurati è di mia sorella, mi tocca fare da dog sitter.

Quella ragazza sorrideva e sorrideva alle mie azioni, che son stupido? O è stupida lei? O il cane?

Luna: piacere io sono Luna comunque. . .

Jho: Luna? che nome...
-aggiunsi sorridendo-
Jho: il mio nome è Jho piacere.

Da li la nostra chiacchierata si spostò davanti ad una buona tazza di caffè al bar all'angolo del mio amico.


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