Leonardo pov's
Allaccio nevosamente i lacci delle mie scarpe col pensiero che non mi promette nulla di buono. Ho il cervello più ansioso dell'universo e non riesco a comportarmi come dovrei essere. Mi sento come un ragazzino che non riesce a buttare il peso di tutti i pensieri accumulati.
I miei alcuni compagni, compreso Nicolò e Federico, mi scrutano con attenzione e con precisione i miei movimenti.Mi alzo in piedi e sistemo le scarpe, facendo un mini allenamento, prima che inizi la partita. Evito il leggero fastidio che ho nella calcagna e Federico Berna si avvicina.
«Tranquillo non essere così che c'abbiamo tutti l'ansia, perfino il nostro Mister.»
No.
No, non sono per questo.
Non sono agitato per la prima partita inaugurale perché tanto so benissimo che batteremo la Turchia.Il messaggio di Giulia, di qualche giorno fa, mi ritorna in mente. Dopo sei anni ancora non ho tolto questo peso di lei e me ne pento che le cose erano andate così. E cambiate sopratutto.
Mi sale di nuovo l'ansia a pensarci di Giulia che in questo momento sta negli spalti, forse con i suoi migliori amici, e nel frattempo c'è anche mia moglie con Mattia, anch'essi potrebbero essere negli spalti.
Prego mentalmente che fra loro due non ci siano dei vari sospetti e malintesi.Gli lancio uno sguardo poco convinto a Berna per poi concentrarmi seriamente sulla pre-partita.
Giulia pov's
Attendo con timore mordicchiando le unghia, ormai spezzate. Roberto, al mio fianco, mi rimprovera di smettere di smangiucchiare ma alzo gli occhi al cielo, ignorandolo.
Lo stadio è pieno come immaginavo ed la cosa mi mette in soggezione pensando al mio pronostico della prima partita.
Valentina, attira la mia attenzione, lamentandosi con un tifoso e ci voltiamo verso di lei: litiga con un tizio della maglia rossa turca e subito si avvicina, dopo aver borbottato una parolaccia.
«Deficiente di 'sta madre turca» sollevo le sopracciglia confusa e continua, «comunque questo è per voi» ci porge le maglie, sfortunatamente senza numero e cognome dei calciatori, e la indossiamo.
«I vostri pronostici?» domanda sempre lei con tono energico.
Arriccio le labbra, «hmh... vince Italia a 1-0.»
«Tu, Roby?»
Sbuffa indeciso, «Uguale come ha detto Giulia ma a 3-0.»
«Uh, si spera!» esclama.
Continuo a giocherellare ansiosa con il pass che ho sul petto e a un tratto, alla mia destra, attira un'altra attenzione: una giovane donna dai capelli lunghi di colore scuro, molto bella e tiene in braccio un bambino piccolo di tre anni più o meno. Hanno entrambi le maglie azzurre con il numero 4 di Leo.
Sorrido a mia volta osservando il bambino che forse è un grandissimo fan di Spina, anche la madre bellissima.
•
È già passata la mezzanotte e io assieme a Valentina e Roberto esultiamo di gioia per la partita conclusa alla grande.
Abbiamo lasciato lo stadio Olimpico e siamo girovagando per le strade di Roma da due ore; a quest'ora dovrei essere a letto ma il sonno non si fa sentire.«Ragazze io sono molto stanco e domani dovremmo andare all'università» afferma Roberto.
«Scusa ma diavolo è possibile che quell'università è proprio iniziata con gli Europei?» da quando abbiamo fatto l'iscrizione, l'anno scorso, eravamo tutti convinti che le lezioni iniziassero verso settembre e finissero verso giugno. Poi qualche mese fa ci è arrivata un'email in cui diceva che gli orari universitari sono ribaltati da giugno fino alla primavera. Valentina non aveva fatto altro che lamentarsi continuamente e continuamente per questa cosa.
«Eh... che ti devo dì?»
«Se vabbè allora me ne cambio l'università a questo punto» Valentina alza il tono della voce a Roberto mentre, nel contempo, dietro di spalle intravedo Leonardo che cammina, da solo con un borsone in mano, nella nostra direzione.
Il mio cuore scatta come una molla per poi aumentare i battiti.
«C'è Leo, dietro di voi.»Loro si voltano e fanno cenno con la mano di farlo unire a noi. Roberto, però, ci scusa disagiato che non riesce più a trattenere e vuole andare a casa perciò ci saluta e sparisce dalla nostra vista.
«Bravo, amico!» esclamo per la vittoria della partita e lui sorride. Gli abbraccio ma non me ne frega più niente se mi ricambia o meno.
In effetti, sta volta, mi ricambia ma leggermente.
Il cellulare di Vale squilla e lei è costretta ad allontanarsi. Rimaniamo in silenzio come fossimo due sconosciuti, pensando che magari lui potrebbe fare il primo passo. In più di un secondo non riesco a starmene con questo silenzio imbarazzante e decido di rompere il ghiaccio.
«Come ti è sembrata la partita?»
«All'inizio un po' con di agitazione ma dopo ci siamo divertiti tantissimo» annuisco sorridendogli.
Valentina si avvicina con sguardo a disagio.
«Mi dispiace, mia madre ha avuto un'emergenza e devo proprio scappare.»«Si, certo! Vai pure» la rassicuro sorridendogli e la salutiamo con il cenno della mano.
Ritorna di nuovo il silenzio imbarazzante. Ogni secondo di silenzio è prodotto da ogni nostro pensiero che ci passa per il cervello. I miei pensieri però vagano nel passato, al giorno in cui mi dichiarai con lui. E ovviamente mi ha frienzonata.
Non riesco per niente a dirglielo che mi è mancato in questi anni, che mi è mancato di avere come un'amico e come un fratello.
Il suo atteggiamento, però, mi sospetta qualche dubbio. Quando si ha dei amici che non si vedono da molto tempo, ci si ha un'atmosfera amichevole. E invece non è affatto così. Leo mi sta dimostrando davvero un atteggiamento come se fossimo dei sconosciuti.
Non essendo per niente sicura dei suoi dubbi e problemi che gli passano per la testa decido, nuovamente di rompere il ghiaccio.
«Perché non mi hai abbracciata quell'altro giorno?»
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Spazio autrice:
Sera a tutt* 🤗
Per fortuna sono riuscita ad aggiornare proprio adesso e nel frattempo in casa mia si stanno svolgendo dei lavori. Ma penso che non vi interessano le mie faccende della mia giornata quindi non mi dilungo oltre ahaha 😂
Detto ciò forse vedrò di aggiornare anche stasera o sennò come sempre domani :) 🤗❤️
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Legame Indescrivibile|| Leonardo Spinazzola (In sospeso)
FanfictionGiulia Festa, ventitreenne, lascia Perugia e si trasferisce a Roma per studiare nell'università di lingue e letterature straniere, assieme ai due migliori amici: Roberto e Valentina. In passato aveva un suo grande migliore amico, Leonardo Spinazzola...