CAP.2 -"Le dolci urla di Nonna Merritt"-

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《SIETE UN BRANCO DI INCOMPETENTI!》

Con un gesto della mano,la donna fece volare i fogli con i bozzetti dalle mani dei sui dipendenti.
Proprio in quel momento,come se il mal tempo fosse coordinato con il cattivo umore di Nonna Merritt,un lampo,seguito da un rumoroso tuono,squarciò il cielo grigio e nuvoloso.
La luce accecante illuminò le fini spalle di Nonna Merritt,oscurandole il volto facendola apparire il mostro di qualche film horror.
Kaja osservò la scena dal suo sgabello in legno chiaro.Vedendo la paura nei volti dei dipendenti di sua nonna,sbuffò  una risata.
Di solito,quando non aveva niente da fare il pomeriggio,Kaja scendeva nel laboratorio di Nonna Merritt per vedere come lavorava...o per meglio dire terrorizzare i suoi dipendenti,attività che la divertiva molto.Ciò significa:
Nonnna Merritt si divertiva a spaventare i poveri mal capitati che lavoravano per lei e Kaja si divertiva vedere come lei li spaventasse.
Scosse la testa e intravide l'espressione inquieta della sceneggiatrice e dello scenografo alle sue spalle.
La nonna di Kaja in quel periodo lavorava nella realizzazione dei costumi e degli oggetti di scena per uno spettacolo teatrale,una rivisitazione della "Sirenetta".
La creativa,esuberante e "dolce"Merritt era un'artista,lavorava in quel campo da quando era adolescente.
Dopo essersi laureata Merritt,insieme a suo marito,comprarono la palazzina in cui si trovavano.

La palazzina ospitava a piano terra il negozio dove la nonna vendeva le sue creazioni e la pasticceria della mamma di Kaja,al primo piano si trovava il laboratorio e la sala dove il papà di Kaja aveva allestito una scuola di musica,al secondo piano si trovava l'appartamento dove abitavano e infine la soffitta,proprietà privata della mamma Franziska e della zia Thea.
Il laboratorio era un luogo ampio e arioso.

C'erano molte finestre,che in estate permettevano di far entrare la luce naturale.A ogni finestra era accostato un tavolo rettangolare pieno di mobiletti bianchi ai lati,dove erano riposti tutti gli attrezzi e i materiali necessari.
Le alte colonne a sezione quadrata creavano tre navate e scandivano lo spazio,incorniciando i lati dei tavoli.
Il pavimento era in marmo chiaro e le pareti bianche.
Nell'insieme la stanza poteva sembrare fredda e asettica ma la scelta era voluta.
Nonna Merritt aveva progettato una tela bianca su cui lavorare,infatti il laboratorio era sempre un caos di colori,pitture,stoffe dalle più particolari fantasie e texture.
C'erano appendiabiti pieni di vestiti teatrali,scatoloni con nuovo materiale,l'odore di acrilici,smalti,metallo fuso,resine e pellami impregnava l'aria.

Kaja si girò e sorrise raggiante,e anche un po' falsa,ai due alle sue spalle che cercavano di distrarsi lavorando.
Lo scenografo e la sua collega sceneggiatrice erano andati nel laboratorio di Nonna Merritt per controllare come procedeva il lavoro ma,più che un normale compito per la realizzazione dello spettacolo, sembrava una tortura di qualche girone infernale viste le loro facce.
《Non preoccupatevi,Nonna Merritt non è sempre così.》disse agli "ospiti" ma quest'ultimi sembravano poco convinti.
《È sua nonna?》chiese la gracile ragazzina dai capelli rosso brillante che doveva essere la sceneggiatrice.
Lo disse come se non credesse al fatto che la chiassosa donna avesse una famiglia che la sopportasse.
《Già!》rispose Kaja sempre sorridente.
Con la coda dell'occhio vide sua nonna
avvicinarsi al tavolo sulla sinistra,quello più vicino alla bocchetta di depurazione dell'aria,per far evaporare gli odori pungenti degli smalti e delle resine.
Non potevano tenere aperte le finestre perché l'umidità,causata dalla pioggia,avrebbe rovinato il processo di solidificazione della resina.
Nonna Merritt sembrò tranquillizzarsi.
Era ovvio a Kaja che sua nonna amasse quel tipo di lavorazione.
L'anziana donna camminava con passo leggero e sguardo attento.
Con quei occhietti verde grigiastro,contornati da spessi e ampi occhiali rotondi dalla montatura nera,vedeva i particolari più piccoli.
Increspò le carnose labbra,tinte di rosso lucido,in un sorriso,probabilmente contenta del risultato del monile realizzato.Il volto ovale e rugoso si distese.
Merritt era bassa e magra,amante dei colori brillanti e delle texture più assurde.Istintivamente Kaja abbassò lo sguardo sugli stivaletti broccati,facendo cadere i ricci castani ai lati del viso.
Era evidente che la sua passione per i capi di abbigliamento strani l'aveva ereditata dalla nonna paterna.
Quest'ultima era vestita da un'ampia camicia bianca a pois neri,i pantaloni neri erano larghi e lasciavano intravedere solo la punta degli stivaletti lucidi.Il collo e le braccia erano pieni di collane e bracciali spessi più di cinque centimetri,anch'essi neri e bianchi.
La nonna si avvicinò alla nipote e due "ospiti" iniziarono a muoversi a disagio sui loro sgabelli.

《Forse dovresti abbassare il timbro della voce quando li rimproveri...》disse Kaja indicando con un cenno del capo il tavolo di matite colorate e fogli volanti,i
dove venivano realizzati i bozzetti.
《Kaja cara,tu a cinque anni facevi disegni più precisi e più creativi,be' ovvio con un'insegnante così...》Nonna Merritt si indicò con un gesto della mano.
《Nonna mi raccomando,non essere troppo modesta!》disse sarcasticamente la ragazza ottenendo un'occhiataccia dalla nonna.
《Parlando di cose serie,sei sicura di non voler provare a lavorare con me?》
《Con "lavorare con te" intendi "farmi esplodere i timpani da te"? No,grazie.
Sto bene così.》disse Kaja trattenendosi  dal ridere in faccia all'espressione stizzita di Nonna Merritt.

Un ragazzo richiamò l'attenzione della donna,per sapere come procedere nel lavoro,e Nonna Merritt si allontanò borbottando tra sé,passandosi una mano tra i corti capelli argentei,un gesto melodrammatico.

Passarono pochi minuti e nel laboratorio fece il suo ingresso una giovane donna.
Era Franziska,la mamma di Kaja.
Kaja dalla madre aveva ereditato solo il fisico magro e slanciato,nient'altro.
Madre e figlia non si assomigliavano per niente,né caratterialmente né fisicamente.
Franziska aveva un viso magro e squadrato,meglio proporzionato rispetto alla figlia.
Gli occhi nocciola e le labbra sottili si abbinavano perfettamente con il colorito roseo della pelle.
I capelli lunghi e lisci erano del colore del grano.
Era vestita con la divisa del lavoro.
Un cappellino e un grembiule verde pistacchio sopra la polo bianca e i pantaloni scuri.

La donna aveva in mano un'altro grembiule che forse era da rammendare.
Stava cercando la suocera con lo sguardo ma quest'ultima era impegnata ad urlare insulti e ordini,facendo sobbalzare non solo Franziska ma anche Kaja.

《Ciao mamma!》
《Ciao...non mi abituerò mai alle urla di Merritt,si sentono anche giù in pasticceria!Mi sta terrorizzando i clienti!》la donna era visibilmente frustrata.
《Devi far sistemare quel grembiule?》
Kaja decise di cambiare argomento e indicò col mento le mani della madre.
《Sì,si è scucito e non ne abbiamo altri,spero che possa sistemarlo subito...》
《Di cosa state parlando?》si intromise nella conversazione la diretta interessata,con i suoi occhietti curiosi e l'atteggiamento fanciullesco,un lupo travestito da agnello.
La mamma di Kaja chiese alla suocera il favore che gli serviva e,nel mentre il grembiule veniva riparato,Franziska guardò la figlia.Kaja si preparò psicologicamente alle domande che la madre le avrebbe posto.
《Anche stasera esci?》
Come volevasi dimostrare...
《Sì,stasera esco con Kristine》quella informazione tranquillizzò appena la madre.
《Quindi ritorni presto》
《Non lo so》dall'espressione che fece la madre,Kaja capì che quella non era la risposta che voleva ottenere.
《Va bene...cerca di non fare tardi,ora inizia a fare buio prima e...》
《Mamma tranquilla,rientro il più presto possibile,promesso!》
Franziska sospirò sconfitta e stanca.
Baciò sulla fronte la figlia e se ne andò dopo aver salutato tutti.

Kaja si sentiva in colpa quando faceva preoccupare la madre ma lo faceva per lei,perché era preoccupata per lei e per la zia Thea.
Kaja doveva capire parecchie cose del mondo in cui viveva e la madre non l'aiutava,nonostante sapesse tutto quello che la figlia voleva sapere.
E anche Kristine ci stava finendo di mezzo.
Aveva sempre saputo che l'amica era speciale,come lei d'altronde.
Quella sera Kristine avrebbe scoperto tutto...o quasi.

Mentre Kaja si perdeva nei suoi pensieri,la pioggia continuava a cadere e sperò che finisse prima possibile.

《AVETE SBAGLIATO DI NUOVO.
MA COME È POSSIBILE CHE SIETE COSÌ DISTRATTI OGGI!》
Le "dolci" urla di Nonna Merritt strapparono Kaja dai suoi pensieri e la fecero sobbalzare.

Il temporale continuava a infuriare fuori quella bolla di vita che Kaja cercava di far esplodere.

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