Emptiness

Capitolo 1

Un buco nero. Spegnersi lentamente. Il mondo non cambierebbe. Le persone che mi circondano vogliono riempire le loro vite con coloro che colmano quel vuoto. Un vuoto che abbiamo tutti. Le mie insicurezze non le sa nessuno. Non le dico, le nascondo. Vedo gli altri e penso "Ah vorrei che fosse così". Rimpiazzabile. Non indispensabile. Il fumo si dissolve nell'aria senza lasciar traccia. Io sono il fumo che offusca il cielo, se ci sono mi vedo altrimenti è come se non ci fossi mai stata. Nero. Solo la luce dello schermo del computer. Se non ci fosse il mio mondo, quello reale sarebbe una continua delusione. Si ride, si scherza. È tutto vano. L'egoismo è soffocante. Sia degli altri che il mio. Lentamente ci si allontana con il cuore, con il corpo ci sono. Ci devo essere altrimenti non rimane altro che polvere. Sento che tutti pensano di sapere, di conoscermi. Non mi conosco neanche io. Spegnermi. Dò gioia, faccio sorridere gli altri. Ma io? Nel ghiaccio lentamente mi annullo. Forse la Terra non fa per me. Nella morte troverei il mio posto. Ridono, scherzano e poi si divorano l'anima a vicenda. Si prendono pezzi che poi non restituiscono solo per riempirsi. In cambio mi danno senso di inferiorità. Ma il continuo bisogno di un obiettivo, di certezze e di amore è difficile da portare avanti quando non si ha nessuno dei tre neanche parzialmente. Sogni. Bisogna rincorrerli ma se e dico solo se quella forza di correre non la si è mai avuta, ha senso? Ha senso continuare a correre quando non è nelle proprie forze? Il riscatto, la vittoria, il traguardo. "Se precipitassi nel vuoto, verresti con me?" Questa frase non ha senso perchè io non basto a riempire il vuoto, quindi non salterebbe nessuno. Ci si chiude nella lettura, nei film e nelle favole. Si legge di fantasy, horror, amore solo per colmare quel vuoto. Le persone se non sei in grado di dargli quello chs vogliono smettono di provarci con te. Ti lasciano perchè sei difettoso, non sei fatto bene. Sei quella persona che se c'è o non c'è non fa differenza. Sei quella cazzo di persona che cammina dietro perchè tutti vogliono starti lontano. Non servi, sei inutile. Provi a sentire dolore per capire se sei vivo, se esisti. Le mie mani sanguinano, mi gratto togliendomi strati di pelle, lasciandomi spaccature che richiedono troppo tempo per rimarginare e quindi continuo a grattarmi. Cerco disperatamente di fingere che vada tutto bene.
"Va tutto bene"
"Non mi interessa"
"Si dai va tutto bene"
"Deve andare bene per forza"
Quante bugie, sei disgustosa.
Ansia e paura di fallire mi accompagnano. Ma quella forza di correre non ce l'ho. E quindi? Rimango indietro e guardo gli altri avanti. Cerco di seguire a fatica, ma perchè? Perchè non riesco a cancellare questo bisogno d'amore inutile ed egoistico. Mi odio perchè ho questi sentimenti. Vorrei non farmi mille problemi e fottermene, ma il mio mondo purtroppo è fragile. Mi ci posso chiudere per tempo limitato, poi devo fare i conti con quello reale. Quello crudele. Quello che se non stai attenta ti rimpiazzano anche se hai fatto di tutto per creare col tempo il tuo rifugio. Ma quando ci sono persone che ti accompagnano nel tuo rifugio c'è il rischio che escano e crolli tutto. Quindi che fai? Cerchi di incatenarli a te disperatamente, ma sono catene di ghiaccio che si sciolgono. Aspetto che un giorno la neve mi ricopra e mi faccia scomparire nel terreno. Mi unisca al tutto e mi dissolva per sempre. Ma so fingere, quindi è ok. (Sorridi, fai il pagliaccio, continua, non fermarti, se non fai ridere cosa rimane? Non smettere. PARLA! PARLA! PARLA! Se non parli scompari, non ti vedono. FAI SENTIRE CHE CI SEI CRETINA. Brava ridono e scherzano senza di te, si fanno le foto e ti tagliano fuori. HA HA HA RIDICOLA! Loro non si sforzano neanche gli esce naturale e tu non sai neanche intrattenere. Grattati non smettere, il sangue si nota di più). Quindi "va tutto bene".