Capitolo 3 - Assassini

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Mentre fuori avvenivano discorsi che avrebbero potuto cambiare e modificare il futuro del mondo della coltivazione, il banchetto continuava tranquillo, beatamente ignaro del passato e del futuro che poteva colpirli.

 Le persone camminavano tranquillamente lungo il salone parlando fra loro a gruppetti  o andando a salutare un loro conoscente o lontano parente, incrociando i bicchieri e brindando a quella tranquillità che sembrava aver  finalmente raggiunto la loro epoca.
In tutta quella dinamicità una figura stava immobile come una montagna circondato dalle acque di un fiume: uno strano anziano dai capelli brizzolati e il braccio destro monco.

Stava immobile davanti ai posti dei capiclan con il volto deformato dalla rabbia e dall' odio rivolti  brucianti una figura bianca davanti a lui. Le sue spalle tremavano ma non era ben chiaro se dalla paura che sembrava emergere a tratti dalla sua espressione o della rabbia.
Nella sua unica mano stringeva convulsamente una tazza di porcellana bianca come se volesse lanciarla contro l'oggetto del suo odio ma, allo stesso tempo cercasse di trattenersi.

E quando una dolce risata  divertita raggiunse il suo orecchio perse il controllo. 
La sua carne si mescolò ai frammenti di porcellana e lo splendido tappeto venne macchiato di rosso.

La sua voce uscì roca e quasi tremante mentre alzava lentamente il braccio puntandolo verso uno degli ospiti del salone completamente insensibile al dolore.

- ASSASSINA!-

La stanza precipitò immediatamente nel silenzio.
In un istante dove prima vi era musica, spensieratezza e gioia ora era ritornata la paura.
Viscida e strisciante si aggrappava alle loro caviglie impedendogli di muoversi, stringendoli fino le sue spire fino a mozzargli il respiro e sussurrando nelle orecchie sinistre bugie e subdoli dubbi.
L'attenzione di tutti si spostò verso la figura indicata dal vecchio.

Era una giovane sopra ai venti anni dai lineamenti sottili e delicati. La sua pelle di giada bianca faceva risaltare le sue labbra di un rosa delicato come petali di pesco, i suoi occhi erano talmente scuri da sembrare risucchiare la luce ma, allo stesso tempo la riflettevano come perle di ossidiana.
I suoi capelli erano inchiostro sul suo abito bianco come la neve dai dettagli celesti di un cielo sereno mentre sulla sua fronte spiccava un nastro bianco con ricamate in azzurro le nuvole simbolo del Clan Lan.

Una voce austera ruppe con forza il silenzio.

- CHE COSA STA SUCCEDENDO QUI?- 

Le sue vesti indaco e la campana della chiarezza parlavano chiaro illuminate dal lampo di Zidian. L'anello d'argento scintillava di viola accompagnando il suo proprietario mentre si alzava in piedi. Il suo viso era eccezionalmente bello ma coperto dalla sua espressione carica di rabbia in grado di incutere timore a chiunque con una semplice occhiata.

Il vecchio sembrava non essersi nemmeno accorto del capoclan Jiang e continuava a fissare imperterritamente la figura davanti a lui che si era limitata a girare la testa nella sua direzione senza pronunciare alcuna parola.

Le sue labbra si inclinarono in un leggero sorriso e i suoi occhi ossidiana si socchiusero leggermente come se lo stesse studiando prima che parlasse con voce delicata ed elegante, imperturbabile come una roccia lambita dalle acque di un fiume.

-Chiedo scusa anziano signore ma temo proprio di non conoscerla ma, in ogni caso, credo comunque sia buona educazione presentarsi prima di lanciare accuse di omicidio a caso. -

L'anziano impallidì visibilmente mentre piccole gocce di sudore iniziavano ad imperlarli la fronte e il suo sguardo da rabbioso divenne terrorizzato, la sua mano iniziò a tremare leggermente mentre indietreggiava senza mai staccare lo sguardo dalla giovane davanti a lui.
L'uomo mosse le labbra pronunciando qualcosa ad un volume troppo basso da sentire persino per un coltivatore prima di scoppiare istericamente aumentando il volume ad ogni frase. 

- Sei tu! Riconoscerei ovunque quegli occhi! SEI TU!! TU HAI UCCISO MIO FIGLIO!!! -

Nel sentire quelle parole la giovane aggrottò leggermente la fronte guardando l'uomo davanti a lei con pietà prima di scuotere lentamente la testa e rilasciare un sospiro.

- Temo che l'anziano non sia nelle sue condizioni migliori. Forse sarebbe il caso che andasse a riposare e a smaltisse l'alcol... -

- TU, VOLPE INGANNATRICE! NON SONO UBRIACO E SONO PERFETTAMENTE SANO DI MENTE- Urlò l'uomo indicando nuovamente la giovane - NON CADETE NELLA TRAPPOLA DI QUESTA ASSASSINA! L'HO VISTA CON I MIEI OCCHI! TU HAI SEDOTTO IO MIO POVERO ED INNOCENTE FIGLIO PER POI UCCIDERLO NEL SONNO! -

Zidian si trasformò, illuminando il salone con un lampo viola. Se prima il suo proprietario era leggermente irritato adesso era decisamente incazzato ma, prima che potesse agire in qualsiasi modo, venne interrotto dalla giovane che si frappose fra lui e il vecchio lanciandogli una breve occhiata prima di inchinarsi.

- Capoclan Jiang la prego di non agire impulsivamente: se l'anziano non ha intenzione di presentarsi per primo allora lo farò io, quantomeno per buona educazione -

Detto questo si girò verso il vecchio monco presentandosi educatamente

-Questa è Lan Ai, nome di cortesia Xīnxī. Membro del Clan Gusu Lan e figlia dell'attuale capoclan, conosciuto come Zewu-Jun. Nipote del Patriarca di Yiling e di Hanguang-jun. -

Alcuni momenti prima un'altra persona era entrata nel salone principale e si era lentamente avvicinata apparentemente ignorando gli ospiti bloccati ad osservare lo scambio e riuscendo a passare quasi completamente inosservato nonostante le sue ampie vesti dorate.

La sua voce suonò calma e allegra, riuscendo a spezzare la tensione che si era accumulata fino a quel momento facendo rilasciare a tutti i presenti un sospiro di sollievo.

- A-xi, finalmente sono riuscito a trovarti! -
























The past cannot be changed but the future is in your powerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora