Fiducia.
Questo era il motivo per cui Ladybug continuava a non muoversi dalla cima della Tour Eiffel.
Innata, lo era sempre stata. Ma se si era sorpresa nel sentirsi tradita da Chat Noir? Si, definitivamente.Quando quella mattina si svegliò, come al solito, in ritardo per la scuola, non avrebbe mai immaginato che a distanza di poche ore avrebbe affrontato un qualcosa che sarebbe andato persino oltre i suoi limiti da supereroina. La battaglia era durata molte ore, e se credeva che sarebbe giunta giustizia nel momento in cui Papillon diede segnale per l'ultimo scontro, ora si ritrovava a reggersi un braccio dolorante mentre poggiava una mano sulla caviglia ferita, molto probabilmente slogata.
Poteva andare peggio, questo era vero: non vi era stato alcun vinto nè sconfitto. Ma la crudeltà di Papillombre si era rivelata troppo anche per lui, il quale non fu in grado di reggere il potere immenso che lui stesso si era donato tramite i suoi due Miraculous: aveva causato dei feriti. Tanti feriti. Così tanti che Parigi si ritrovò a dover affrontare una delle notti più devastanti della sua storia, provando un minimo a ridurre i danni e trarre in salvo i superstiti. Vi proteggeremo, aveva giurato mesi fa la ragazza ai cittadini della sua città; lì, proprio nello stesso punto in cui ora si ritrovava a versare lacrime amare e soprattutto colpevoli. Lei non c'era riuscita. E lui... lui dov'era?
Era stata questione di una manciata di minuti: la battaglia sembrava non finire, continui bombardamenti stavano devastando la capitale francese, e anche i suoi due protettori erano esausti. Dopo ore e ore, i due eroi si trovarono faccia a faccia con il creatore di quel male, pronti ad usare le loro ultime forze. Ma Chat Noir le aveva detto di aspettarla lì, che sarebbe tornato presto. Sconvolta, lo era eccome, ma la fiducia era sempre stata più grande di qualsiasi altro sentimento stesse provando, i quali tra dolore, disperazione, e soprattutto paura, la stavano tradendo.
E così aspettò... ma subì un colpo dritto nello stomaco. Aspettò ancora, e poi un colpo alla testa. Aspettò una terza volta, e lì vide crollarle per poco il terreno sotto i piedi: un'esplosione era avvenuta a pochi passi da lei. Così aspettò una quarta volta, e lì, davanti a quel disastro, sentiva la paura farsi strada dentro di lei. Arrivò una quinta volta, dove non aveva mai bramato così tanto la presenza del suo partner: gravemente ferita, non riuscì ad alzarsi. La sesta fu la peggiore: un grido disperato, che non seppe distinguere, ma sentito fin dentro le viscere da Marinette. I sensi l'abbandonarono, e poi, il buio totale.
Si risvegliò dopo un tempo impossibile da definire, ai piedi della Tour Eiffel. Lo spettacolo fu agghiacciante: Parigi era distrutta. La città dell'amore era avvolta dalle fiamme, dal fumo, ma soprattutto dal dolore. Ovunque si girasse, poteva solo trovare forze dell'ordine intente a soccorrere dei feriti sotto varie macerie, o peggio, recuperare dei cadaveri. Poteva solo sentire rumori delle sirene, e ancora più straziante, le grida di chi aveva perso tutto. Marinette rimase a fissare impietrita ciò che le si parò davanti, ma non riuscì a reggere tutto quel dolore, e fu solo in grado di aggrapparsi alle sue ultime forze, e scappare via. Soltanto quando raggiunse la cima della Tour Eiffel si accorse che Papillombre era sparito nel nulla, i bombardamenti erano cessati, e che la notte era ormai calata. Si poggiò ad una delle grandi travi di metallo del monumento mentre con orrore e immensi sensi di colpa, volgeva il suo sguardo altrove. Così tante domande le scorrevano come fiumi nella sua mente disorientata. Come stavano i suoi amici? Alya e Ninò erano salvi? E i suoi genitori? Erano forse preoccupati per lei? Dov'era Papillombre, e che fine aveva fatto? Era forse rimasto ferito, o aveva deciso di fuggire di sua spontanea volontà?
Più andava avanti, più le lacrime iniziavano a farle annebbiare la vista e il dolore nel suo petto era un macigno. Dov'era Adrien? Come stava l'amore della sua vita? Colui a cui aveva dedicato il suo cuore... era ancora vivo? Percepì un peso bloccarsi nella sua gola, come a impedirle di gridare il suo nome. Stava pregando affinchè sarebbe riuscita a vederlo un'ultima volta, poterlo abbracciare, dirgli, anzi, gridargli di amarlo. Perchè se ne pentiva di non averlo fatto... eccome se se ne pentiva. Ma non potè far nulla se non vagare nel vuoto.
Chiuse gli occhi per qualche istante, immaginandosi, in quel momento di pausa dallo sforzo, come sarebbe stata la sua vita se non avesse mai ricevuto quel gioiello magico. Poteva sognare il loro primo incontro, e quelle volte in cui era stata costretta a mascherare la vera se stessa anche senza accorgersene, di fronte a quel ragazzo. Ma anche il solo pensare quante volte quella doppia vita le avesse cambiato il mondo da un giorno all'altro, non faceva che convincerla che tutto quel disastro poteva essere stato evitato.
Aprì gli occhi: la pioggia aveva iniziato a cadere delicata su Parigi, forse nel tentativo di accarezzare le ferite a quella città che non era, e non sarebbe mai stata, più la stessa. Cercava di ripulire il dolore, e la ragazza si concesse di farsi cullare da quel tocco sereno, un affetto che le fu donato. Ma non bastò, lei lo sapeva. Perchè era tormentata.
Lui dov'era? Cosa era successo a Chat Noir? Perchè le aveva detto che sarebbe tornato, quando invece sembrava scomparso nel nulla? L'aveva davvero... abbandonata? Il solo pensiero fece si che la pioggia si trasformò in tempesta, e chiuse gli occhi in una smorfia di dolore. Tutta quella fiducia, quelle promesse... dov'era finito tutto l'amore che provava per lei? Era davvero tutta una finzione, la quale seppure non avesse mai accolto a braccia aperte, la faceva sentire amata da qualcuno, dal suo migliore amico? Eppure... sembrava tutto così reale. Per fiducia era rimasta, perchè lei l'aspettò una settima volta. Ma quella fu la più dolorosa delle altre: si trattava di consapevolezza.
Chat Noir l'aveva abbandonata.
Marinette si lasciò andare in un grido disperato, che rimbombò per tutta la Parigi, ormai segnata per sempre.
Spazio Autrice
AVVERTENZE: eh si, è una me del futuro che vi sta parlando, o meglio, scrivendo. SO che la quarta stagione è ormai giunta al termine, e si, il finale mi ha particolarmente sconvolta, e che sono adddirittura usciti i primi due episodi della quinta stagione. Purtroppo, penso e spero che capiate che la storia avrà dei risvolti differenti dalla serie: ho inziato a scriverla che erano usciti solo pochi episodi della quarta, ed è, dunque, inevitabile che molte altre cose non siano state aggiunte (es. la scoperta di Luka delle identità segrete di LB e CN, quella di Adrien per rena Rouge e Carapace...) e penso che molte cose potrebbero andare contro gli avvenimenti della quinta. Scrivo questa piccola nota per evitare quei commenti del tipi "eh ma nella quarta stagione si scopre che... quindi hai sbagliato". Si, lo so. Ma ovviamente penso sia logico che quando l'ho scritto non lo sapevo. Grazie per l'attenzione e buona lettura :)
E buonasera a tutto il mondo! Come ogni mia nuova storia, mi presento: mi chiamo Elena Sofia e ho 16 anni, e si, guardo ancora Miraculous, e no, non me ne pento affatto. Anzi, dire che lo guardo è riduttivo. Lo amo alla follia.
Finalmente ce l'ho fatta a pubblicare questa dannata storia e dire che mi ci sono voluti mesi per elaborarla bene. Non vorrei commettere lo stesso errore della mia storia su AoT :)
Anyway, so che il prologo sembri un po', come dire... pesante, ma sarà penso uno dei capitoli più profondi di questa storia, che sono sincera, sembra prosperare bene. Quindi spero vi sia piaciuto.
So che sembra affrettato, ma ho voluto fare questa storia ispirandomi anche agli episodi finora usciti della quarta stagione, che cavolo, mi sta lasciando sconvolta. Ne sono completamente innamorata ( tra l'altro mi devo ancora riprendere dal trailer di Ephemeral... non sono pronta)
Vi avviso sin da subito: sfortunatamente non sarò molto regolare con gli aggiornamenti. Ma posso assicurarvi che anche a costo di spezzarmi le dita, porterò a termine la storia, cosa che prometto sempre :)
Non vorrei aggiungere altro, solo grazie per la vostra lettura!
Semmai siate interessati, ho pubblicato tempo fa una raccolta one-shot su Miraculous, e nulla... se vi può piacere, vi invito a leggerla :)
(N.A: Per chi non se lo ricordasse, Papillombre non è un mio errore di scrittura, ma il suo nuovo nome nella stagione 4)
Grazie e beh... alla prossima!
- Elevlien
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Seven years || Miraculous ||
Fanfiction▪︎𝑴𝒊𝒓𝒂𝒄𝒖𝒍𝒐𝒖𝒔 𝑳𝒂𝒅𝒚𝒃𝒖𝒈 ▪︎ Quando la rivide attentamente dopo tutti quegli anni, Adrien non riuscì a non divorarla con gli occhi. Marinette era cambiata molto: i suoi capelli erano più lunghi, le forme del suo corpo più accentuate, e q...