L'incubo

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Sentivo gli altri gridare, sempre più lontani, mentre qualcosa mi trascinava con forza all'interno del campo di mais, tra le spighe dorate che sembravano infinite, ad un certo punto mi misi a correre di mia spontanea volontà, velocemente, sempre più all'interno del campo "prima o poi finirà e sbucerò dall'altra parte" pensai anche se non sapevo con certezza cosa c'era dall'altra parte. Ma più correvo più mi stancavo finchè non dovetti ripremdere fiato, continuai comunque a camminare e a guardarmi intorno. Niente era cambiato. Come se fosse infinito quel campo di grano.
Le spighe di susseguivano una dopo l'altra, mi circondavano e rendevano più difficile la camminata che piano piano diventava sempre più lenta, pesante da mantenere. Dovetti fermarmi a prendere fiato e tutto iniziò a girare, volsi lo sguardo al cielo ma vidi solo spighe dorate cresciute a dismisura, che mi sovrastavano e mi opprimevano in quel metro quadrato di aria in cui mi era concesso respirare. Tutto si fece più faticoso, anche il respiro era diventato un affanno in cerca di ossigeno, i muscoli non rispondevano ai comandi finchè le ginocchia non cedettero. Caddi a terra sopraffatta dalla stanchezza mentre l'odore inebriante del grano diventava insopportabile, acre e acido. Feci appena in tempo a vedere una formica per terra che trasportava cibo verso la sua tana, ignara di quello che accadeva di fianco a se, quando svenni completamente.
Ero consapevole di dormire, ero consapevole del fatto che faticavo a respirare, quello di cui non ero consapevole era perchè ero lì, distesa a terra e dove precisamente mi trovavo.
Iniziai a sognare di correre all'infinito e appena riuscivo a scorgere la strada che avrebbe segnato la fine di tutto ciò, essa si rivelava solo un miraggio e continuavo a farmi strada tra le spighe gialle, all'infinito.
Sembrava che fossi sveglia, perchè tutto era così reale e forse lo era davvero ed era una sorta di continuity di quell'incubo. In ogni caso la prospettiva non si rivelava affatto piacevole. Costrinsi la mia mente a combattere contro quello strano sonno in cui il mio corpo era piombato, mi costrinsi ad aprire gli occhi ma niente. Non vidi ne la luce intensa del sole ne quella lieve della luna.
Ero in trappola.

La Dama d'OmbraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora