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«GINN SVEGLIATI È TARDIII» ed ecco mia madre che urla come quasi ogni mattina. Mia madre...come ve la posso descrivere, beh ecco non è quel tipo di madre che programma tutta la tua vita, lei ti lascia libera di fare ciò che vuoi, uscire quando vuoi, ma è comunque presente quando ho bisogno di lei.
Ovviamente questo ha un prezzo, infatti pretende di essere aiutata e che io mi impegni a scuola.
Approposito di scuola sono molto in ritardo e dato che mamma oggi deve andare a lavorare presto dovrò prendere l'autobus.
Ho pettinato velocemente i capelli che sono troppo lunghi per strecciare tutti i nodi. È da un po' che penso di tagliarli a caschetto, credo che starei meglio.
AIUTO È TARDISSIMO.
Corro alla fermata del bus. È un isolato più in là.

Arrivo e...ASPETTATE! Non ci credo. Non posso crederci.

È lui! È Louis! È girato di spalle ma è lui, deve avermi fatto una sorpresa! Comincio a urlare:«LOUISSSS, LOUISSS» fino a che non gli vado in contro e lo abbraccio.

«eii tutto ok ahah» mi dice Louis scherzosamente, la sua voce era dolce e...ASPETTATE MA NON È LOUIS. Che figura. Che figuraaaaaa. Non ci credo.
«emm ciao, io io credevo che tu fossi ecco...»
«sta tranquilla, ahaha» mi sorride
«comunque io sono Ryan, Ryan Bite»
«io sono Ginevra William's, ma chiamami Ginn»
«vedremo se lo farò, magari più in là "Ginevra William's"» mi guarda e fa un sorrisetto sbilenco
«okey, "Ryan Bite"».
Lo ho guardato meglio mentre si stava sistemando i lacci delle scarpe.

Aveva i cappelli neri e mossi, il naso con la punta in sù troppoooo belloo, gli occhi verdi e un sorriso bellissimo aww.
Indossava dei pantaloni di tuta larghi e una felpa grigia. È davvero bello.
Poi guardo me e ragiono su cosa ho messo, cioè dei pantaloni a zampa di seconda mano di mia cugina che però mi stavano abbastanza bene, e una camicetta bianca a maniche corte, quindi ero abbastanza accettabile, mi sistemo un po' i capelli e cerco di continuare la conversazione.

«tu vai a scuola qui?»
lui si gira verso di me e mi dice:
«sì, io sto al quarto anno, tu?»
«io al terzo» glielo dico nel modo più spensierato che posso nonostante l'imbarazzo
«strano, non ti ho mai vista da queste parti»
«sì lo so è che sono nuova, mi sono trasferita tre giorni fa, abito nel quartiere nuovo a un isolato da qui»
«ah ecco allora, beh piacere di averti conosciuta Ginevra William's»
lo ha fatto di nuovo, il suo sorrisetto sbilenco, e ho ricambiato.

Sento una goccia di pioggia sulla mano e dopo neanche un minuto comincia a piovere a dirotto.
Io e Ryan ci guardiamo e ridiamo.
L'autobus era in ritardo di quasi 10 minuti e ancora non si vedeva.
Chiedo a Ryan perché ci mettesse tanto e lui mi guarda ridendo e fa:«hai un ombrello?»
Non capivo e comunque non ce l'avevo un ombrello, tanto il bus sarebbe arrivato a momenti, no?
«beh allora preparati a bagnarti»
io rido perché penso al doppio senso e lui:«perché stai riden...OHH HAHAHA» ridiamo per un po' e poi ci fermiamo e ci guardiamo . I suoi occhi sono fissi su di me e poi mi mette la mano sulla spalla e sorride:«non farti film mentali piccola» mi aveva appena chiamata piccolaa, aww, poi continua:
«e comunque dobbiamo andare a scuola a piedi sotto la pioggia, il bus non passa se piove»
«ma in quale razza di città non passa il bus se piove, bah, ahahah»
«beh in questa, infatti l'anno scorso abbiamo fatto uno sciopero ma non è servito a nulla ahahah»
«quindi dovremmo correre fino a scuola giusto?»
«esattamente, e dovremo anche sbrigarci se non vogliamo perdere la prima ora»
allora annuisco e partiamo. La pioggia è molto forte e dovremo correre per uno o due km.
sento le gocce che scendono sul mio viso e poi guardo lui che mi stava già guardando e mi sorride.
continuiamo così per un po' fino a che, sbadata come sono, scivolo e finisco in una pozzanghera, tutto sotto il suo sguardo.
mi guarda e sorride:«dovresti stare più attenta a dove metti i piedi sai, ahaha» lo guardo e alzo un sopracciglio, poi sorrido.
Mi aiuta ad alzarmi e poi:«cavolo, la tua maglia bianca si è sporcata ed è zuppa, non hai una felpa?»
mi guardo un attimo. Ero inguardabile, la maglia sporca e i capelli bagnati, per non parlare dei pantaloni.
«no» gli dico imbarazzata.
Tira su la sua felpa grigia e se la toglie:«tieni, prendi questa»
Rifiuto ma lui insiste.
Mi infilo la felpa. Mi stava grande, mi arrivava fino alle ginocchia e le maniche erano più lunghe.
Tutto ciò che stava accadendo era magico, ma dovevamo procedere.
Stavamo per ripartire quando mi prende la mano:«così la prossima volta ti tengo io se cadi» gli sorrido e ricominciamo a correre. Ridiamo e scherziamo, il tutto sotto la pioggia, e ogni tanto urliamo:«UHHH HAHAH»
«EHILAA HAHA».
Il mio cuore batteva forte e stringevo la sua mano. Stavo quasi per ricadere ma Ryan mi ha ripreso in tempo e ha riso:«fortuna che ti ho presa»
e io:«sì ma ora non vantarti troppo»
«ah quindi è così eh» ci guardiamo e scoppiamo a ridere. La scuola era a pochi metri anche se ormai la prima ora era andata.
Entriamo e lui:«è stato un piacere conoscerti Ginevra William's»
«quando inizierai a chiamarmi Ginn?»
«mm non lo so Ginevra, magari quando sarà possibile rivederti»
«mm non lo so Ryan Bite, sai una ragazza popolare come me ha molti impegni durante la settimana»
mi guarda e scoppio a ridere

«sei bella quando ridi»
lo guardo ancora e poi si allontana e va dai suoi amici. Ma prima si volta e mi indica velocemente facendo l'occhiolino e mi dice:«dovrai liberare un buco nella tua agenda per me perché la felpa la rivoglio». Non faccio in tempo a ribattere che già aveva girato l'angolo del corridoio.
Vado a lezione di fisica e vedo Marline con tutti ragazzi intorno, ma non mi importa, per oggi sono felice così.

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