Disaster

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La ragazza cadde a terra dolorante. <<Basta ti prego!>> lo supplicava, ma lui continuava come se niente fosse. Lui continuava a picchiarla. E lei continuava a piangere. La prese per il colletto della camicia facendola alzare da terra. La bloccò con le sue possenti braccia tra il suo corpo e il muro azzurro del bagno della loro scuola. Le accarezzò il mento per poi darle uno schiaffo così forte da fare girare il suo volto a sinistra. La ragazza era debole, troppo debole per continuare a vivere così. <<Basta!>> continuò a urlare lei. <<Basta? Ancora non ho neanche incominciato Mara!>> - Mara, lei odiava essere chiamata così, con il suo vero nome dopo che i suoi sono morti in un terribile incidente, preferiva Mary, anche se non era del tutto diverso da quello dato dai genitori , ma non le faceva ricordare i pomeriggi, le notti, i momenti passati con la mamma e il papà. Come quando urlavano il suo nome per iniziare a correre altrimenti il padre l'avrebbe buttata nel divano per poi farle i solletico. Dopo la morte odiava il suo sorriso, non aveva motivo per sorridere, odiava il rosa, il colore preferito della madre, odiava l'amore. L'amore che i suoi provavano per lei. Odia sè stessa. Amava il nulla. - Il moro se ne andò lasciandola scivolare nel muro freddo che si ritrovava dietro la schiena. Ormai era così tutti i giorni, lei non pranzava più a scuola, lei non dormiva più la notte, lei sta male, sempre. Si alzó e andó verso lo specchio, si portó le mani sul volto. Anche a lei faceva schifo vederlo, vedere quei occhi sempre rossi con le solite occhiaie, sei soliti graffi provocati da Harry. Alcune volte si chiede cosa pensa la gente che le passa accanto.

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Arrivò a casa, salì le scale e andò in camera sua. Buttò lo zaino a terra e andò in bagno a farsi una doccia rinfrescante. Iniziò a spogliarsi notò i lividi e i graffi arrossati sul suo corpo, alcuni ancora sanguinavano. Entrò sotto la doccia per poi uscire dopo venti minuti. Avvolse un'asciugamano sul suo corpo, prese la spazzola e pettino i suo capelli castani chiari, quasi biondi. Poi li asciugò e iniziò a vestirsi con i jeans neri, la solita maglia degli AC/DC nera e le sue Converse nere. Legó i capelli in una traccia laterale e andò sotto preparandosi qualcosa da mettere sotto i denti. Finito di pranzare uscì di casa e si incamminò per andare al parco. - <<Sniffa>> <<Sniffa tu prima di me, io voglio essere l'ultimo>> Il moro si mise sdraiato sull'erba sotto di lui. Il bindo iniziò a sniffare sotto gli occhi del moro ma si fermò ad un tratto. <<Niall, cazzo guardi>> Domandò Harry dal biondo. <<Girati>> Disse guardando alle spalle del moro. Lui fece come gli disse e vide quella ragazza semplicemente vestita di nero. <<Vai>> Disse il biondo ad un tratto. <<Cosa?>> Non capì Harry. Era talmente preso dalla ragazza, di studiare ogni suo movimento che non sentiva neanche il suo battito. <<Vai>> Ripetè il bindo. Il moro si alzò di scatto e andò verso la ragazza ormai girata di spalle con la testa bassa. Arrivato dietro di lei le mise una mano sulla spalla facendola sussultare. Mary si girò lentamente, iniziando quasi a tremare. Quando fu sicura di chi aveva davanti iniziò a indietreggiare spaventata. <<Hey calma, non posso farti niente al parco, almeno qua>> Disse il moro avvicinandosi a lei prendendola per il braccio in modo da non farla scappare. La avvicinò a se facendole appoggiare la testa nel suo petto. Poteva sentire come stava tremando. Le passò la mano sulla schiena facendola scendere sempre più giù. Arrivando all'elastico dei jeans lo allontanò. <<Vuoi lasciarmi, cosa ho fatto per meritarmi tutto quello che mi fai ogni fottuto giorno?>> urlò sfinita. Voleva stare sola in quel momento. <<Senti tu se non vuoi fare la stessa fine di tua madre è meglio che ti stai zitta, ok?>> <<Non mettere in mezzo mia madre, stronzo>> Harry la prese per la maglia e le tirò uno schiaffo così forte da farla cadere a terra. Mary si portò la mano sulla guancia dolorante ricevendo un calcio. Il biondo guardava sorpreso. Harry la prese e la portò sotto un albero dove c'era Niall e dove nessuno poteva vedere. Lui prese la sua bandana che portata sulla testa e bendò Mary. <<Ti prego, lasciami>> Lo supplicava ma niente. Iniziò a tirarle pugni in pieno viso e calci nel fianco. Mary urlava e piangeva. <<Harry lasciala, ora>> urlò stavolta Niall che prese Harry buttandolo a terra. <<Harry cazzo, vedi com'è ridotta?>> <<Figlio di puttana che cazzo c'entri tu, levati>> urlò contro Niall. Quest 'ultimo gli tirò un pugno facendolo stendere a terra definitivamente. Niall prese Mary appena svenuta in braccio facendo appoggiare la sua testa contro il suo petto. Per lui era bellissima anche piena di lividi. La mise nei posti posteriori della sua macchina nera e poi si mise al posto della guida. Non gli interessava di Harry in quel momento.

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Iniziò a disinfettare le ferite sul volto. Ci andava piano come se fosse si rompesse con una mossa sbagliata. Andò in bagno ad umidire nuovamente la pezza per poi andare di nuovo in camera. La trovò svegli che si guardava intorno.
<<Hey>> quando il ragazzo parlò lei sussultò. Niall iniziò ad avvicinarsi. <<C-che vuoi farmi?>> balbettò Mary. <<Non ti preoccupare, non ti faccio niente, ti stavo disinfettando le ferite>> chiarì il biondo continuando quello che stava facendo prima. <<Perché?>> chiese Mary ad un tratto, senza essersene accorta. <<Cosa?>> chiese non capendo lui. <<Perché fa così Harry? Perché mi tratta così? Lo fa solo con me?>> erano le uniche domande che voleva sputare da tanto tempo. Ma ovvimente non sapeva a chi. Veramente, con chi sfogarsi. Bree non c'era in quel periodo e Mary ne risentiva la mancanza. <<Non lo so...non me l'ha mai voluto dire>> disse Niall abbassando la testa. <<Come ti chiami?>> <<Niall, Niall Horan, tu sei Mara Smith?>> <<Mary, per favore chiamami Mary, e comunque come sai che sono io?>> <<Harry, Harry parla molto di te>>
A quelle parole la ragazza si irrigidì.  <<Sai Mary, sei bellissima>> voleva immetterlo, e lo aveva fatto. <<G-grazie Niall, anche tu non sei niente male>> Niall mise una mano sulla coscia della ragazza e lei arrossì e abbassò il capo cercando di non farlo vedere a Niall. Cosa che fallì. <<Sei bellissima anche quando arrossisci, non nasconderti>> Niall mise due dita sotto il suo mento obbligandola a guardarlo negli occhi. <<Niall!>> Si sentì un urlò fuori dalla stanza.

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Harry Styles - Just SexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora