Capitolo 2 ~ Il volto della verità

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Lei rimase di stucco dalle mie parole: era lí, ferma a guardarmi con gl'occhi spalancati in attesa di una spiegazione con la bocca aperta per lo stupore. Dopo tutto non gli mancavano le parole e mi chiese:" Da quanto tempo non c'è più? Come si chiamava?". In quel momento volevo dirle:" Saranno fatti miei, non puoi mica andare in giro chiedere alla gente che mutande indossi oggi? Sappi che per me è la stessa cosa... Saranno fatti miei!", ma dato che ho ancora un briciolo di buona educazione mi preparai le parole più gentili che mi venivano in mente e le esposi in maniera da far capire il senso:" Allora, ero piccola, non ero altro che uno scricciolo, ma ricordo quasi tutto. Avevo cinque, sei anni e stavo tornando a casa con mio papá. Ci eravamo fermati davanti a casa a parlare col nostro vicino, quando sentimmo un grido. Era mia madre! Entrammo di corsa e la trovammo per terra con un coltello di fianco. Aveva una ferita grave al petto e mio padre si chianò. Mi disse:" Desirèe, vai a chiamare la polizia, l'ambulanza, qualsiasi cosa! " poi disse qualcosa a bassa voce e mi mandó fuori. Dopo aver chiamato di tutto entrai e trovai mio padre, davanti a me con le vene tagliate. La polizia trovò un foglietto in cui c'era scritto il perchè si fosse ucciso, ma nessuno mi ha mai detto niente. Ricordo solo questo, avevo solo una zia che ho ancora adesso, e un fratello che è in orfanotrofio. Tutti dicono che mia madre si sia suicidata,ma io non ci credo e mi rifiuro di crederci. Ah, i miei nonni sono morti tre anni fa, quelli che almeno conoscevo.". Stavo per cadere in un'altro pianto disperato, quando lei mi disse per curiositá:" Perchè tua zia non Hai tenuto anche tuo fratello?" Io le dissi singhiozzando:" Vede, lui era solo uno scricciolo, non sa neanche chi sono i suoi veri genitori. La zia diceva di raccontargli tutto quando avrebbe avuto dodici anni. Non manca molto, fra tre anni glielo dirò. Lui mi adora e non vuole essere adottato, ma tra poco sará assegnato ad una famiglia dove non ci saranno segreti. Quando mia madre è morta lui era a fare una passeggiata con la nonna Carmen. La zia non lo ha potuto tenere perchè..." feci una pausa per riprendere fiato e asciugarmi il viso dalla fontana che straripava tantissimo e continuai:" ... perchè non sapeva come curarlo o come tener nascosta tutta la veritá." immersa tra le lacrime dissi:" Milena Sole, era il suo nome". Lei mi disse:" Caso vuole che io, sette anni da, lavoravo sul caso di tua madre. Lo so che ti rifiuti di crederci,ma devi essere forte" io annuii"... devi sapere che tutte le prove dicono che sia suicidio. La posizione del corpo, il coltello... Fino ad oggi però è un caso inrisolto, ma affronta il fatto che questo trauma ora devi lasciarlo alle spalle e affrontare il suicidio di tua madre. Mi dispiace.". Stavo per insultare il mondo in ventisette lingue, ma presi un sospiro e dissi:" Mi porteresti all'ospedale? Non mi va proprio di continuare a parlare." lei mi fece un cenno con la testa, prese il telefono e si allontanò. Corinne si avvicinò e mi disse:"Ti capisco sai..." io ribattei

" Nessuno, proprio nessuno al mondo apparte mia zia può capire!"

" ... fidati, io ho perso mio padre, assassinato dicono, ma non si sa ancora chi è il colpevole. Me lo hanno portato via, una parte di me che io non ero pronta a lasciare. Con me la vita è ingiusta, anche con te" anche se non ho una vista acuta posso giurare che dai suoi occhi blu come il mare più profondo scesero due o tre lacrime. Se le asciugo con i suoi lunghi capelli neri che le pendevano dalle guance. Dopo aver finto di piangere mi disse :

" Hai dei bellissimi capelli rossi. Sono stupendi, sembrano un cuscino, e i tuoi occhi sono verde smeraldo, simbolo di speranza." avevo intuito giá dalla prima parola che aveva combiato discorso per smettere di lacrimare e farmi pensare a qualcos'altro. Le dissi sorridendo:

" Grazie " lei aveva intuito che avevo capito il suo giochetto e mi sorrise.

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