A Number Without a Name

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Premessa:

Questa storia nasce da un tiktok. Solo per farvi capire quanto io sia disperata. Come ogni mia storia, un grazie alla mia beta fstylinson_ , che ha già letto questo testo e lo farà di nuovo, sorprendentemente non perché la sto costringendo.

Anzi.

Buona lettura (e sì, la copertina è adorabile)

B

***

Harry sa che Niall è un coglione.

O meglio, non lo sa sempre. Nelle ultime settimane è stato molto utile.

Vedete, Harry è stato lasciato, il che, di norma, lo porterebbe a sprofondare in una lenta spirale di disperazione e gelato alla menta, repliche di film d'amore e fazzoletti umidi. Harry non amava Aiden (stavano insieme da quanto, due mesi?) ma si abitua facilmente all'idea d'amore, quindi queste cose lo lasciano sempre un po' destabilizzato. Nel senso, ehi, è innamorato dell'amore, quindi crede che ogni singola volta sia quella giusta. Ci crede così tanto che gira con piccoli foglietti con sopra il suo numero di telefono. Così, così romantico.

Quindi, di norma la scaletta è facile: riprendersi dalla sbandata e andare avanti. Harry non sa cosa ci vedano in lui, ma riceve una buona quantità di avances in ogni serata. Il che, se cerchi la botta e via dopo una rottura, può fare solo piacere.

Se non fosse che Harry è stato tradito.

E nessuno (nessuno) è abbastanza bello, intelligente, valido partito o missionario dell'umanità per arrogarsi il diritto di tradire il cuore fiducioso di Harry Edward Styles. Nessuno.

Di pura conseguenza, le due settimane da miserabile reietto vengono messe in pausa, da una parte, per far spazio a una rabbia fredda, statica e lucida. Per questo, al messaggio di Aiden 'Posso almeno riavere la mia roba?' Harry aveva risposto un tranquillo 'Certo, te la riporto io oggi pomeriggio'.

Aveva chiamato Niall e spiegato le sue intenzioni, a cui erano susseguite un entusiasta 'facciamolo, cazzo' a cui Harry aveva regalato un sorriso sottile. Quindi, dato che il SUV del suo amico era decisamente più grande della sua Toyota di qualche anno fa, le scatole con gli effetti di Aiden sono state messe nel suo bagagliaio, portate sotto la sua finestra e impilate con cura, piccole e insignificanti, leggermente umide.

Mentre Niall aspettava in macchina, Harry gli aveva dato fuoco.

Harry si era avvicinato con dolcezza alla porta aperta del passeggero anteriore, aveva chiamato Aiden, dicendo senza salutare: ''Affacciati, c'è la tua roba nel vialetto.''

Aveva aspettato in linea mentre si chiudeva lo sportello alle spalle, fino a sentire il ''Ma vanno fottutamente a fuoco!'' del suo ex fidanzato, in compagnia, dai rumori di sottofondo, del nuovo compagno/amante. Harry aveva tirato su col naso con sufficienza:

''Oops. Non avevo notato quella parte. Buona scopata a entrambi. Oh, e a proposito'' aveva sibilato ''La felpa che mi hai lasciato tenere era di cotone. Altamente infiammabile. Prega che l'unica copia del tuo saggio universitario non lo venga a sapere.''

''Harry, giuro su Dio che se sono nella stessa scatola...''

Il riccio si era lasciato andare contro lo schienale mentre Niall partiva: ''Non essere sciocco'' aveva detto, aspettando un respiro di sollievo prima di continuare: ''Ce l'ho avvolta attorno. Ciao ciao.''

Aveva iniziato a piangere meno di un minuto dopo.

Ma sta bene, adesso. Come ha anticipato, ha passato le sue due settimane da rifiuto dell'umanità e delle convenzioni sociali, provando tutti i gusti di gelato che Londra potesse offrire, gettando maledizioni su ogni personaggio di ogni film romantico che aveva avuto le palle di vedere- Insomma, perché i protagonisti di Notting Hill dovevano essere così felici? Lei è stata anche una stronza. Harry non era uno stronzo, eppure non era Julia Roberts quella stesa nel suo letto con lenzuola sporche di lacrime mentre provava un mix di anice e melograno. La vita è ingiusta e crudele.

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