oo3. [g×b]

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~"baby maker", oral~
•enjoy•
🍭

(NON) era un pomeriggio normale, ma d'altronde, potevamo mai essere normali dei pomeriggi tra semidei?

La risposta era chiaramente negativa e Annabeth ci avrebbe scommesso la vita.
Quel pomeriggio la figlia di Atena sbadiglió leggermente e spostó il computer di Dedalo sul comodino accanto al suo letto, poi appoggió il capo sulla spalla di Percy, mentre lui le cingeva la vita con un braccio.

Percy appoggiò delicatamente la testa su quella di Annabeth, inspirando il profumo dei suoi capelli. Prese una ciocca in mano e rigirandosela tra le dita, ci lasciò un tenero bacio.

«Guardiamo un film?» chiese, immaginando che Annabeth avesse bisogno di distrarsi e rilassarsi.
Annabeth scosse la testa: «Meglio di no, Testa d'Alghe altrimenti finirei davvero con l'accercarmi la vista e non ho decisamente voglia di indossare gli occhiali» aggiunse ridendo.

Percy si unì a lei: «Però non staresti male con gli occhiali...» tacque per un attimo, poi si voltó nuovamente verso di lei: «Quindi? Che vorresti fare?»
La figlia di Atena sollevò il capo dalla spalla del ragazzo, osservandolo.

«Che ne diresti di...» iniziò, per poi dargli un bacio sulla guancia «...coccolarci un po'?» chiese con un sorriso.

Percy arrossì leggermente e Annabeth non poté trattenere una risata: dei, era adorabile certe volte.
Vide l'espressione del viso distendersi e farsi più rilassata. Le avvolse le braccia intorno alla vita e l'attirò a sé dolcemente, baciandola.

Annabeth lo sentì sorridere contro le sue labbra.
In realtà, la ragazza aveva pensato semplicemente a stare abbracciati sul letto, ma qualche bacio non le dispiaceva.

Mise una mano tra i capelli corvini di lui, scompigliandoli come adorava. Si scostò per baciarlo sull'angolo delle labbra, e poi sulla linea dello zigomo, scendendo per quella del mento.

Umidi baci delinearono i contorni del suo pomo d'adamo e Percy sospiró. Annabeth si strinse al suo petto, continuando a baciargli lentamente il collo. Sentì le mani di lui scivolare sotto la sua maglietta, circondandole la vita e sfiorandole alcune vecchie cicatrici. Una scarica elettrica le attraversò il corpo.

Annabeth si sistemò sopra di lui, sedendosi sulle sue gambe e continuando a stare stretta a Percy. Si spostò giusto il tempo per permettegli di toglierle la maglietta, dopo di che anche Percy si tolse la sua, appoggiandosi al muro.

Le mani di Percy le accarezzarono i fianchi, salendo timidamente al seno.
Appoggió il mento sulla sua spalla, mentre le sue dita sfioravano curiosamente le forme del suo petto.

Annabeth chiuse gli occhi, beandosi della familiarità di quel gesto, della presenza di Percy nel suo piccolo appartamento e della loro piccola vita.

Poi, d'improvviso, lo baciò con passione, mordicchiandogli leggermente il labbro inferiore. Gli cinse la vita con le gambe.

Mentre ricambiava con foga il bacio, le sue dita agili scivolarono sotto il reggiseno di Annabeth, stuzzicandole i capezzoli che già iniziavano a diventare turgidi.

La bionda mosse in avanti il bacino, muovendosi sopra Percy. A quel gesto, il ragazzo si staccò dalle sue labbra, iniziando a baciarle il collo ed il seno.
Annabeth gli accarezzò i capelli corvini, sistemando la fronte sulla sua spalla.

Rabbrividì al tocco delicato di Percy, sospirando di piacere quando le sue labbra le baciarono il seno, ridendo appena quando alcune ciocche dei cadenti dei suoi capelli le solleticarono il petto.

Leggere come una brezza di vento, le dita di percy percorrevano la sua schiena, soffermandosi sui gancetti del suo reggiseno. Per una frazione di secondo il tempo si fermó, Percy alzó il viso, interrogandola con lo sguardo. Annabeth lo amava anche per questo.

[¶𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦] •𝓢𝐦𝐮𝐭𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora