"Ciao ma!» dico chiudendo la porta della macchina. «Ciao ragazze, com'è andata oggi?» ci chiede girandosi a guardarci con il suo sorriso puntuale a 32 denti. Mia mamma è una donna davvero forte, ne ha passate tante e la ammiro per la sua determinazione e il suo coraggio di non lasciarsi andare e mandare tutta la sua vita all'aria.
«Mamma guarda, lasciamo stare che è meglio.» Mi guarda dallo specchietto e annuisce. Lei è fatta così: non fa domande che sa che probabilmente peggiorerebbero la situazione, sta sempre nel suo; sa che se voglio parlare lo faccio infatti lei è sempre la prima a sapere tutto, ma non mi sta mai addosso.
«Sta sera andiamo a casa di un amico di Jasmine.»
«Chi è?» chiede a Jasmine «Non lo conosci, si chiama Jan.» Lei non da più risposta ed io e Jasmine ci guardiamo un po' confuse e scoppiamo a ridere per la faccia di mia mamma. Sembra che abbia appena scoperto qualcosa di brutto.
«Mamma è un sì o un no?» chiedo continuando a ridacchiare. «Massi andate dai!»
È parecchio strana a volte, ma allo stesso tempo divertente, per questo piace a tutti i miei amici e le mie amiche; a volte vengono a casa mia per trovare lei e non me e devo dire che mi fa piacere, è importante per me sapere che gli altri mi vedono in una buona famiglia.
Mio papà è un po' diverso: anche lui sempre allegro e sorridente, ma a differenza di mia mamma che lo è con tutti, lui tende a stare di più nel suo e ad esserlo solo con le persone con cui ha confidenza.
«Ciao, ci vediamo dopo.» mi saluta Jasmine dandomi un bacio sulla guancia e ringraziando mia mamma per il passaggio.
Arrivata a casa mangio con calma insieme a tutta la famiglia, oggi c'era anche mio fratello in occasione del primo giorno delle medie di mia sorella e per prendersi le ultime cose.
«Allora? Com'è andato il primo giorno?» le chiedo, ma nel frattempo vedo che nessuno appoggia la mia domanda, come se sapessero già la risposta. Inoltre Madison non ha per niente una bella faccia. Decido di lasciare stare e cambiare argomento, come fa di solito mia madre.
«Dov'é Kora?» È il mio cane. Me l'hanno regalata quando ero piccola e quindi praticamente siamo cresciute insieme. Molte persone hanno paura di lei solo perché è un rottweiler quando in realtà è buonissima e innocente con le persone buone.
«Sarà in giardino tesoro.» risponde mio padre. Appena finito di mangiare mi alzo e vado a chiamare Kora per darle le crocchette e noto che Madison mi segue.
«Sorellona...» mi chiama con voce molto triste e turbata. L'avevo capito subito che c'era qualcosa che non andava. «Dimmi amore.» Rispondo sorridendo. «A scuola non è andata bene, mi guardavano tutti un po' male per via del mio aspetto fisico...» mi spiega con gli occhi lucidi. Purtroppo si, mia sorella è in sovrappeso e infatti è dalle elementari che la prendono in giro. Le accarezzo il viso. «C'é tanta gente cattiva al mondo, ma l'importante è che tu sia buona, non porti cattiveria dentro e te ne freghi perché la vera bellezza è dentro le persone e non fuori e solo chi vuole la vede veramente. E io la vedo la tua, sia dentro che fuori.» concludo strappandole una lacrima. L'abbraccio per tranquillizzarla e rientriamo. La vedo già più tranquilla, mi piace farla stare bene.
«Vai su e sistema le tue cose amore.» mi "ordina" mia madre. La guardo un po' confusa per quello che mi aveva appena detto e vado in camera mia.
C'era già la porta aperta quindi vedo subito Ethan, il mio fidanzato.
«Cosa ci fai qui?» gli chiedo togliendomi le scarpe in modo brusco. «Scusa sono il tuo ragazzo, non sei felice di vedermi?» chiede ridacchiando. Mi astengo dalla risposta e inizio a sistemare le cose di scuola. «Potresti metterti li?» dico indicando la poltrona. «Vorrei studiare...». Ultimamente le cose con Ethan non vanno bene, è sempre troppo appiccicoso e possessivo. Abbiamo litigato perché a scuola ha visto che salutavo un mio mio abbracciandolo e mi ha fatto una scenata davanti a tutti; all'inizio non era così, non mi sono innamorata di questo Ethan, ma di quello di due anni fa. «Ah comunque sta sera vado ad una festa con le altre.»
«No.» Mi risponde come se la mia fosse stata una domanda, con quel tono da superiore che odio. «Scusa, come?»
«Senza di me non ci vai.» stavo per rispondere ma per fortuna bussa qualcuno alla porta, se no sarei davvero scoppiata. «Si?» entra mio fratello in camera. «Mamma, papà e Madison sono andati via. Io devo farmi la doccia e preparare le ultime cose...» dice prendendo una borsa da un cassettone. «A breve arriva un mio amico, apri tu?» io annuisco sorridendo ed esce dalla stanza con la borsa. «Puoi andare per favore che devo studiare?»
«Si e poi vai a quella cazzo di festa vero? Dai ciao.» si alza di scatto dal letto, prende il telefono ed esce dalla stanza sbattendo la porta. Prendo i libri e inizio un po' a studiare, contando che devo recuperare un 2. Apro il quanderno e do una letta agli appunti; sono una ragazza molto ordinata soprattutto dalla quarta. Da l'anno scorso mi sono messa d'impegno siccome che ci stavano già preparando al diploma infatti sono migliorata molto anche nelle materie che magari prima capivo poco.
Dopo circa 5 minuti di studio, veramente poco, sento suonare il campanello. Sarà sicuramente l'amico di Justin.
Appena apro la porta vedo questo ragazzo, biondo, occhi verdi con un sorriso pazzesco.
«Ehm...ciao! Sono l'amico di Justin.» La sua voce è qualcosa di magnifico, è così bello...
«Si si mi aveva avvisata, entra pure!» lo accolgo con un sorriso a 32 denti. Ormai i miei occhi non si trattengono a guardare altri ragazzi e la mia mente non si ferma a pensarli. Sì, sono fidanzata, ma allo stesso tempo la vedo come una relazione tossica, però dopo due anni si fa davvero fatica a lasciare una persona con la quale sei cresciuta.
«Io stavo studiando, se vuoi puoi aspettare Justin in camera.»
«Camera tua con te?»
Rimango un attimo sorpresa dalla domanda infatti esito a dare una risposta. Lui vendendo la mia faccia si mette a ridere «Sto scherzando!» dice continuando a ridere. Ha una risata stupenda e soprattutto contagiosa.
«Allora?» urla mio fratello dalle scale «Cosa succede qua?» guardo il suo amico dal nome sconosciuto e faccio una piccola risata silenziosa e lui mi sorride. «Io vado...ceh...vado su.» Tra di noi c'è una risata dopo l'altra, non riusciamo a stare seri.
Salendo le scale mio fratello mi prende dai fianchi e mi ferma. «Cos'ha fatto?» amo questo suo modo di proteggermi ogni volta. «Ma niente Justin, non si è nemmeno presentato.» Faccio le spalluce, gli do un bacio sulla guancia e torno in camera mia.
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Just one night
RomanceKiara è sempre stata sfortunata in amore e ne ha passate talmente tante che ora non riesce più a fidarsi di nessuno. Ma stavolta le cose andranno bene, però solo facendo la scelta giusta...