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Tre milioni.

Tre milioni di visualizzazioni in meno di un'ora. Novecentoventimila commenti. Un milione di condivisioni.

Harry non riusciva a distogliere lo sguardo dai palmi delle sue mani. Lacrime calde scendevano dalle sue guance senza intenzione di fermarsi.

"La cosa migliore è astenerci da eventuali interviste e paparazzate di qualsiasi genere per adesso. Vedremo il da farsi nei prossimi giorni. Non so cosa sia saltato in mente di fare a quei bastardi."

Tutto quello a cui riusciva a pensare erano gli undici anni passati a lottare per avere un futuro assieme. Undici anni di tocchi impercettibili, di baci nei camerini, di appuntamenti in casa e sguardi carichi di promesse sui palchi di tutto il mondo. Non si bastavano mai.

Non un solo giorno Harry aveva smesso di lottare per il loro amore e mai avrebbe pensato che sarebbe stato Louis a farlo.

Tre milioni ed ottocento mila visualizzazioni. Un milione di commenti. Un milione e cinquecento condivisioni.

Ventisette chiamate perse. Cinquanta messaggi.

Harry

Rispondi al telefono

È una cosa più grande persino di me. Mi devi rispondere.

Ho bisogno di te, per favore.

Ti amo. Amo noi due insieme.

Lo sai vero?

Si passò una mano tra i capelli e rifiutò la sua ennesima chiamata. Il cuore gli stava per uscire dal petto. I ricci gli si erano incollati alla fronte e le sue guance erano rosse e calde dal pianto.

"Hanno stravolto l'intera pianificazione senza degnarsi di avvisare. Cosa cazzo si aspettano che Harry dica nell'incontro di sabato sera? Era stato tutto pianificato. Il pubblico avvisato che ci sarebbe stato un ospite speciale insieme ad Harry. James aveva organizzato la serata e riempito totalmente la sala. Abbiamo perso troppi soldi per questa pianificazione cazzo!Dobbiamo inventarci qualcosa"

"Louis lo sapeva"

Tre visi si girarono sorpresi verso di lui.

Quattro milioni di visualizzazioni. Un milione e cinquecentomila commenti. Due milioni di condivisioni.

"Lo sapeva" ripetè con voce rotta Harry alzandosi dalla poltrona rosso sangue della sala riunioni.

"Non so come sia potuta accadere una cosa del genere. Mi scuso infinitamente per il lavoro pianificato, del tempo sprecato. Vi sono grato di essermi stati accanto in questa decisione così importante"

Un silenzio tombale calò nella stanza. Harry raccolse il giornale da terra lanciandolo sul tavolo, la prima pagina ancora in bella vista e i caratteri cubitali della testata che non avevano intenzione di cancellarsi sotto lo sguardo sofferente del riccio.

"Se mi volete scusare, io andrò a casa"


Harry sono serio, mi devi rispondere

Non mi ignorare. Cazzo H ti prego.


Prese un taxi. Era da tanto che non entrava in uno e si rese conto che gli mancavano i sedili di pelle e l'odore di Londra che si accumulava con il passare dell'aria dal finestrino. L'uomo al volante sembrò riconoscerlo ma non se ne curò più di tanto, infatti si limitò a guidare verso il quartiere indicatogli da Harry.

Il suo cellulare continuava a squillare e vibrare nella sua tasca. Risuonava dei messaggi che Louis gli stava inviando. Non aveva dubbi che il ragazzo fosse al massimo della sua disperazione ma in quel momento Harry non poteva non provare che pena, rabbia, delusione. Quel sabato sarebbe dovuto essere il giorno più bello della loro vita. Aveva passato innumerevoli notti a pianificare nei minimi dettagli insieme ai suoi manager quello che sarebbe derivato dall'uscita di quella notizia, del potere mediatico che avrebbero acquistato e soprattutto dalla felicità che ne sarebbe derivata. Era l'unica cosa a cui aveva pensato per tutto il tempo. Lo stava facendo per loro e non gli importava se Louis non lo stesse aiutando in quel passo importante che stavano per compiere. Non gli importava perché sapeva che si sarebbe comunque adattato alle sue pianificazioni, come sempre. Del resto era una cosa che desiravano entrambi, o almeno era quello che credeva Harry fino a quella mattina.

Through The Door |  Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora