Ikigai, ikigai é una parola giapponese composta da solo sei lettere ma un grande significato, significa letteralmente "ragione di vita" come se la tua vita dipendesse da una cosa, o addirittura da una persona. Non mi era mai capitato di trovare il mio ikigai, e fin da allora ero fermamente convinto che l'ikigai non poteva e non doveva essere una persona, non puoi aggrapparti a una persona così tanto da considerarla la tua ragione di vita, pensavo tutto questo prima di rendermi conto di come mi ero innamorato perdutamente di una persona, quella che da quel giorno in poi ho considerato il mio ikigai, anche se lui non pensa lo stesso di me. Mi sento così a mio agio in mezzo alla natura, é il posto dove sono tranquillo, la mia "comfort zone" e mentre guardo il cielo penso a quanto sono sbagliato. Un leggero brivido mi scorre lungo la schiena facendomi tremare, si stava facendo tardi e il freddo stava arrivando sempre più velocemente, avrei fatto meglio a andarmene, ma mi sento così a mio agio. Inizio a raggomitolarmi e divento sempre più piccolo, più piccolo, più piccolo... si, volevo diventare così tanto piccolo da sparire e mettere fine ai miei problemi una volta per tutte, che poi il problema era uno, forse due ma quello principale per la quale stavo e sto male da mesi é uno. Voglio urlare al mondo di essere gay, e soprattutto di amare Cesare Cantelli, il mio migliore amico. Come cazzo avevo fatto a innamorarmi del mio migliore amico? Non lo so neanche io, é avvenuto tutto per caso, non avrei mai dovuto innamorarmi di uno come lui, é etero ed ha la ragazza, peggio di così non poteva andarmi. Senza neanche accorgermene delle gocce fuoriescono dai miei occhi bagnandomi le guance fino ad arrivare alla bocca, quel sapore salaticcio che conoscevo bene da ormai agosto. Si, mi sono innamorato di Cesare ad agosto e adesso siamo a novembre e le cose sono uguali, anzi, peggiorano di giorno in giorno. Devo parlarne con qualcuno prima di scoppiare.
Arrivo in studio prima di tutti gli altri, strana come cosa, di solito c'è sempre Tonno. Mi viene subito in mente che da un po' di tempo Nicolas e Tonno erano particolarmente vicini, tanto che arrivavano insieme ovunque, quei due non me la raccontano giusta. Mentre faccio colazione con una barretta al cioccolato sento la porta dello studio aprirsi e come mi giro entra la persona che, in questo momento non avrei mai voluto vedere. Cesare. L'unico motivo per cui odio me stesso, l'unico motivo per cui sono gay, l'unico motivo per cui sto male. Faccio finta di niente e continuo a mangiare la mia barretta che era quasi finita. Sento una mano che si poggia sulla carta della barretta che stavo tenendo strappandomela di mano, alzo lo sguardo e vedo Cesare che prende l'ultimo pezzo della barretta e lo mangia soddisfatto facendomi uno dei suoi soliti sorrisetti che mi fa sciogliere il cuore.
"idiota" sussurro. Cesare mi guarda negli occhi per cinque secondi, quei suoi occhi verdi, un bellissimo verde.
"era buona la barretta, ed era l'ultima ne volevo solo un pezzettino dai non fare così" mi dice con tono sofferente, emetto una piccola risatina, sa sempre come farmi ridere il cesi. "e va bene, per questa volta sei perdonato tesoro" dico in modo scherzoso scoppiando a ridere "tesoro?" mi squadra aggrottando le sopracciglia "cesi cesi sei il mio tesoro" inizia a ridere anche lui "ammetti che non ti dispiacerebbe essere il mio tesoro" si cesare, non mi dispiacerebbe per niente. Fingo di ridere perché a quelle parole mi stava facendo male il petto e sentivo che da un momento all'altro sarei potuto scoppiare a piangere, e non mi andava di farlo di fronte a qualcuno, soprattutto se quel qualcuno è Cesare. Poco dopo, neanche due minuti dopo sentiamo la porta aprirsi, é Frank, la mia salvezza. "ciao" io lo guardo con uno sguardo di ringraziamento, Frank mi guarda male ma fa finta di niente e si siede con il pc davanti, io faccio lo stesso. Cesare cerca altro cibo, a quanto pare è davvero affamato. Dieci minuti dopo subentrano tonno e nicolas che si tengono per mano scambiandosi occhiatine, cavolo penso proprio che tra loro ci sia qualcosa di più, che in qualche modo per tonno nicolas é il suo ikigai e viceversa. Questa storia degli ikigai mi sta prendendo decisamente troppo, così tanto che ieri ho pure fatto una ricerca su google per saperne di più ed ho scoperto che tutti quanti noi abbiamo un ikigai, un motivo per svegliarsi la mattina con il sorriso sulle labbra, un motivo per non mollare e andare avanti ogni giorno, un motivo per continuare a vivere. E che di solito questo famoso ikigai é una persona, la persona amata. Tutti sono alla ricerca dell'ikigai perché è l'essenza della vita, io l'ho già trovato ma lui non ha trovato me, non ci siamo trovati a vicenda. Perso nei miei pensieri non mi sono neanche accorto che si è seduto qualcuno accanto a me, mi giro e vedo un tonno che mi fissa incuriosito "a che stavi pensando?" questa domanda mi ha colto all'improvviso ed era l'ultima domanda che avrei voluto ricevere. "ikigai" tonno alza un sopracciglio e mi guarda confuso io a quello sguardo non posso fare a meno che ridere sotto i baffi. "ikigai?" ripete ancora più confuso di prima io annuisco e tonno si alza per dirigersi verso nicolas, ora mi crederà ancora più strano di quanto già non lo pensasse prima. Continuo a pensare ai fatti miei ma per fortuna Nicolas mi porta alla realtà iniziando a gridare "REGISTRIAMOOOOO" saltellando tutto euforico, non lo capirò mai, non capirò mai come fa ad avere tutta quella energia e tutta quella felicità, così tanta felicità in un corpicino così piccolo e minuto, spruzza energia da tutti i pori. Iniziamo a preparare il video di oggi che é un "verità o bugia?" ai nostri fan piace molto questo format, e se devo dirla tutta anche a me diverte molto. Siamo nel set dove registriamo Yakety Yak, il nostro talk show su Twich e siamo pronti per sfidarci l'uno contro l'altro, anche se si sa che Cesare parte avvantaggiato dato che è un campione in questo gioco, mentre io faccio abbastanza pena. Iniziamo il video e va tutto come deve andare. Quando arriviamo al mio turno tutti pensano che io stia mentendo, tutti tranne Cesare, quell'uomo mi conosce troppo bene e sa che non so dire le bugie, appena tiro fuori dalla scatola il mio pupazzo di superman tutti quanti rimangono stupiti che io stessi dicendo la verità mentre Cesare esulta con un "mi dispiace ma io conosco troppo bene il mio Nelson" mi blocco per un secondo, il mio cuore perde un battito e si ferma, poco dopo inizia a battere così velocemente che sembra sia iniziata una gara di corse dentro il mio petto, fingo di dover andare in bagno per abbandonare i miei amici al più presto possibile. Entro correndo in bagno e vado subito al lavandino, apro l'acqua e inizio a lavarmi la faccia buttandomi l'acqua con prepotenza bagnando anche la maglietta. Cesare ha detto "il mio Nelson" L'HA DETTO CESARE. Mi sto illudendo, non sarò mai suo, l'ha detto solo per scherzare che stupido che sono, credere a queste parole non è da me, Cesare è solito a dire queste cose o a fare battute del genere, perché ho pensato anche solo per un'istante che fosse serio? Mi do uno schiaffo e mi guardo allo specchio, è rimasto il segno. Torno dai miei amici e continuiamo il video come se niente fosse, dopotutto non era successo niente, almeno per loro. Appena finiamo il video prendo il telefono e guardo l'orario, si è fatta una certa e la mia fame prende il sopravvento. "regaz io vado che sono affamato e sono pure stanco, ciao a domani" dico dirigendomi verso la porta e vedo un Nicolas che mi sorride salutandomi e poco dopo sento anche tutte le altre voci salutarmi, faccio per aprire la porta quando sento una mano premuta sulla mia e istintivamente mi giro di scatto e, cazzo. Cesare. Cosa vuole ancora? Vuole illudermi ancora una volta facendomi credere sia serio quando in realtà sta solo scherzando? Vuole per caso spezzarmi il cuore che tanto ormai è già in mille pezzi? Oppure vuole farmi piangere ogni fottuta notte con la testa contro il cuscino per non far rumore? Qualsiasi cosa voglia, in questo momento vorrei tanto respingerlo e andarmene dallo studio ma i miei forti sentimenti per lui mi dicono il contrario. "aspetta ti prego, devo parlarti" me lo dice con una voce quasi spezzata, come se stesse per piangere da un momento all'altro, vedendolo così non posso far altro che annuire e uscire con lui dallo studio. "Nelson" mi guarda negli occhi, come sempre mi incanto a guardare i suoi occhi, gli occhi più belli che io abbia mai visto. Sono lucidi, non voglio vederlo così voglio subito sapere che gli è successo. "Cesare" replico io. "hai presente Giulia?" sapevo bene cosa intendeva, quale Giulia intendeva, parlava della sua ragazza, la persona a cui il mio cesi ha dato il suo cuore e anche di più. "mhm" rispondo semplicemente perché questo argomento mi fa star male. "lei...lei mi ha tradito." tradito? come si può tradire un ragazzo come Cesare? lui, beh lui è così prefetto. Cesare scoppia in lacrime, improvvisamente mi sento male pure io, non sapendo cosa fare o quale fosse la migliore cosa da fare, senza pensarci due volte abbraccio Cesare e lo stringo forte a me, lo lascio piangere sulla mia spalla.
STAI LEGGENDO
Quel gelato alla fragola|| Celson-Spacevalley
FanficNelson e Cesare erano migliori amici ormai da tutta la vita, erano inseparabili. Ma Cesare non sapeva quello che stava succedendo a Nelson, lo vedeva un po' strano perché lo conosceva bene ma aveva paura di quel suo "cambiamento" e cerca di indagare...