Sunflowers

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Harry deve volerlo proprio male, pensa Louis, per mettere I don't wanna miss a thing degli Aerosmith dopo due canzoni emotivamente cariche. Finora è la sua preferita. Sa già però che probabilmente cambierà idea presto, perché ogni canzone è più bella della precedente.

E Harry ha davvero gusto.
Louis ha gia il cellulare in mano per scrivergli un messaggio, ma inizia Yellow dei Coldplay.
Lascia cadere il telefono sul letto ed è a questo punto che i suoi occhi, già lucidi da tempo, iniziano a lacrimare.

Perche Louis sa il significato dietro quella canzone. E Harry, gliela sta dedicando? Forse ha capito male tutti i segnali che ha ricevuto, e quella di Harry non è solo un'ossessione perché è famoso. Non lo è mai stata.

C'è una piccola pausa tra l'ultima canzone e Cant help falling in love di Elvis, quando Lottie entra in camera reclamando il suo stereo. Vede Louis in lacrime e si avvicina a grandi falcate al letto.

«Sto bene, piccola. Dopo parliamo, posso tenerlo ancora per un po'?» le domanda accarezzandole i capelli. Lottie annuisce e va via di nuovo, senza porre domande. Spera che Louis le parli davvero più tardi, non l'ha mai visto in quelle condizioni.

Iris dei Goo Goo Dolls è la prossima canzone e Louis pensa di essere abbastanza distrutto emotivamente, ma poi inizia L.O.V.E. di Nat King Cole ed è la canzone d'amore per eccellenza, quindi piange ancora di più.

Fa una corsa al bagno per recuperare del fazzoletti per asciugarsi il viso e quando torna sta risuonando nella stanza Adele con Make you feel my love.

Si soffia il naso più volte e si asciuga gli occhi, cercando di salvare il salvabile, ma è già bello che andato per quando inizia Love of my life dei Queen.

Louis non sa bene come interpretare questa scelta di canzone.
Gli tremano le mani mentre prende un fazzoletto pulito e si asciuga l'occhio destro. When I grow older I will be there at your side to remind you How I still love you.

L'ultima canzone è When you say nothing at all di Ronan Keating. È la colonna sonora di Notting Hill, e chiunque la troverebbe dozzinale se non sapesse che Louis, l'anno precedente o forse ancora prima, aveva confessato a Harry quanto desiderasse che qualcuno gli dedicasse quella canzone.

Piange più di quanto abbia fatto per la precedente mezz'ora, con la consapevolezza che tutto ciò che gli è sembrato un'assurdità fino ad oggi, si tratta adesso di qualcosa di concreto. Ha quasi paura a pensarci.
Harry è innamorato di lui.

———

Due giorni dopo, Harry si sta abbrutendo sul divano di casa sua, sfondandosi di gelato al cioccolato e guardando film natalizi.

Louis non lo ha cercato. Mai. Non un messaggio, una telefonata. Si sarebbe fatto andare bene anche un fax, davvero. Qualsiasi cosa sarebbe stata meglio che questo terribile rifiuto.

È grato che i suoi genitori abbiano deciso di far visita ai nonni quel giorno. Ed è grato a Gemma per aver convinto Anne a lasciar Harry a casa. Ha usato la semplice scusa che si sentiva poco bene e che gli stava per venire l'influenza, ma la realtà è che sua sorella sapeva bene della sua condizione psicologica al momento.

Aveva aiutato Harry a fare il CD e lo aveva convinto a buttarsi e darlo a Louis. Quindi si sente anche un po' in colpa per come sta suo fratello adesso, aiutarlo a convincere la mamma era il minimo.

Sta per prendere l'ennesima cucchiaiata di gelato quando il campanello suona più di una volta ripetutamente. Sbuffa e si alza, trascinandosi dietro la coperta di pail che aveva sulle spalle.

«Non voglio vedere nessuno.» annuncia come apre la porta. «Nemmeno me?» È Louis sull'uscio con in mano un bouquet di girasoli. Girasoli.
Harry sospira leggermente e si fa da parte per far passare Louis dalla porta.

«Stai avendo una giornata no?» domanda Louis dopo aver dato un'occhiata al salotto e al suo stato.
«Si. Non sono proprio al mio meglio, scusami.» risponde prendendo i fiori di mano a Louis per metterli in un vaso recuperato dalla mensola.

«Stai mangiando gelato il ventisei di dicembre, deve essere proprio terribile questa giornata.» ironizza il maggiore raggiungendo la cucina, dove Harry sta riempendo il vado di acqua del rubinetto.

Harry abbozza un piccolo sorriso senza rivolgergli lo sguardo. «Ha a che fare con me, non è vero?» domanda Louis facendosi sempre più vicino.
«Perché dovrebbe?» ribatte Harry. Non si è ancora voltato a guardalo.

«Perché non mi sono fatto sentire da quando mi hai dato il CD. E, insomma, sono sicuro che ti aspettassi un qualche tipo di risposta.» Harry annuisce impercettibilmente mentre sposta il vaso pieno al centro del tavolo da pranzo e poi si sposta in salotto per mettere in pausa il film.

Louis lo segue e ricomincia a parlare quando vede che Harry non ha intenzione di dire nulla.
«Ho parlato con Lottie dopo aver ascoltato il CD. E mi ha detto che sono stato uno stupido a non accorgermi di nulla perché, a quanto pare, lo avevano capito tutti tranne me.»

Ridacchia mentre parla, ma Harry ancora non lo guarda negli occhi. «Sapevo che i tuoi sarebbero stati fuori oggi, me lo ha detto Gemma. Quindi ho pensato che sarebbe stato meglio parlare... da soli.»

Harry annuisce piano, come a concordare con quello che Louis sta dicendo, ma non alza lo sguardo. Neanche un minimo. Continua a guardare le punte dei suoi piedi.

«Non ti sto per rifiutare, Harry.» sbotta quasi Louis e, se avesse saputo che sarebbe bastato questo per farsi guardare dal riccio, lo avrebbe detto appena varcata la soglia di casa.

«No?» domanda titubante Harry.
Louis sorride e si avvicina al ragazzo, «No.» gli comunica accarezzandogli una guancia. «Sei carino. Ho una cotta per te da un po' di tempo, in realtà.»

Il cuore di Harry non ha mai battuto così velocemente, pensa. Ha la bocca schiusa per lo stupore ma gli occhi sorridenti. Louis è tutto sorridente quando si avvicina per baciarlo sulla bocca, piano e lento.

Harry lascia cadere la coperta alle sue spalle e avvolge le braccia attorno al collo di Louis, approfondendo il bacio più che può.
La sua giornata è migliorata eccome.

Wish you were here [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora