guarda dove vai

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E gli anni passano e non ci cambiano
Davvero trovi che sia diverso?
Guardami in faccia, i miei occhi parlano
E tu dovresti ascoltarli un po' più spesso

Toronto, 5 anni dopo il reality
20 dicembre, ore 19:34

Duncan's Pov
Cammino per le strade affollate di Toronto, in questi giorni la gente sembra impazzita: tutti che corrono alla ricerca disperata dei regali dell'ultimo minuto.
Che stupidaggine, il Natale. Le luci, gli alberi, le decorazioni, i canti, i regali...la neve. Oh no, ci mancava solo la neve.
Guardo il cielo bianco, sembra un cielo immobile, compatto. Ed ecco, senza darmi nemmeno il tempo di abbassare lo sguardo, che un fiocco di neve gelida si posa sul mio naso rosso dal freddo.

-Merda!- dico a denti stretti. Mi sono appena ricordato di non avere alcun ombrello o qualsiasi altro oggetto per ripararmi dalla neve.
Mi chiudo nella mia giacca di pelle nera e tiro su il cappuccio della felpa grigia che indosso, nella speranza di riuscire ad arrivare a casa in tempo senza congelare di freddo.

Accelero il passo senza mai fermarmi e cammino guardando per terra, cercando di non pestare i piedi a nessuno. Mi faccio largo tra un gruppo consistente di persone che stanno tutte fissando una vetrina di un negozio, probabilmente in cerca di ciò che è rimasto da incartare all'ultimo secondo.

-pff, inutile. Stupidi regali per una stupida festa da dimenticare.- bisbiglio tra me e me, mentre cerco di farmi strada tra la gente, dando anche qualche spintone con le mie spalle larghe.

Sento che il mio cappuccio inizia a diventare umido e ne deduco che deve aver iniziato a nevicare più fitto, quindi cerco di aumentare ancora di più il mio passo, per evitare di inzupparmi e prendermi il raffreddore.
Cammino veloce a testa bassa, con lo sguardo fisso sui miei anfibi neri e la mente che pensa solo alla birra che mi aspetta a casa mia. Con la testa china e la mente spenta, non mi accorgo nemmeno di dove sto andando e vado a sbattere contro una persona.

Sicuramente sarà uno di quei dementi che stavano imbambolati davanti alla vetrina.

-senta, si può togliere di mezzo? Voglio arrivare a casa il prima possibile perché, come vede, sono fradicio. Quindi ora mi faccia passare e buona giornata.- dico duramente senza nemmeno alzare lo sguardo, ma noto da sotto il cappuccio delle belle gambe lunghe e sexy, segno che oggi la mia giornata sta per cambiare e non sarò solamente in compagnia della mia birra a casa.

-...TU!! BRUTTO MALEDUCATO CHE NON SEI ALTRO!! MA DAVVERO NON SEI CAMBIATO IN 5 ANNI, DUNCAN?!-

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Toronto, 5 anni dopo il reality
20 dicembre, ore 19:32

Courtney's Pov
Chiudo gli ultimi fascicoli e li sistemo nel cassetto della mia scrivania: oggi il lavoro era molto e mi sono dovuta fermare in studio più del previsto. Guardo l'orologio sul mio polso e mi accorgo che è quasi ora di cena, quindi mi alzo dalla mia comoda sedia e mi metto il lungo cappotto color cammello. Prima di uscire noto che sta iniziando a nevischiare, quindi decido di prendere l'ombrello per precauzione, in modo tale da non rovinarmi la piega.

Prima di tornare a casa, decido di fermarmi al bar sotto allo studio legale dove lavoro per prendere un caffè lungo, dato che sto davvero congelando per il freddo.
Toronto con le luci di Natale e la neve si trasforma: dalla solita noiosa città metropolitana diventa una città magica, piena di gioia e di serenità.
Tutto molto bello, ma io non ho tempo per questo: devo tornare a casa in fretta, a inizio gennaio ho l'esame finale prima della mia laurea e non posso proprio prendere un brutto voto. Da quando ho iniziato a fare la stagista in questo studio legale, il tempo per lo studio non riuscivo a trovarlo nel corso della giornata e allora ho iniziato a studiare di notte.

Cammino a passo sostenuto cercando di passare tra la folla di persone ferme davanti ai negozi e, poco dopo, noto che sta iniziando a nevicare più fitto. Senza pensarci due volte, prendo l'ombrellino dalla mia borsa capiente e lo apro, stando attenta a non rovesciare il caffè che ho in mano.
Dopo molti tentativi, nei quali molto probabilmente sono risultata parecchio goffa, riesco a ripararmi con l'ombrello, senza aver combinato danni con il caffè: ho tutto sotto controllo, come sempre del resto.
Guardo nuovamente l'orologio per controllare l'orario e, nel frattempo, cerco di evitare le gomitate che mi arrivano dalle persone affamate di saldi e di regali: giuro che se qualche imbecille dovesse far rovesciare il mio caffè, lo incenerisco.

-merda! Sono già le 19:35!- mi rendo conto di aver perso troppo tempo al bar, quindi accelero il passo per non arrivare troppo tardi a casa e recuperare il tempo perso.
Cammino velocemente e ripasso mentalmente la lista delle cose da fare appena arrivo a casa.

Non faccio in tempo ad arrivare al punto numero 4 della mia lista mentale, che una persona mi sbatte contro, facendo rovesciare tutto il caffè che avevo in mano sul mio prezioso cappotto.
Cerco di mantenere la calma e di fare la persona educata e civile, ma i miei buoni propositi crollano quando il mio sguardo si posa su una cresta verde.

-...TU!! BRUTTO MALEDUCATO CHE NON SEI ALTRO!! MA DAVVERO NON SEI CAMBIATO IN 5 ANNI, DUNCAN?!- quel troglodita stava blaterando qualcosa, forse delle scuse, ma non l'ho nemmeno sentito: la rabbia ha preso il sopravvento.
Non mi interessa se posso apparire come una pazza o come una sclerata: il mio cappotto era zuppo di caffè, la mia bevanda calda era tutta sul mio cappotto, ero in ritardo sulla tabella di marcia e la causa di tutto ciò era lui, il ragazzo che speravo di non vedere mai più.

-oh, guarda chi si rivede: salve principessa, o forse dovrei chiamarti princiFESSA...hai della roba sul cappotto, sai, dovresti stare attenta quando cammini.- risponde lui con la sua solita arroganza da 4 soldi.
Oh, ma ora mi sente, eccome.

-punto numero uno: questa "roba" è, anzi, era il mio caffè caldo, nonché la mia cena. Punto numero due: rivoglio i soldi del caffè che mi hai fatto rovesciare ed esigo che mi paghi la tintoria per levare questa macchia dal mio cappotto.- rispondo a tono, incrociando le braccia sotto il seno.
Sono furiosa, sono fradicia di caffè e, per giunta, ho perso tutto il tempo che avrei dovuto impiegare nello studio.

-certo che non sei proprio cambiata principessa: dopo 5 anni, sei rimasta la stessa rompicoglioni isterica.-

-e tu sei sempre il solito deficiente maleducato!!-

A Natale dicono che sono tutti più buoni: penso che Duncan faccia eccezione in questo caso.
Sporca di caffè, bagnata dalla neve, in ritardo per lo studio e mi trovo davanti la persona che mi ha spezzato il cuore: può andare peggio di così?

Spazio autrice
Eccomi con una nuova storia. So che dovrei concludere Blue, ma, dopo aver ascoltato questa canzone, ho avuto un'ispirazione lampo e mi sono tuffata in questa nuova fanfiction.
L'idea iniziale era quella di scrivere una one-shot, ma poi mi sono resa conto che sarebbe stata troppo lunga, quindi ho deciso di dividere la storia in più capitoli.
Spero vi piaccia!

Lula🌻

𝑓𝑢𝑜𝑟𝑖 è 𝑚𝑎𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑜//𝐷𝐶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora